Nuova fiction per Rai 1, nuova indagine sul femminicidio ieri sera in prime time con la prima puntata di Bella da Morire. “Nuova”, ma mica tanto. Perchè la serie prodotta da Cattleya e Rai Fiction, ben fatta e anche avvincente, di nuovo ha poco, e richiama fin troppo alla mente Il Silenzio dell’Acqua, lanciata da Canale 5 un anno fa e in attesa dell’imminente sequel.
Bella da Morire: troppe assonanze con la fiction di Canale 5 Il Silenzio dell’Acqua
In entrambe le fiction c’è una piccola comunità, una di quelle in cui tutti si conoscono, in una cittadina tranquilla. C’è un poliziotto che è amico di tutti, e deve fare i conti con una nuova collega dura ed intransigente e con un passato doloroso, per la quale, dopo un fastidio iniziale, non può non provare ammirazione (o qualcosa di più). C’è una giovane e bella ragazza che scompare e che viene ritrovata nei pressi del lago, in entrambi i casi è incinta e la ricerca del suo assassino finisce col distruggere gli equilibri del posto, tirando fuori segreti e lati nascosti di tutti, protagonisti inclusi.
Molto probabilmente le due fiction divergeranno poi nel corso dell’indagine, che nel caso de Il Silenzio dell’Acqua – già di per sé somigliante a L’Isola di Pietro – si rivelò molto ben costruita ed intricata. Ma l’assonanza tra i due progetti è molto forte e purtroppo stona con quanto dichiarato dal regista Andrea Molaioli, che si augurava di “evitare di scivolare nell’originalità come presupposto e non come risultato”.
Assodata, dunque, la sensazione di déjà vu scatenata al primo impatto, ci si augura che la trama di Bella da Morire sbocci, creandosi un’identità tutta sua ed evitando esagerazioni narrative. Come quella che ieri ha visto l’ispettrice Eva (Cristiana Capotondi) tuffarsi nel lago senza bombola d’ossigeno e restarci per un tempo indefinito, cercando il corpo della povera Gioia (Giulia Arena).
Bella da Morire: bravi gli interpreti
Dalla sua, la fiction ha un cast indovinato, con attori nella parte: in particolare Paolo Sassanelli, che interpreta il padre della vittima, e la stessa Giulia Arena, onnipresente come cadavere ma convincente nelle parti recitate. Infine, molto interessante – e delicato – il personaggio di Matteo Martari, un poliziotto che indaga sul femminicidio e nel frattempo frequenta delle sedute per risolvere i suoi problemi di violenza sulle donne.
1. vicky ha scritto:
16 marzo 2020 alle 20:32