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Fedez vs Rai per l’intervento al Concertone: «Mi hanno chiesto di edulcorare il contenuto». Viale Mazzini smentisce la censura e il cantante posta la telefonata con i vertici (Video)

Fedez, Concerto Primo Maggio

Contro Mario Draghi, la Lega, il Vaticano e le associazioni pro Vita. I bersagli scelti da Fedez per il suo intervento al Concertone del Primo Maggio sono già diventati un caso. Prima della sua esibizione, il rapper aveva denunciato di aver dovuto trattare con i vertici di Rai3 per i contenuti scomodi del suo discorso. Un concetto ribadito sul palco, prima di pronunciare il monologo della discordia, composto da parole tanto roboanti quanto in fin dei conti già sentite.

E’ la prima volta che mi è successo di inviare un testo di un mio intervento perché doveva essere messo al vaglio per approvazione da parte della politica. Approvazione che purtroppo non c’è stata in prima battuta, o meglio: dai vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere dei nomi, dei partiti e di edulcorarne il contenuto. Ho dovuto lottare un pochino, un po’ tanto, però alla fine mi è stato dato il permesso di potermi esprimere liberamente. Mi assumo le responsabilità di quello che dico e faccio, sappiate però che il contenuto di questo intervento è stato definito dalla vice direttrice di Rai3 come inopportuno

ha affermato Fedez durante la diretta del Concertone. Poi, reggendo con la mano tremante i fogli del suo discorso, è partito nell’intemerata. Iniziando dal premier Draghi.

Caro Mario, capisco che il calcio è il vero fondamento di questo paese. Ma non dimentichiamo che il numero dei lavoratori del calcio e dello spettacolo si equivalgono. Non dico qualche soldo, ma almeno qualche parola, un progetto di riforma in difesa di un settore decimato dall’emergenza e che è regolato da normative stabilite negli anni ‘40…“.

Di seguito, il cantante se l’è presa con la Lega l’ostruzionismo al ddl Zan, anti-omofobia, citando alcune vecchie ed inqualificabili affermazioni di esponenti del Carroccio contro gli omosessuali (“Se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno“, Giovanni de Paoli, consigliere regionale Lega Liguria). Anche qui, però, nulla di temerario: si trattava di frasi purtroppo già note alle cronache. Nel mirino del rapper, anche un rappresentante dei Pro Vita che si era scagliato contro il ddl Zan ma – ha polemizzato Fedez – “non si è accorto che il Vaticano ha investito per 20 anni sulla pillola del giorno dopo. Quindi cari antiabortisti, purtroppo avete perso troppo tempo a cercare il nemico fuori, e non vi siete accorti che il nemico ce l’avevate in casa“.

Poco prima che il cantante si esibisse, quando già lo stesso Fedez aveva parlato di interventi di Rai3 sui suoi testi, la rete ed il servizio pubblico avevano smentito le accuse del cantante.

Rai3 e la Rai sono da sempre aperte al dibattito e al confronto di opinioni, nel rispetto di ogni posizione politica e culturale. E’ fortemente scorretto e privo di fondamento sostenere che la Rai abbia chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al tradizionale concertone del Primo Maggio, per il semplice motivo che è falso. Né la Rai né la direzione di Rai3 hanno mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista del concerto. La Rai mette in onda un prodotto editoriale realizzato da una società di produzione in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, la quale si è occupata della realizzazione e dell’organizzazione del concerto, nonché dei rapporti con gli artisti. Il che include la raccolta dei testi, come da prassi (…) Si comunica che la nota relativa all’intervento di Fedez al Concerto del Primo Maggio è frutto di una precisazione di Rai3, condivisa dall’AD (Salini, ndDM)

ha fatto sapere la Rai in un comunicato, mentre la Presidenza dell’azienda – in dissonanza – precisava che “la nota inizialmente diffusa dalla Rai su Fedez e il Concerto del Primo maggio non era stata sottoposta preventivamente all’approvazione del presidente Foa come di consueto“.

In tutta risposta, Fedez ha pubblicato il video della telefonata intercorsa con i vertici aziendali prima della sua esibizione; nella conversazione, il cantante perde le staffe di fronte alla richiesta di rivedere i contenuti del suo intervento.

Io sono un artista, salgo sul palco dico quello che voglio e mi assumo le responsabilità di ciò che dico. Le asserzioni che riporto nel mio testo sono quelle di consiglieri leghisti che dicono che se avessero un figlio gay lo brucerebbero nel forno. Perché non posso dire che un consigliere leghista in pubblica piazza ha fatto queste affermazioni?

sbotta Fedez al telefono, mentre un collaboratore della Rai lo invita ad “adeguarsi ad un sistema“. “Le citazioni che lei fa – con nomi e cognomi – prosegue l’uomo del servizio pubblico – non possono essere fatte“. Poi ad intervenire nella conversazione è la vice direttrice di Rai 3 Ilaria Capitani, che riferisce al cantante di ritenere “inopportuno il contesto“, facendo ulteriormente innervosire l’artista.

Fedez vs Rai, il video della telefonata

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2 Commenti dei lettori »

1. Marco Cappuccini ha scritto:

2 maggio 2021 alle 11:24

Ora difensore dei diritti dei più deboli… Mi spiace, ma pure se la causa è giusta, Fedez non mi convince e non mi ha mai convinto. Purtroppo questo uso ossessivo dei social mi fa pensare che sia sempre tutto studiato a tavolino per un suo tornaconto personale di visibilità.



2. MrTee ha scritto:

2 maggio 2021 alle 13:22

Ma quanto è finto?



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