27
ottobre

Portobello: «Dov’eravamo rimasti?»

Portobello

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Un grande banco di prova attende Antonella Clerici, alla guida di Portobello, remake della celebre trasmissione ideata e condotta dal 1977 al 1987 da Enzo Tortora. Seguito da una media di oltre ventidue milioni di spettatori, Portobello è in assoluto uno dei titoli storici più amati della tv italiana; un programma per l’epoca decisamente all’avanguardia, in grado in anticipare mode e costumi, rivelatosi fonte d’ispirazione per decine di trasmissioni negli anni successivi. In attesa di sentire nuovamente suonare il “Big ben” questa sera, ripercorriamo la storia di questo fortunatissimo programma. 

Portobello – La storia

Come nacque

Portobello segna il ritorno in Rai di Enzo Tortora dopo ben 8 anni di assenza. Il conduttore e giornalista era stato, infatti, allontanato dalla Tv di Stato per aver criticato in un’intervista la Rai e il monopolio televisivo. Ideato dallo stesso Tortora con l’importante collaborazione di sua sorella Anna e Angelo Citterio, entrambi pubblicitari di successo, Portobello prende spunto dai quotidiani di annunci economici. Il titolo invece si ispira a Portobello Road, strada londinese famosa per il suo mercato dell’antiquariato.

La trasmissione si presenta come un mercatino aperto a tutti, in cui è possibile vendere o acquistare oggetti, proporre personali invenzioni, mostrare collezioni, ma anche cercare l’anima gemella (rubrica Fiori d’arancio) o una persona cara persa di vista (Dove sei?). A fare da intermediario tra “domanda” ed “offerta” l’intasatissimo centralone, dove alcune ragazze ricevono e filtrano, sotto la guida di Renée Longarini, le numerose chiamate. Tra i momenti del programma anche un gioco che ha per protagonista il pubblico in studio, chiamato in causa per vincere del denaro cercando di far pronunciare al pappagallo Portobello (mascotte della trasmissione) il suo nome in 30 secondi. Un gioco tanto semplice quanto coinvolgente, divenuto ben presto un tormentone e un vero e proprio fenomeno di costume.

La trasmissione, in onda dagli studi della Fiera di Milano, debutta sugli schermi della Rete2 (ora Rai2) il 27 maggio 1977 alle 21.30 (all’epoca orario in cui partiva la seconda serata). Al fianco di Tortora la già citata Renée Longarini, ribattezzata dal conduttore “Sua Soavità”, per via dei suoi modi educati e gentili, e un gruppo di 5 giovani centraliniste composto da Paola Ferrari, Anna Vitale, Marina Perzy, Elena Paltrineri, e Antiniska Nemour, tutte destinate a proseguire con alterne fortune la carriera nel mondo dello spettacolo. Nel cast anche la Dixieland Jazz Band diretta dal Maestro Lino Patruno. In regia Gian Maria Tabarelli. La prima puntata viene seguita da appena 6.200.000 spettatori, ma l’ascolto è destinato a crescere di puntata in puntata, arrivando ben presto a raggiungere i 19.000.000 di spettatori. Il programma, aperto dalla coloratissima sigla a cartoni animati disegnata da Bruno Bozzetto, diventa un appuntamento fisso per moltissimi italiani, pronti a sintonizzarsi ogni settimana sul secondo canale per seguire “il mercatino del venerdì”.

Il successo e le critiche

Visto il grande successo Portobello viene promosso in piena stagione e in prima serata (partenza alle 20.40). Nella confermata collocazione del venerdì sera, dal 2 dicembre 1977 al 31 marzo 1978, viene trasmesso un ciclo di 16 puntate (a colori a partire dal 6 gennaio del 1978). Nel cast ancora la Longarini e le centraliniste, riconfermate in blocco, fatta eccezione di Elena Paltrineri  che decide di dedicarsi agli studi universitari lasciando il suo posto a Silvia Svizzero. In questa stagione parte la rubrica Dove sei?, riservata a chi cerca una persona perduta a cui è riconoscente. Tra le storie più amate e commoventi raccontate durante questa edizione c’è quella del piccolo Francesco Santangelo, che grazie alla trasmissione incontra il vigile che lo trasse in salvo dopo il terremoto del Belice del 1968. Il programma ottiene sempre più consensi di pubblico, superando regolarmente i 20.000.000 di spettatori, ma si scontra con le pesanti critiche degli intellettuali, che giudicano il programma un mercato delle vacche. Ad essere presa di mira è in particolare la rubrica Fiori d’arancio, nella quale a cercare l’amore non sono solo giovani ragazzi, ma anche persone mature, vedovi o separati. Un comportamento che molti critici conservatori ritengono audace. Si arriva addirittura a delle interrogazioni parlamentari da parte di alcuni esponenti della Democrazia Cristiana. Le polemiche non scalfiscono il successo del programma, che torna con una terza stagione nel tardo autunno del 1978. La formula vincente rimane immutata, ma arriva un nuovo gruppo di centraliniste composto da Eleonora Brigliadori, Patrizia Amico, Rossella Pasqualini, Elisabetta Hellies e Maddalena Cocchetti.

Lo spin off L’Altra Campana

Portobello continua a macinare grandi ascolti, sempre superiori ai 20.000.000 di spettatori, ma Enzo Tortora decide di non proporre più il programma per dedicarsi a nuovi progetti. Nella primavera del 1980 va in onda, sempre al venerdì sera sulla Rete 2 e con lo stesso gruppo autoriale, L’Altra Campana. La trasmissione, spesso dimenticata da molti, non è altro che uno spin off di Portobello. Protagonista è ancora una volta la gente comune, che questa volta arriva in studio da Enzo Tortora per proporre degli argomenti da trattare insieme, e per sentire pareri favorevoli e contrari su un determinato argomento. In ogni puntata ci si collega con un paese, dove il parere della gente del popolo viene espresso attraverso un diverso suono di campana, mentre il pubblico a casa può esprimere il suo parere decidendo se accendere o meno una lampadina. E’ l’Enel a fornire in poco tempo al programma i risultati in base all’aumento del consumo energetico. Tra le rubriche Meglio Io, dove la gente può dimostrare di essere più capace nel fare qualcosa (cantare, recitare, etc) rispetto a personaggi noti, Vissi d’arte, dove degli artisti incompresi mostrano il loro talento, ed Eureka, uno spazio dedicato alle invenzioni. La trasmissione funziona, appassiona una media di oltre 16.000.000 di spettatori, ma non riesce a bissare il successo di Portobello. Per questo motivo, nell’autunno del 1980, torna l’amatissimo “mercatino del venerdì”.

Paola Borboni fa dire ‘Portobello’ al Pappagallo

La nuova stagione, composta per volontà di Tortora di sole 13 puntate, vede l’arrivo in regia di Beppe Recchia. Nel centralone, sempre supervisionato dalla Longarini, insieme alle riconfermate Rossella Pasqualini e Maddalena Cocchetti, arrivano Tiziana Valli,  Fernanda Malco e Patrizia Zanetti. Dall’esperimento de L’Altra Campana viene ereditata una maggiore attenzione ai temi d’attualità e ai fatti di cronaca da dibattere in studio. Si dà inoltre spazio ai problemi del cittadino. Idea quest’ultima ripresa in seguito da Mi Manda Lubrano, programma ideato non a caso proprio da Anna Tortora. Tra le curiosità di questa edizione, seguita da oltre 22.000.000 di spettatori, il fatto che le cabine utilizzate dagli inserzionisti del programma sono le stesse che la sera prima, sempre nello stesso Studio 2 della Fiera di Milano, vengono usate dai concorrenti del quiz Flash, condotto da Mike Bongiorno.

Visto il successo, la quinta stagione ritorna ad avere una durata più lunga, andando in onda per ben 26 puntate dal novembre 1981 al maggio 1982. Nella nuova edizione trovano spazio un’orchestra composta di sole donne, un collegamento con l’estero ogni settimana, e viene lanciata una rubrica dal titolo Casa Mia, Casa Tua. Il nuovo spazio vede la gente proporre lo scambio delle proprie abitazioni (senza scopo di lucro) per aggirare la crisi economica e fare così delle vacanze spendendo meno. Al centralone, insieme alla riconfermata Maddalena Cocchetti, arrivano Ilaria Alferini, Alessandra Appiano, Cinzia Galimberti, e Marina Nava. Per la vigilia di Pasqua viene realizzata una puntata speciale intitolata Portobellissimo, in onda eccezionalmente al sabato. Al centro dell’appuntamento una gara tra numerosi artisti impegnati nel decorare delle uova. Le opere d’arte, messe all’asta, riescono a totalizzare la cifra record di 4 miliardi e mezzo di lire. Il vero evento dell’edizione è però l’impresa realizzata dall’attrice Paola Borboni, che nella puntata del 1° gennaio riesce, dopo 5 anni di vani tentativi, a far dire Portobello all’ormai celebre pappagallo. Con il montepremi vinto viene pagato un intervento chirurgico di ricostruzione facciale a un bimbo rimasto ustionato al volto.

La sesta edizione debutta nel novembre del 1982 e si conclude dopo 27 puntate nel giugno del 1983. In trasmissione fa il suo debutto come inviata in giro tra le comunità italiane nel mondo Gabriella Carlucci. Pochi sanno che, per il ruolo di inviata Enzo Tortora, aveva pensato alla più nota e affermata Milly Carlucci ma, proprio a causa dei numerosi impegni della conduttrice, decise di affidare il ruolo alla sorella minore Gabriella, contribuendo notevolmente alla sua popolarità. Altro inviato del programma è Michele Gammino, che gira lo Stivale per promuovere il made in Italy. Nel cast anche Gigliola Cinquetti, a cui spetta animare lo spazio musicale. Il centralone vede al telefono 5 nuove ragazze alle quali viene affibbiato un nomignolo: Denyuda Lizarda Dos Santos  (goccia di caffè), Angela Maria Vecchi (goccia di miele), Susanna Messaggio (goccia di luna), Elena Lambertenghi  (goccia di whisky), e Marina Dalcerri (goccia di veleno). Il programma ha per la prima volta un’appendice stampata. Ogni settimana con il Tv Radio Corriere viene stampata una rivista in formato tascabile dove, insieme a curiosità e dietro le quinte della trasmissione, vengono pubblicate le inserzioni che non trovano spazio in tv.

L’arresto di Tortora e il ritorno nel 1987

Il programma non sembra accusare il passare del tempo, e per questo motivo Tortora decide di lavorare ad una settima stagione. Un’edizione i cui preparativi vengono improvvisamente stoppati a causa dell’arresto nel giugno del 1983 di Tortora, accusato di collusione con la camorra. L’odissea giudiziaria dura sino al 15 settembre 1986, giorno in cui il conduttore viene assolto con formula piena dalla Corte d’appello di Napoli. In quello stesso anno alcune voci incontrollate parlano di un ritorno in tv di Portobello con la conduzione di Gigi Sabani, ma la sera del 20 febbraio 1987 è sempre Tortora a guidare la nuova edizione del programma, in onda ancora una volta al venerdì sera su Rai2. Visibilmente commosso, prima di iniziare ufficialmente la puntata, il conduttore fa un breve discorso su tutta la vicenda del suo processo esordendo con la frase, rimasta celebre, “Dunque, dove eravamo rimasti?”.

La settima edizione, composta di 16 appuntamenti, vede riconfermata nel cast Renée Longarini. Il centralone per la prima volta impegna non solo ragazze ma anche dei ragazzi. A rispondere alle telefonate sono Giuseppe Bonacina, Mattia Intra, Massimiliano Caldi, Federica Panicucci, Franca Cielo, e Micaela Vitale. Gabriella Carlucci ritorna a viaggiare in giro per il mondo, realizzando per lo spazio Portobello Azzurro dei servizi in chiave ecologica. Lino Jannuzzi è invece inviato ogni settimana a casa di alcuni Vip. La parte musicale vede protagonisti i “Venerdì” un gruppo di 5 ragazzi musicisti, con un’età compresa tra i 14 ai 18 anni. La regia è di Giancarlo Nicotra che realizza anche la sigla di chiusura, montando ogni settimana le migliori immagini della puntata appena trasmessa. Si tratta della prima edizione rilevata dall’Auditel. L’atteso ritorno di Tortora viene premiato da una media di  12.494.000 spettatori, destinati a calare nel corso delle puntate. Il programma ottiene una media di circa 8 milioni e mezzo a serata, vincendo in molte occasioni la sempre più accesa sfida Auditel.

Le polemiche di Tortora sull’Auditel

Proprio sul fronte Auditel non mancano le polemiche. Tortora in alcune occasioni sottolinea il fatto che i 633 meter siano troppo pochi, e per di più siano quasi esclusivamente concentrati nelle grandi metropoli, penalizzando così Portobello, programma da sempre amato dalla “provincia italiana”. In alcune puntate il centralinista Mattia Intra realizza una rilevazione ironica, recandosi personalmente in giro casa per casa per verificare chi guarda Portobello e chi invece il serial Dynasty, principale offerta concorrente, in onda su Canale5. L’ultima edizione di Portobello si conclude il 26 giugno 1983 con un appuntamento speciale dal titolo Il più bello di Portobello, nel quale viene ripercorsa la storia decennale del programma.

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1 Commento dei lettori »

1. tim ha scritto:

27 ottobre 2018 alle 22:48

solo un pazzo può immaginare una scenografia del genere. non esiste 1 secondo di trasmissione libero dallo sberluccichio di plexiglass che fodera ogni centimetro quadrato e che trema appena lo sfiorano. una poracciata demenziale e incredibilmente, incredibilmente irritante per la vista. peraltro annulla i volumi e la prospettiva e sembrano in uno stanzone vuoto in mezzo a della plasticaccia traslucida. lo schifo.



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