E’ arrivata l’ora di cambiare. Se in prima serata qualcosa si muove con l’arrivo de La Pupa e il Secchione Show e del nuovo Battiti, è al pomeriggio che Italia1 necessita di un ribaltone. Del resto, è il daytime il vero motore di una rete generalista. L’abbuffata comedy è ormai indigesta (ieri il titolo più visto al 3.4%, il meno al 2.4%) e persino I Simpson, stra usurati, sono crollati ai minimi termini (picchi negativi al di sotto del 4%).
Non è tempo di produzioni
Una modifica necessaria, e di cui si discute in azienda, che realisticamente avverrà senza mettere mano al portafoglio. In parole povere niente produzioni: sono costose e ad alto tasso di flop. Chi glielo fa fare? L’ultimo tentativo di qualche anno fa fu un vero e proprio bagno di sangue (vi ricordate il makeover show di Belen Rodriguez?), complice un cambiamento troppo netto e discontinuo, accompagnato da una scelta di titoli non proprio felice. Allo stesso tempo, in un’ottica di minima spesa massima resa, non si capisce perchè in questi anni mai si sia provveduto a valorizzare i daytime dei reality (che, con immagini già viste su Canale 5 e nell’impervio slot delle 18, hanno sempre floppato). Eppure, le strisce hanno un forte elemento identitario, un appeal non più alle stelle ma superiore alle repliche dell’ennesima sitcom, e, per una questione di genere, avrebbero anche potuto favorire un graduale innesto di una produzione (low cost).
Le risorse a disposizione
Tornando al qui e all’ora, è più facile e profittevole puntare sui “diritti”. E’ finita l’era del pomeriggio monotematico, la strategia auspicabile porta ad un cambiamento progressivo partendo dalle risorse a disposizione. E quali sono le migliori risorse? Senza dubbio il franchise di Chicago (attualmente al mattino con buoni risultati) e gli spin off di NCIS, ancora inediti per Italia1 (visto e rivisto, invece, CSI). Sono titoli forti e chiari tali da poter rappresentare anche una discontinuità – che potrebbe essere inevitabile – nel flusso di palinsesto. Potrebbero coprire la seconda parte del pomeriggio (prima no per non destabilizzare, per vincoli di fascia protetta e per la tipologia di pubblico che li segue) mentre le sitcom continuerebbero a presidiare il post Simpson (con il terzo episodio abolito).
In mezzo, si potrebbe provare con un teen drama. Non una scelta sicura in termini d’ascolti (funzionerebbe meglio l’action o l’avventura) ma una specie di “investimento in brand identity”. Italia1 deve essere anche sinonimo di serie adolescenziali e ha il dovere di avvicinarsi a una generazione o quanto meno a non allontanarla, con tutti i limiti dovuti al contesto che non è più quella di una volta. Non si può campare di rendita, con giovani di passaggio o nostalgici e 40enni Peter Pan.
1. Luca ha scritto:
25 marzo 2022 alle 17:57