Si inizia da Salmo. Tra gli ospiti della settantesima edizione del Festival di Sanremo, in programma dal 4 all’8 febbraio 2020, c’è anche il rapper sardo, pronto a calcare l’ambito palco nel corso della prima serata. Per il cantante, nato ad Olbia, si tratta dell’esordio nella kermesse canora che quest’anno verrà condotta da Amadeus. Arriva all’Ariston non certo per l’appeal nazionalpopolare ma sulla scia delle vendite monstre dell’album Playlist che, uscito nel novembre 2018, ha raggiunto il traguardo di quattro dischi di platino. Il rapper è anche il secondo artista più ascoltato nel 2018 su Spotify in Italia (al primo posto c’è Ultimo).
Sanremo 2020: chi è Salmo
Salmo, al secolo Maurizio Pisciottu, ha al suo attivo 5 album pubblicati in studio e 2 in versione live. Ha avviato la sua carriera musicale a soli 13 anni, incidendo le sue prime rime tra il 1998 e il 1999. Il suo primo album, intitolato The Island Chainsaw Massacre, è stato pubblicato nel 2011 e gli ha dato subito notorietà a livello nazionale. L’anno successivo ha trionfato nella categoria Best Crossover agli MTV Hip Hop Awards 2012.
La sua ultima fatica, Playlist Live, è uscita lo scorso 6 dicembre. Negli anni ha preso parte anche a due pellicole cinematografiche: Zeta di Cosimo Alemà (2016) e Nuraghes S’Arena di Mauro Aragoni (2017). Ha dichiarato di aver rifiutato la poltrona di giudice di X Factor. Prima del successo di Playlist, aveva ottenuto il disco d’oro con gli album Midnite (30.000 copie vendute) ed Hellvisback (35 mila copie). Nel 2014 ha curato la regia del videoclip Sabato di Jovanotti. I testi delle sue canzoni non disdegnano parolacce ed espressioni forti.