Sono passati poco più di due mesi dal debutto della nuova Ruota della Fortuna.
Due mesi che hanno consentito di fugare qualunque perplessità legata alla visione “storica” del quiz show che faceva apparire, in primis al sottoscritto, difficilmente accettabile l’annunciato restyling.
Ed invece la nuova formula fresca e allegra della Ruota si è presentata assolutamente gradevole e ha trovato, da una parte, la collocazione perfetta sulla rete giovane di Mediaset e dall’altra una conduzione azzeccata che inizialmente aveva destato il maggiore scetticismo.
Enrico Papi e Victoria Silvstedt, contrariamente alle previsioni, hanno riproposto in maniera “conforme all’originale” (rectius al nuovo originale) un format storico ma rinfrescato e svecchiato, senza aver nulla da invidiare ai colleghi francesi o americani che ogni giorno fanno scintille con le loro fortunate Ruote.
E come sempre quando si è in presenza di un buon prodotto, la Ruota della Fortuna gode di ottima salute; share difficilmente scesa sotto il 9% e audience praticamente costante in ogni puntata.
Poche le critiche da muovere al programma che sono, quasi esclusivamente, di carattere tecnico e risultano decisamente secondarie. Se ne sono occupati i lettori di questo blog (inclusi alcuni campioni appena “sfornati”) che si sono sbizzarriti in analisi attente ad ogni dettaglio e hanno avanzato proposte interessanti per perfezionare un programma ottimo già di suo.
Casi rari, insomma, nei quali ci si può permettere di parlare di dettagli e non di sostanza. Opportunità che si verificano soltanto quando ad essere mandata in onda è una trasmissione studiata e preparata a dovere (in questo caso, non in Italia) e che riesce ad innovarsi nel solco della tradizione.
E noi siamo felici che sia in onda, felici di poterla guardare.
1. Dado83 ha scritto:
18 febbraio 2008 alle 09:59