Adriano Celentano ha spiazzato, anzi fregato, tutti. Prima ha creato l’evento, poi lo ha astutamente alimentato e infine ha deciso di ‘bidonare’ il pubblico, che attendeva con particolari aspettative il suo ritorno su Canale5. Al debutto del cartoon Adrian, infatti, il Molleggiato quasi non si è fatto vedere. Annunciato da tuoni, fulmini e saette, l’ex ragazzo della via Gluck è apparso in scena solo per pochi istanti, vestito come fosse lì per caso, quasi a voler fare un favore a qualcuno. “C’è qualcosa da cambiare qui” ha sentenziato il cantante. Poi si è bevuto un bicchiere d’acqua e si è infilato nuovamente dietro le quinte.
Certo, in molti si sarebbero aspettati dal Molleggiato un pedante monologo dei suoi o una canzone intonata in diretta. Macché. Il cantante ha introdotto il graphic novel con due momenti dimenticabilissimi che hanno avuto come protagonisti Nino Frassica e Natalino Balasso. Mandato praticamente allo sbaraglio, il comico siciliano ha inscenato una sorta di casting per selezionare gli aspiranti passeggeri di un’enorme arca di legno posizionata sullo sfondo. Tra le righe, il riferimento al tema migrazione. Il collega veneto ha invece tenuto un monologo sulla società dello spettacolo, con tanto di critica – ormai poco originale – ai reality.
Affidando la parte polemica allo sconclusionato copione dei due attori, il Molleggiato non ha avuto bisogno di trattenersi a lungo. E’ apparso e scomparso in un baleno (3 minuti di orologio), abbandonando il pubblico ad un esordio straniante, lento e senza senso. Ma, paradossalmente, anche capace di attirare l’attenzione. Dall’alto della sua carriera e del suo ego altrettanto smisurato, Celentano ha abituato il pubblico alla rottura della liturgia di una prima serata generalista. La solita celentaneide, in pratica.
Il problema è che questa volta ha fatto acqua da tutte le parti. Se già lo show pre-cartoon è stato deludente, ci si aspettava che i veri numeri arrivassero dopo Adrian, anche a fronte dei 20 milioni di euro che sarebbero stati investiti. Ma Celentano sul palco non è tornato. Così come non si è trovata traccia di alcuno spettacolo.
E certamente il pubblico non può essere rimasto appagato dal solo cartone animato: una sorta di saga celentanesca infarcita di erotismo (nello stile del disegnatore Milo Manara, che lo ha realizzato) e di riferimenti allo stesso Molleggiato, il quale si è fatto rappresentare giovane e aitante. L’autoreferenzialità e il culto di sé, qui ai massimi livelli, erano da mettere in conto. Raccontando la lotta contro il sistema corrotto condotta dal suo alter ego fumettistico, Adrian(o) ha toccato alcuni temi a lui cari, quali la critica al consumismo e all’omologazione. Tutto sommato banale -nella sua contrapposizione manichea tra bene e male- la trama, ambientata in un futuro utopico ed ipotetico. Belle almeno le colonne sonore, attinte naturalmente dalla discografia del cantautore.
Se all’esordio del suo cartoon Celentano ha potuto rifilare al telespettatore un non-show, è evidente che questo non potrà accadere nei nove appuntamenti annunciati per Adrian. Le defezioni alla vigilia del debutto di Teo Teocoli e Michelle Hunziker non potevano che preannunciare le carenze di un progetto tanto ambizioso quanto rischioso. Il pubblico, che da settimane sta assistendo agli assordanti spot del cantautore, merita di più: l’ex Re degli ignoranti non può ignorarlo.
1. john2207 ha scritto:
22 gennaio 2019 alle 08:40