Diaco e D'Eusanio

“Non mi piace quando fai il moralista. Stai a fa l’insegnantino“. Acceso scambio di idee oggi a BellaMa’ su Rai 2. Ospite di Pierluigi Diaco, Alda D’Eusanio non si è risparmiata quando l’argomento della discussione era “parolacce in tv”, bandite senza appello dal conduttore che si dice orgogliosamente moralista.

Mentre si discuteva sul linguaggio più o meno eccessivo spesso utilizzato in televisione per “lasciare il segno”, Pierluigi ha voluto dire la sua e ribadire il suo pensiero:

“Antonio Ricci, qualche giorno fa, ha mandato in onda uno scambio tra me e la D’Eusanio nella rubrica cult di Striscia, che è I Nuovi Mostri. E giustamente ha mosso una critica che io accetto: l’anno scorso, quando una nostra opinionista, che è Raffaella Ruzzini, si è lasciata andare ad una espressione, neanche volgare, ma colorita, io l’ho fermata in maniera decisa. Perché l’ho fatto? Perché il cast di un programma televisivo è differente da noi che siamo più navigati. E perché lo dico? Perché se non avessi messo uno stop a quella definizione colorita avrei dato licenza a chiunque di loro di lasciarsi andare a un vocabolario non all’altezza del pomeriggio di Rai 2“.

Parole a cui poi è seguita una precisazione in merito alla discussione tra lui e Alda:

“Il confronto che c’è stato tra me e la D’Eusanio, che è una professionista ed è lei che insegna a me, è evidente, non solo per una questione anagrafica ma esperienziale… la responsabilità di un linguaggio colorito. Lei ha detto due parolacce che a me non sono piaciute, ma la responsabilità è di Alda D’Eusanio, che viene ospite un giorno in questa trasmissione e poi…”.

A quel punto, la D’Eusanio – presente in studio – si è così difesa:

“Però ho spiegato che la volgarità non è nella parola o nella parolaccia, ma è nell’intenzione, nel modo di dire la parolaccia. Ce l’hanno insegnato anche i grandi divi del nostro spettacolo (…) Non è che tu devi mettere al bando la parolaccia che fa parte della vita, della quotidianità, quanto devi mettere al bando la volgarità e il concetto di volgarità e di mancanza di rispetto. E’ il modo di dire le cose che è fondamentale”.

Diaco non condivide perché – sostiene – “penso che le parolacce in televisione, al di là dei toni, non debbano essere dette“ e quindi non le vuole sentire nel suo programma. Può, la D’Eusanio, farsi così zittire? Ovviamente no:

“Il linguaggio, se fosse come dici tu… Checco Zalone non può più andare in televisione, Antonio Albanese andrebbe censurato ogni volta che parla“.

Esempi non calzanti per il conduttore, che ricorda come Zalone e Albanese siano autori di se stessi e dunque considera il loro linguaggio “funzionale al loro numero televisivo”, mentre lui – puntualizza – ha responsabilità di lavorare ogni giorno per “la prima azienda culturale di Stato” e quindi BellaMa’ deve sempre avere “un linguaggio all’altezza delle persone” senza dare libere licenze al cast. Rivendica, dunque, l’ormai nota sfuriata in studio poiché “stopparne uno, significa educarne (tanti, ndDM)”.

“Non fare il polemista (…) La volgarità sta nell’intenzione e nel modo di dire la parolaccia, non nella parolaccia in sé (…) Non sta’ a fa il moralista che a me non piace quando fai il moralista (…) Stai a fa l’insegnantino, non sei così. Mi rifiuto di pensarti come insegnantino io a te”

ha ribattuto la D’Eusanio, smuovendo di un nulla Diaco:

“A te non piacerà, ma io lo sono (…)  Io non sono insegnantino, sto esprimendo la mia opinione e te la sto dicendo con rispetto (…) Non sono un moralista così, lo sono orgogliosamente“.

“Bravo” ha chiosato Alda, con tanto di carezza “malefica” sulla guancia di Pierluigi “così a Ricci diamo altro materiale”.

Parolacce in tv

- D’Eusanio a Diaco:”Non fare il moralista. Non mi piace quando fai l’insegnantino”
- “Sono un moralista orgoglioso” pic.twitter.com/gVdwrXAPlo

— Il Grande Flagello (@grande_flagello) November 9, 2023

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