Una premiazione senza premiati. O meglio, coi premiati a distanza. Collegati in streaming, come accade ai tempi dell’emergenza sanitaria. La serata dei David di Donatello 2020 è stata insolita, un inedito nella lunga storia del prestigioso riconoscimento attribuito alle eccellenze del cinema italiano. Eppure, la novità non è stata poi così tragica: il conduttore Carlo Conti, per quanto possibile, è riuscito a contenere il paradosso di una cerimonia senza platea ed ha portato l’attenzione sui vincitori (qui l’elenco completo), evitando così le debordanti e poco televisive autoreferenzialità che in passato avevano caratterizzato ed affossato la manifestazione.
La serata, trasmessa ieri in diretta, si è aperta con un messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, circostanza che ha ammantato di istituzionalità l’avvio dell’inusuale spettacolo.
“Per ricostruire il nostro Paese dopo la drammatica epidemia sarà necessario recuperare ispirazioni e, quindi, tornare a sognare e a far sognare. E questo è il compito precipuo dell’arte, della creatività e degli artisti“
ha affermato il Capo dello Stato. Poi è iniziata la cerimonia di premiazione vera e propria, con il conduttore a cantarsela e suonarsela da solo in studio ed i candidati in collegamento da casa. Una soluzione minimal e tristanzuola ma efficace nella sua provvisorietà, che – al netto di alcune fastidiose difficoltà di connessione – non ha avuto particolari effetti negativi. Ed anzi, ha snellito i ripetitivi riti di conferimento delle statuette. Al contempo, però, la premiazione si è trasformata quasi in una pratica impiegatizia da disbrigare senza originalità.
Le assegnazioni a distanza hanno messo in risalto le parole soddisfatte dei vincitori ed i volti talvolta delusi dei trombati, dimezzando i tediosi e compiaciuti salamelecchi che in queste circostanze gli artisti amano tanto scambiarsi (salvo poi mandarsi magari a quel paese a telecamere spente). Da oscar, l’espressione imbambolata di Roberto Benigni, che si è visto soffiare il titolo di ‘miglior attore non protagonista’ da Luigi Lo Cascio.
In compenso, l’attore toscano ha riservato al pubblico la miglior ironia della serata. “Sono veramente felice di partecipare a questo Covid di Donatello” ha scherzato Roberto, strappando un sorriso sulla surreale situazione.
Certo, non si può dire che la 65esima edizione dei David sia stata un bell’evento: una premiazione senza lo show e senza la presenza fisica di una platea, non la si può considerare tale. Mancavano proprio i presupposti. L’auspicio però è che l’inedita ed obbligata esperienza di quest’anno aiuti la manifestazione a rinnovarsi, a ritrovare slancio e freschezza, elementi perduti e soffocati dal tentativo – fallito – di scimmiottare certe blasonate cerimonie d’oltreoceano.
1. fabiano ha scritto:
9 maggio 2020 alle 12:18