Alessandro Gassmann ha offerto nella prima puntata di Io ti Cercherò una delle sue prove più intense, merito anche di un personaggio forte e spiccio, che ha saputo rendere perfettamente: Valerio, un padre “orfano”, porta con sé una storia sporca, dura, senza fronzoli, dolorosa, che né la sceneggiatura né il dialetto romano hanno potuto alleggerire. Un grande lavoro attoriale per un progetto che lui stesso aveva definito atipico per Rai 1, adatto a piattaforme streaming, ma che, invece, a primo impatto sembra fin troppo nelle corde dell’ammiraglia, almeno del nuovo percorso intrapreso da diversi anni ormai. Durante la visione i fedelissimi di Rai 1 si saranno più volte domandati: dove l’ho già visto, dove l’ho già sentito?, e non si riferivano tanto agli attori, quanto a dei meccanismi specifici, precisi, che accomunano questa fiction ad altri precedenti successi della rete.
Partiamo proprio da Gassmann, che ha portato in video un personaggio fin troppo simile a quello che interpreta ne I Bastardi di Pizzofalcone: un poliziotto accusato di corruzione, che ha mandato a monte la propria vita, che cerca di ritrovare il filo e fatica a mantenere viva la propria famiglia. Un sapore comune, che si svilupperà poi su binari diversi, ma non si può non notare.
Passiamo al suo personaggio, Valerio, un padre che non accetta la morte del figlio, che non ci vede chiaro, che decide di indagare per sapere la verità su questo ragazzo, dal quale si era allontanato e che era molto attento al sociale, agli altri. Simile, troppo simile, a Vanni, il protagonista di Pezzi Unici interpretato da Sergio Castellitto su Rai 1 circa un annetto fa: anche lui, oltretutto, in conflitto con l’ex moglie, anche lui pieno di sensi di colpa.
L’indagine di Valerio, infine, sembra da subito destinata a non portare a nulla di buono perchè piena zeppa di poliziotti amici e parenti, tra i quali con ogni probabilità si nasconde il traditore. Dunque un percorso che appare già scritto, segnato, la cui unica reale attrattiva sta nell’interpretazione degli attori. Perchè, per il resto, ci si poteva sforzare un po’ di più.
1. Lorenzo78 ha scritto:
6 ottobre 2020 alle 15:46