27
settembre

Good vibes al Dinner Club

Valerio Mastandrea, Sabrina Ferilli, Pierfrancesco Favino e Carlo Cracco

Valerio Mastandrea, Sabrina Ferilli, Pierfrancesco Favino e Carlo Cracco

Dinner Club è stato presentato come il nuovo show di Carlo Cracco, ma non è esattamente così: lui c’è, è il filo conduttore del racconto, è al servizio dello show ma il grosso lo fanno i suoi ospiti, un validissimo gruppo di attori che, tra viaggi improvvisati e cene rilassate in allegria, tira fuori il meglio (e il peggio, che va bene lo stesso) di sé.

Cracco qui non cucina, al massimo aiuta ai fornelli, e non giudica. Fa l’autista, la guida turistica che porta in giro per l’Italia i commensali, uno alla volta, facendo conoscere a ciascuno personaggi, ricette ed ingredienti al limite – fegati di polipi, per dirne una – da riproporre poi a tutti gli altri nel corso di una cena, tra aneddoti e battute sarcastiche snocciolate tra un bicchiere di vino, un abbraccio e un giro di ballo.

Ogni puntata si muove su due livelli: da una parte la cena, dall’altra il viaggio improbabile e rocambolesco fatto da Cracco e dal suo compagno di avventure per un giorno che, raccontato da quest’ultimo a tavola, rivive sullo schermo. Il tempo passato insieme da soli, sempre su un mezzo di trasporto diverso (all’apparenza di fortuna), fa venire fuori caratteristiche di entrambi e mette sempre un po’ in ombra lo chef, che si fa prendere in giro e lascia spazio al proprio ospite con una naturalezza che mai gli avevamo visto usare in tv.

Impegnati a cenare e scambiarsi impressioni, gli attori si lasciano andare e (si) divertono, giocando tra loro come compagni di squadra, che conoscono vizi e virtù gli uni degli altri. C’è una Sabrina Ferilli scatenata, spontanea e caciarona ancor più di come siamo abituati a vederla; Luciana Littizzetto pungente e sarcastica con il suo anfitrione, che quasi le fa rimpiangere Fabio Fazio; c’è Fabio De Luigi che sembra quasi timido e timoroso, mentre Valerio Mastandrea cerca di non farsi coinvolgere troppo dal caos creato dai colleghi; Pierfrancesco Favino si mette in gioco, ammorbidendo un po’ la sua immagine rigorosa e su tutti troneggia un imponente Diego Abatantuono, che li guarda come se fossero pazzi e intanto regala qualche perla.

Dinner Club non è un programma di cucina, bensì un’occasione per stare insieme, in un clima conviviale nel quale la cucina serve solo ad una cosa: far mangiare la gente, senza sofisticazioni e apologie. Era anche ora.

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