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OPERAZIONE SANREMO: VICINI ALLA CONCLUSIONE

di Francesco Rienzo

08/08/2008 - 15:21

OPERAZIONE SANREMO: VICINI ALLA CONCLUSIONE

Claudio Cappon @ Davide Maggio .itOperazione Sanremo 2009: è questo il titolo della ‘missione impossibile’ che la Rai sta cercando di compiere in queste ultime ore. Il nocciolo della questione sta nel trovare un accordo con il comune della città dei fiori sulla realizzazione della prossima kermesse musicale. Pena la soppressione della manifestazione, come annunciato giorni fa dal direttore generale della Rai, Claudio Cappon (nella foto), al sindaco della cittadina ligure.

La città di Sanremo, infatti, detiene i diritti di immagine e organizzazione della manifestazione e se non dovesse intervenire un rinnovo del contratto d’esclusiva con la Rai  potremmo dire addio al nostro beneamato (?) Festival della Canzone Italiana. Ed una cosa è certa: che Sanremo sia o meno apprezzato e gradito, si deve comunque ammettere che rappresenta, da oltre mezzo secolo, parte della nostra storia, che sarebbe meglio non interrompere, così, senza un motivo valido.

Ma il tempo stringe, e se si considera la volontà della nostra televisione di Stato di rilanciare e modificare la formula di Sanremo, dopo il flop dell’ultima edizione targata Baudo, il tempo stringe ancora di più. Dopo l’ultimatum lanciato dal dg Rai, sembra che qualcosa si sia mosso; il timore della mancanza totale di un accordo (e quindi di qualsiasi incasso) ha incominciato a farsi sentire tra le file del comune. Non si è fatta, perciò, attendere la risposta del sindaco: “Ho ribadito a Cappon la nostra disponibilità a trovare un’intesa, nell’interesse di entrambe le parti e su più punti della convenzione ci siamo resi disponibili a soddisfare molte richieste della Rai”.

Ma quali sono i punti dolenti che rallenterebbero l’accordo tra le due parti? Innanzitutto il cash: a fronte degli 8,3 milioni di euro l’anno richiesti dal comune, la Rai ribatteva di voler tagliare del 30% le risorse (per lo meno quelle riguardanti gli altri eventi che vedono la città coinvolta nei programmi targati Rai, sempre assicurate nel contratto). Ma sembra che la tv di Stato vi abbia rinunciato. Segue il Dopofestival: il comune vorrebbe renderlo obbligatorio, soprattutto per assicurarsi gli introiti del Casinò di Sanremo, ma il consiglio di amministrazione si oppone (ed anche Bonolis ne farebbe volentieri a meno). A questo risponde l’assessore alla Promozione Turistica e alle Manifestazioni nella città di Sanremo Igor Varnero in una intervista rilasciata al Velino: “Il format da farsi al Casinò e che accompagnerà il festival, prima, dopo o durante, non sta a noi deciderlo” ammettendo a chiare lettere che anche la garanzia di un Affari Tuoi al casinò potrebbe colmare la mancanza del dopofestival. Infine, tutto si conclude con la durata che dovrebbe avere la convezione: il comune pretendeva 5 anni, la Rai ne chiedeva 3. Ma il comune sembra aver ceduto.

Dopo il muro contro muro, perciò, sembra sia in atto una rischiarita tra i due. Ma è necessario che la durata di questa ‘quiete dopo la tempesta’ sia la più breve possibile, anche perché un altro accordo dipende dalle sorti della convenzione con il comune di Sanremo: il contratto con mister Bonolis. Lo 007 ingaggiato per fronteggiare questa situazione è, infatti, il Paolino di Ciao Darwin, l’uomo dei record Rai degli scorsi anni (incluso il festival del 2005). Finché, però, il festival non sarà ufficializzato, il noto conduttore non potrà legarsi alla Rai. E poiché il prezzo da pagare è molto salato (mancanza totale di altri programmi per l’intero anno sulle reti del biscione), come lo stesso Piersilvio Berlusconi ha già annunciato, la prudenza è d’obbligo anche se molti sono pronti a giurare che l’ex animatore di Bim Bum Bam sarebbe già alle prese con la preparazione del festival da qualche settimana, quasi a voler sfidare la sorte.

Ce la farà il festival della canzone italiana a sopravvivere ancora in questa ennesima situazione di pericolo? E ce la farà Bonolis a risollevare le sorti di una manifestazione che sembra giunta agli sgoccioli? Non resta che rimanere a guardare, per lo meno ancora per poco.

[curiosita] 

Il Festival di Sanremo ha visto una sorta di “stop” soltanto nel 1973 quando andò in onda soltanto la sola serata finale della manifestazione. Fu un episodio a sé stante, mai più verificatosi.o per un anno.

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1 commenti su "OPERAZIONE SANREMO: VICINI ALLA CONCLUSIONE"

  1. Francesco, siamo d'accordo sulla tv che non deve fare da babysitter ai figli, ci mancherebbe altro. sono uno dei più ferventi sostenitori di questa tesi. penso però anche che i dirigenti tv nel proporre i programmi che vogliono, non possono e assolutamente non devono potersi lavare le mani dicendo: ""se la caccia piace, do al pubblico cacca"", che può essere volgarmente il riassunto del pensiero di alcuni. ci sono persone che per svariate motivazioni, economiche, sociali e culturali, hanno solo la tv come svago e la presunta libertà concessa dal telecomando non è proprio infinita. se la programmazione di tutte le reti si appiattisce su bassi livelli infatti, il telecomando serve a ben poco. i temi possono essere toccati tutti, anche il sesso (fa parte della nostra vita e ritengo non debba più essere un tabù): il tutto sta nel come vengono proposti. basti pensare a come gli stessi temi possono venire trattati da Lucignolo anziché da un telegiornale. Sono una delle persone meno bigotte che ci sia, ma la v

  2. @Francesco: Ma loro non devono parlare...devono sculettare e basta...diciamoci la verità (almeno tra maschi), è questo il loro ruolo? Ma il Moige e la Chiesa non vogliono..no no..poi i ragazzi stanno male e si da cattivo esempio.. I problemi italiani so

  3. @ Astrix : il tuo ragionamento presuppone che sia la tv a dover educare le persone; ma in realtà non è questo il suo compito. Il suo obiettivo primario è quello di intrattenere. Ora, è chi è a casa che deve guardarla con un certo filtro, altrimenti dovresti riproporre questa logica ad ogni altro evento che capita nella nostra vita: sono i genitori a dover istruire i figli a COME guardare la tv, e non certo dovrebbero prendersela con la tv. Non si può mettere il figlio in una campana di vetro, dando la colpa agli altri per le cose indecenti che succedono. Purtroppo sono cose che capitano e non si possono evitare. I genitori non possono pretendere di piazzare la loro prole davanti alla televisione e pretendere che ci siano programmi tutti adatti alle loro esigenze: è come pretendere di piazzare il figlio davanti al web e esigere di eliminare tutti i siti porno presenti in internet, che potrebbero danneggiarli. E allo stesso modo, a mio parere, questa è una mancanza di rispetto per chi invece vu

  4. @Francesco Tu dici: Per quanto riguarda le veline, si deve ricordare che è vero che hanno iniziato mostrandosi sexy, ma dopo striscia non hanno molta strada se non mostrano di avere anche qualcos’altro, per lo meno in tv non possono andare oltre una ce

  5. francesco, il tuo ragionamento secondo me non è propriamente vero. allora, posto sia corretto quello che dici, se la tv proponesse film porno in prima serata e la gente li guardasse a frotte, la colpa del ""degrado"" non sarebbe principalmente della tv, bensàdelle persone che guardano i porno? Beh, io la vedo da un altro punto di vista. La tv generalista, di tutti, ha delle responsabilità alle quali non può sottrarsi. Non siamo sicuramente più nei tempi in cui la tv era principalmente pedagogica, ma la tv ha ancora un forte impatto sulla gente e deve tenerne conto nel momento in cui si stilano i palinsesti e si decide che programmi mandare in onda. La tv influenza ancora moltissime persone. E se troviamo qualcuno che soddisfa i nostri istinti più beceri, tendiamo ad andargli appresso; questo vale quasi per tutti e a prescindere dalla tv. ci fa piacere, anche se tira fuori il lato peggiore di noi. questo i dirigenti tv e chiunque fa tv lo sa bene. maria de filippi lo sa bene. gli uomini, come gli animali

  6. Si, ma la velina è stata creata per essere sexy. Intanto fai quello, poi ognuna di loro farà strada se studia! E comunque il discorso è rivolto alla censura; Chiesa e Moige. Loro che però non si rivoltano contro la vera tv che fa male! Il sesso invece, o nell'immaginario, è una cosa naturale e mai dovrebbe essere proibita.

  7. @ luca : sono d’‘accordo con te. Il festival a mio parere è sacro, ma avrebbe bisogno di essere rivisto alla luce dei tempi attuali. Non ho nulla contro Baudo e la tradizione, in quanto sono stati loro a fare Sanremo e gli siamo grati, ma il caro Pippo dovrebbe capire che il festival non può più essere quello di una volta e che non si tratta di un suo programma, soprattutto. Abbiamo visto i suoi sforzi degli anni scorsi per ringiovanire la manifestazione, ma l’‘unico risultato è stato quello di riproporre la stessa formula con alcuni cantanti (anche bravi) giovani. Sanremo è e rimane un programma televisivo, ecco perchè ora ci vorrebbe qualcun’‘altro, che possa far evolvere il festival facendolo sentire di nuovo vicino alla gente come prima (e io personalmente vedo molto bene Bonolis, o anche altri come Fazio, che sono stati capaci di fare un festival diverso nelle loro occasioni). @ vincenzo : una cosa che non si dice mai a mio parere è che la tv è lo specchio della gente, della realtÃ

  8. Io lancerei una petizione per salvare la tv non il festival. E' la tv che è cambiata. Vedete il programma ""veline""? Un buon 90% dei telespettatori di sesso maschile, guardano sia ""veline"" che ""striscia"" per ammirare quelle dolci giovinette che ballano... fatto stà che quàla situation va sempre peggiorando. questa pseudo/censura prende sempre più campo lasciando spazio a balletti che sono sensuali come lo è mia nonna quando va a messa la domenica mattina. - vi faccio un paio di esempi che riguardano il concorso estivo - 1) il vestiario: quasi esilarante per quanto palese come non debba esaltare le forme delle ragazze. pantaloncini larghetti (non i vecchi e sexy hotpants che esaltavano le rotondità di Giorgia Palmas) che nascondono le rotondità. (e la smetta greggio di battere sul tasto che sono loro a scegliere i vestiti). 2) la scritta INFO delle concorrenti: che appare puntualmente quando si stà per intravedere qualcosa.... che NON appare quando una ragazza è poco sexy e che riappare SUBITO quando

  9. Il Festival è (nel bene o nel male) parte integrante della nostra cultura nazionale, tanto da essere definito dalla delibera n. 8 del 1999 dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ""evento di particolare rilevanza per la società”; come tale il Festival deve essere necessariamente trasmesso in chiaro su tutto il territorio nazionale. Perdere un evento del genere per l'avidità di qualcuno non mi pare accettabile. Bisogna fare i conti col fatto che necessariamente i tempi sono cambiati da quanto Modugno cantava ""Volare"" e con essi i gusti del pubblico, sempre più esigente e direi stanco di manifestazioni che si protraggono a lungo. Cinque serate sono oggettivamente tante; tre sarebbero più che sufficienti per realizzare una manifestazione del genere, riportando la musica al centro dell'attenzione. Per altra nell'ultimo periodo la RAI ha dato molto al comune di San Remo realizzando da San Remp anche il programma ""Ti lascio una canzone"" e altre prime serate, contribuendo cosàa mio avviso a far pe