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aprile

Alessandro Cattelan a DM: «Impressionante rivedermi sulla sedia di Jimmy Fallon. Sfera Ebbasta a X Factor? Per me sì» – Video

Alessandro Cattelan, EPCC

Il colpaccio dell’intervista a Jimmy Fallon lo galvanizza. Non lo nasconde, , che negli studi del Tonight Show – dove si è recato – ha anche dovuto rispondere all’ironico domandone a tradimento del suo idolo a stelle e strisce. “Quando presenterai Sanremo?” gli fa ad un tratto Jimmy, in lingua italiana. Il faccia a faccia tra i due sarà il piatto forte della prima puntata della nuova stagione di E poi c’è Cattelan, in onda l’11 aprile in prime time su Sky Uno. Ogni giovedì, per otto settimane, il conduttore rinnoverà il proprio appuntamento col pubblico: tra gli ospiti che quest’anno si presenteranno alla sua scrivania, Paola Cortellesi, Alessandro Borghi, Enrico Mentana, Antonella Clerici, Salvatore Esposito e Arturo Muselli, Antonio Conte, Alberto Tomba. E, per cominciare, Marco Mengoni, protagonista della puntata d’esordio assieme allo stesso Fallon.

Ad #Epcc, Mengoni duetterà con il conduttore intonando il remake di una popolare canzone dei Beatles in chiave ecologista. Nel finale, un’inaspettata evoluzione corale. Ad introdurre la puntata, l’opening “Guestbusters“, con Alessandro Cattelan, Marco Villa e l’amico Argentino in giro per Milano a caccia dei fantasmi dei vecchi ospiti del programma. Tra di essi l’attore Salvatore Esposito, Elettra Lamborghini e il rapper Jake La Furia. La clip vedrà anche la partecipazione del sindaco Beppe Sala.

Incontriamo Cattelan dopo aver assistito alla registrazione della prima puntata di #Epcc, quando il pubblico ha ormai abbandonato la sala e le luci in studio si sono abbassate. La nostra prima curiosità non può che essere sull’esclusiva con Jimmy Fallon.

Alessandro, che effetto ti fa vederti accanto a Jimmy Fallon?

Impressionante. Per me è impressionante vedere ora l’immagine in televisione. Quando siamo arrivati ci siamo un po’ conosciuti e raccontati ed è stato lui a proporre che io mi sedessi al suo posto. Quindi vedere l’immagine in cui sono seduto su quella che per me è la sedia più importante della televisione mondiale in questo momento, fa veramente impressione, ancor più che essere là in quel momento. Lui è stato così disponibile e carino nei miei confronti che non mi ha fatto pesare il momento. Rivederlo adesso in televisione obiettivamente fa spavento.

Nel monologo iniziale della prima puntata parli di “dittatura dell’ecologismo” e fai una battuta su Weinstein. Questa ironia è dovuta ad una nuova scelta stilistica?

In parte sì. E’ una cosa che avevamo iniziato a fare nell’ultima edizione, perché andando in onda una volta a settimana hai più tempo per decidere l’obiettivo del tuo monologo. Prima, sul quotidiano, eravamo sempre un po’ a rincorsa delle giornate, invece così abbiamo potuto fare un programma e decidere su quali temi abbiamo cose da dire, che possono essere intelligenti da un lato e divertenti dall’altro. Lo abbiamo fatto sul bullismo, sui radical chic, sul politicamente corretto e su questo vizio che tutti hanno di offendersi qualunque cosa succeda. Quest’anno abbiamo pensato di iniziare così. L’anno scorso abbiamo fatto una puntata in cui ci auguravamo la fine della democrazia come provocazione e abbiamo fatto una gag in cui distruggevamo le schede elettorali del nostro pubblico. Abbiamo più tempo per scegliere gli argomenti, per scegliere cose in cui crediamo veramente. Questa è sempre stata un po’ la mia cifra, ma prima di proporla agli altri devi aver raggiunto un po’ di credibilità. Sarebbe stato strano sei anni fa arrivare con un monologo tipo questi.

Non credi che dopo vent’anni di carriera sia giunto il momento di lasciare la «comfort zone» di Sky e di Epcc per sperimentare cose nuove?

Perché dovrei farlo? Questo è il programma che ho sempre sognato. Epcc è una sperimentazione continua, non c’è mai una puntata uguale all’altra, ci mette sotto una pressione creativa importante perché in ogni puntata devi trovare qualcosa di diverso da fare, devi farlo tarandoti sulle esigenze tue e su quelle degli ospiti. Quello è sperimentare a sufficienza.

Sfera Ebbasta lo prenderesti in giuria di X Factor?

Io con lui mi sono trovato molto bene. E’ venuto qui ospite, si è dimostrato un ragazzo molto intelligente, con un bel piglio. Insomma, lo vedi che è uno a cui il cervello gli funziona. Le polemiche su di lui? Su quelle non decido io…

Ma quindi a X Factor potrebbe starci?

Per me sì.



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