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febbraio

Made in Italy: il finale che merita un seguito

Made in Italy - Greta Ferro

Made in Italy - Greta Ferro

Made in Italy è stato uno dei parti più lunghi della storia della fiction Mediaset, trasmesso da Canale 5 molto tardi rispetto all’arrivo su Amazon Prime Video, dunque un po’ bruciato. Ma è stato anche uno dei titoli migliori che il Biscione abbia offerto recentemente al proprio pubblico e, proprio per questo, avrebbe meritato un’attenzione diversa, e risultati auditel superiori. Soprattutto, però, merita un secondo capitolo, che Taodue ha annunciato ormai diverso tempo fa.

A confermare il seguito della fiction è stato il produttore Pietro Valsecchi che, nel pieno della prima ondata di Covid, ha dichiarato al Corriere della Sera che sua moglie Camilla Nesbitt stava lavorando alla seconda stagione. Un progetto di cui ancora si sa molto poco ma che, alla luce del finale della prima stagione, che andrà in onda questa sera alle 21.45, si rivela necessario. Perchè tanto c’è ancora da dire.

Made in Italy 2: come termina la prima stagione (spoiler)

L’epilogo della serie si basa su un colpo di scena grosso e alquanto inverosimile, che, tuttavia, salva da uno scivolone narrativo che avrebbe potuto impoverire il tutto. Ma andiamo con ordine: Irene (Greta Ferro), che nel primo degli otto episodi si avvicinava per la prima volta alla moda e alla rivista Appeal, nel corso delle narrazione è diventata giornalista e si è ritagliata spazio e fiducia, dimostrando di avere buone idee, coraggio e creatività.

La sfolgorante carriera di questa ragazza moderna ed indipendente, che ha sfidato la famiglia e la società per affermare la propria libertà, viene però messa in pericolo dal più prevedibile dei cliché: Irene resta incinta di un uomo sposato del quale si è innamorata (lo interpreta Andrea Bosca), peccando di un’ingenuità che la fa cadere dal suo piedistallo, e che fa temere che dietro questa narrazione audace e articolata si aggiri una mentalità antica e quasi provinciale.

Fino a quel colpo di scena: Frattini (Giuseppe Cederna), il direttore di Appeal, muore e lascia la rivista proprio nelle mani di Irene, dal momento che il mentore della ragazza, Rita (Margherita Buy), ha gravi problemi familiari a cui dedicarsi e il vicedirettore Nava (Sergio Albelli) lo ha derubato e tradito per fondare la nuova rivista Fascino insieme Ludovica (Valentina Carnelutti).

Irene, che è ancora nel pieno della gavetta ed è anche incinta, dovrà dunque rimboccarsi le maniche -  con l’aiuto di Filippo (Maurizio Lastrico) e Monica (Fiammetta Cicogna), prossima alle nozze – e non seguirla nelle sue mosse sarebbe un peccato. Tanto più che del prêt-à-porter italiano c’è ancora tanto da raccontare e Made in Italy, tra fedeli ricostruzioni, bravi attori e veri inserti dell’epoca, ha saputo farlo egregiamente.

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2 Commenti dei lettori »

1. Lorenzo78 ha scritto:

3 febbraio 2021 alle 22:01

Ma francamente… proprio anche no!



2. Mister Zapping ha scritto:

4 febbraio 2021 alle 03:04

Una accozzaglia di luoghi comuni sulla moda scopiazzato dal Diavolo veste Prada ma girato con mezzi low cost degni di una televendita di Mastrota. Anche la ricostruzione storica anni 70 davvero mal realizzata.



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