10
ottobre

Lady Corleone: Rosa Diletta Rossi è la ‘nuova Rosy Abate’

Rosa Diletta Rossi

Rosa Diletta Rossi

Si torna sempre dove si è stati bene, si dice così. Oppure, più semplicemente, ci sono temi sui quali si è particolarmente ferrati e si finisce per restargli nei secoli fedele: è il caso di Taodue, casa di produzione che fa capo a Pietro Valsecchi, che, dopo anni di Squadra Antimafia e Il Capo dei Capi, si appresta a realizzare per Canale 5, in collaborazione con Clemart, la nuova fiction Lady Corleone che declinerà la malavita da un punto di vista femminile, sulla scia di Rosy Abate.

La fiction con Giulia Michelini è ormai archiviata, non tornerà più in video, ma una nuova donna di potere e malaffare è pronta a prendere il suo posto: Lady Corleone avrà il volto di Rosa Diletta Rossi, trentatreenne romana che il pubblico di Rai 1 di recente ha visto in azione nelle due stagioni di Nero a Metà (era Alba, “figlia” di Claudio Amendola e grande amore di Miguel Gobbo Diaz), ma che ha fatto parte anche del cast di Che Dio ci Aiuti e Suburra.

Questo nuovo progetto la vedrà per la prima volta protagonista assoluta e chissà se il suo personaggio sarà in grado di appassionare i telespettatori e aprire un nuovo filone narrativo, considerato che, come detto da Valsecchi a Il Fatto, la Rossi “ha un carisma forte e una personalità che mi ricorda quella di Giulia Michelini“.

Lady Corleone sarà una donna con una famiglia importante e scomoda alle spalle; condizionata fin dalla nascita e costretta a percorrere una strada già tracciata, troverà il modo di esprimere se stessa attraverso la moda, creando un connubio interessante tra due ambienti e registri narrativi molto diversi tra loro. Questo permetterà a Taodue di portare avanti in un certo senso anche il percorso iniziato con Made in Italy, serie che non avrà una seconda stagione  (nonostante il finale aperto che avrebbe richiesto un seguito). Le passerelle saranno presto al centro anche di un nuovo progetto dell’ideatrice di Made in Italy, Camilla Nesbitt: moda e frivolezza resistono e sedimentano in Taodue, dunque, ma senza dimenticare mafia e drammi affini, così cari a Valsecchi perchè “mi piacciono la tv e il cinema militante. Certi progetti hanno dato fastidio a molti, cioè a quei politici, avvocati e giudici corrotti“.

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