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L’Ucraina non vuole rinunciare all’Eurovision 2023: «Abbiamo il diritto di ospitare il concorso. Chiediamo margini per ulteriori trattative»

Fabio Fabbretti

di Fabio Fabbretti

19/06/2022 - 16:10

L’Ucraina non vuole rinunciare all’Eurovision 2023: «Abbiamo il diritto di ospitare il concorso. Chiediamo margini per ulteriori trattative»
Eurovision in Ucraina
Eurovision in Ucraina

La decisione dell’EBU (European Broadcasting Union) in merito alla realizzazione dell’Eurovision Song Contest 2023 non in Ucraina non è andata giù al Paese gialloblù, vincitore in carica della kermesse. In un comunicato, la UA:PBC, la tv pubblica ucraina, prende così le distanze, rivendicando la possibilità di organizzare il prossimo Eurofestival:

EBU ha negato all’Ucraina il diritto di ospitare Eurovision 2023 dopo aver valutato la situazione della sicurezza nel giugno 2022 (…) Giusto per ricordare come sono andati i fatti, dopo la vittoria della Kalush Orchestra all’Eurovision 2022 svoltosi a Torino, l’Ucraina ha conquistato il diritto di ospitare il concorso l’anno successivo.

Al centro la questione legata alla sicurezza, in virtù della guerra in corso in Ucraina. L’EBU ha spiegato che, dopo un’attenta analisi, “le garanzie di sicurezza e operative richieste a un’emittente per ospitare, organizzare e produrre l’Eurovision Song Contest secondo le regole dell’ESC non possono essere soddisfatte da UA:PBC”. L’emittente ucraina, però, rilancia:

“Lo scorso 14 giugno si è tenuto il primo meeting ufficiale per l’avvio dell’organizzazione con i responsabili ucraini, il Reference Group, i partner dell’ESC e il team di EBU. In questo incontro, i responsabili del concorso e l’EBU hanno valutato le garanzie offerte e i piani preliminari, con particolare attenzione alla check-list sulla sicurezza e le potenziali location, preparati dal team della UA:PBC con il governo ucraino. Tutte le misure di sicurezza sono state preparate e predisposte in stretta collaborazione con le autorità nazionali, dal Ministero della Cultura e dell’Informazione al Ministero degli Interni, oltre che col Ministero della Difesa. Il gruppo di lavoro della UA:PBC ha proposto, in accordo con le autorità locali e statali, diverse opzioni per ospitare l’evento in differenti regioni dell’Ucraina: a Leopoli, in Transcarpazia (Zakarpathia, al confine con Ungheria e Slovacchia) e a Kiev.

L’Ucraina non approva una decisione ritenuta drastica e soprattutto rapida (la comunicazione ufficiale dell’EBU è arrivata tre giorni dopo il primo ed unico incontro con i responsabili ucraini), ma non rinuncia all’opportunità di ospitare l’Eurovision nel 2023:

Siamo delusi dalla decisione dell’EBU. In questo ultimo mese tantissime persone in Ucraina hanno dato il massimo per soddisfare le condizioni necessarie per mantenere l’ESC nel Paese. La sicurezza, come ovvio, è la nostra priorità. Il team della UA:PBC, il governo e le autorità locali hanno fatto un lavoro esauriente ed esaustivo offrendo diverse opzioni. E’ un peccato leggere un comunicato così lapidario, ma chiediamo in ogni caso ai nostri partner margini per ulteriori trattative

fa sapere Mykola Chernotytskyi, Head of the Managing Board di UA:PBC.

Ucraina trionfa all'Eurovision 2022
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6 commenti su "L’Ucraina non vuole rinunciare all’Eurovision 2023: «Abbiamo il diritto di ospitare il concorso. Chiediamo margini per ulteriori trattative»"

  1. Marco Cappuccini dice:

    @commento 3 e 4: pur comprendendo la sostanza dei vostri commenti (e non nego di aver fatto gli stessi pensieri), bisogna distinguere tra "la televisione ucraina" che legittimamente ambisce ad organizzare il contest e la popolazione ucraina che, come credo, legittimamente ambisce certamente più alla fine della guerra che a organizzare un evento.... Ecco, solo per dire, facciamo distinzione.

  2. Beh, sicuramente se hanno quest'esigenza non è per prestare attenzione a manifestazioni futili e meno importanti del conflitto diplomatico, ma per provare a risollevare le sorti economiche del paese, ormai raso al suolo anche nel proprio PIL. Organizzare l'ESC significa rimpolpare hotel, farsi pagare dagli sponsor, avere gli introiti dei biglietti, implementare il turismo, ecc. Sembra una mossa disperata e kamikaze oggi, ma in una logica prospettica dal loro punto di vista ha senso per far ripartire il paese.

  3. Hanno pensieri davvero importanti e seri, con una guerra in corso: l'Eurovision. Però!!

  4. Nientemeno,con tutti i morti innocenti che ci sono stati e ci saranno,l'Ucraina pensa a un festival musicale.Menefreghismo vergognoso,pensassero a come far finire questa guerra che sta gettando l'intera Europa nella me..........Vergogna.Certo sempre la povera gente che ha perso tutto,ai piani alti stanno ben nascosti e al sicuro con la testa a pensare alle stronz........

  5. Io spero per loro che alla fine si possa fare in Ucraina, vorrebbe dire che la guerra è finita. Ma nel caso non lo sia non posso pensare a migliaia di persone che mettono a rischio le loro vite per andare all'Eurovision Song Contest tra una bomba e l'altra. Andrebbe quasi deserto. Capisco la buona volontà degli Ucraini, ma come fanno a distanza di un anno a sapere in quali regioni si sarà allargata la guerra nel caso non fosse finita?

  6. Inizialmente ero convinto che fosse stata l'Ucraina stessa a rinunciare... evidentemente mi sbagliavo!