Citofonare Rai2 ha il sapore del già visto. Per il loro debutto Paola Perego e Simona Ventura attingono dal repertorio fine anni 90 lasciando poco spazio a commistioni col nuovo. Così la novità più grande rimane quella della conduzione di coppia con due signore della tv insieme, consapevoli che in questo specifico momento della loro carriera l’unione fa la forza.
Due personaggi quasi agli antipodi che inevitabilmente si presentano in maniera diversa. Se la Perego ci sta – per citare la nuova partner in crime – come un limone tra le cozze, avendo già sperimentato prodotti simili ed essendo più a suo agio in programmi “col binario”, Simona fa maggiore fatica, trovandosi spesso a fare da contraltare ironico e irriverente (almeno nelle intenzioni) in un mondo che non è il suo. D’altro canto però proprio la sua “anomala presenza” potrebbe dare quella spinta propulsiva verso il nuovo e portare un pizzico in più di allegria nel mezzogiorno di Rai2.
Le due non si pestano i piedi, che è già una notizia, tuttavia parlano, parlano e non prendono mai fiato, in un continuo ping pong soprattutto nella prima parte della trasmissione. Momento (s)cult quando le due si affacciano al balcone e la Perego dice in sottofondo: “Certo che sto culone..”. Al di là del profumo anni 90, dato dall’ambientazione condominiale, dall’impostazione di alcuni testi e da alcune rubriche, il difetto principale di Citofonare Rai2 è un certo disordine dal punto di vista dei contenuti e della loro “mise en place“, oltreché della regia. A Ventura e Perego, nelle prossime puntate, il compito di tirare i fili tra i vari momenti, tagliando rubriche secche che non portano a nulla e aumentando la sensazione di unitarietà. Caos anche nell’intervista a Sabrina Salerno, con la parte clou legata alla sorella segreta persa nel mucchio e con la Perego che prende il sopravvento, costretta a riavvolgere il nastro.
I collegamenti non sono un male ma non puoi fare il pranzo della domenica e non mostrare il pranzo. Poco riuscita la presenza di Alessandra Rametta nei panni di Belen, personaggio non solo meno in voga di un tempo ma soprattutto entrato nell’immaginario collettivo con l’imitazione di Virginia Raffaele (per la serie ci piace il già visto e lo rifacciamo male). Simona Ventura, maestra di Quelli che il Calcio, dovrebbe sapere che le imitazioni, in programmi non prettamente comici, possono performare meglio se inserite nel flusso rispetto ad isolarle del resto. Parimenti il programma dovrebbe aumentare la sensazione di live, l’interazione tra le parti (il tavolone finale, poco sfruttato, in questo senso potrebbe dare i suoi frutti): da appartamento di un condominio a loft aperto (qui gli ascolti della prima puntata di Citofonare Rai2).
“Sto culone” #citofonareRai2 pic.twitter.com/XiAHW39DfP
— Mattia Buonocore (@Mattiabuonocore) October 3, 2021
1. vinny ha scritto:
4 ottobre 2021 alle 20:44