Cristina Parodi ha parlato. Per la prima volta, dopo settimane in cui è stata al centro delle attenzioni mediatiche senza proferire parola, si è accomodata nel salotto di Tv Talk per discettare della sua (fallimentare) edizione di Domenica In. In un clima disteso, la signora del dì festivo del servizio pubblico ha lamentato l’accanimento quasi inspiegabile nei suoi confronti. Ebbene, la spiegazione gliela diamo noi.
In primis Cristina paga la colpa, non sua, di andare a sostituire L’Arena, programma di successo di Massimo Giletti cancellato dall’oggi al domani per discutibili e non meglio precisate “ragioni editoriali”. Una decisione barbarica e controproducente che non poteva non mettere sotto la lente d’ingrandimento il suo programma. Allo stesso tempo, non è meno trascurabile il fatto che Domenica In 2017/2018 sia un flop. E non lo dicono solo i numeri, bensì tre ore povere di idee e dallo sbadiglio facile che ogni 7 giorni Rai1 propina ai suoi telespettatori.
Sempre a Tv Talk, si è sottolineata la differenza con Domenica Live lasciando intendere una presunta superiorità nei contenuti.
“(Rispetto alla concorrenza, ndDM) serve puntare su un’altra cosa, sul prodotto, sulla qualità, sui contenuti (…) facciamo due programmi molto diversi e che non si possono paragonare; l’immagine della donna che ha il seno più grande del mondo e dall’altra parte noi che intervistiamo Piero Angela. Queste sono le due televisioni. Ma è giusto che sia così (…) La missione che ho avuto io era quella di fare la domenica pomeriggio con dei contenuti di qualità, di intrattenimento, di notizie… E questo stiamo facendo“.
Tuttavia fare un prodotto “più alto” e diverso dal competitor non significa perdere automaticamente il confronto. Anzi la diversità per un programma venuto dopo potrebbe essere una risorsa. Non c’è bisogno nemmeno di fare l’”avvocato del diavolo” per ribadire che Domenica Live ha surclassato Domenica In anche ospitando Carlo Verdone o Piero Chiambretti e di Piero Angela ce n’è stato uno solo nel salotto dell’ex conduttrice di Strano Ma Vero (correva l’anno 2000). Proprio Giletti dimostrava che battere (e anche di tanto) Domenica Live era possibile sia intavolando i discussi talk politici sia con la parte di costume dedicata alle interviste. La pregevolezza dei contenuti nel dì festivo di Rai 1 proprio non la vediamo: il dibattito trito e ritrito, con i soliti ospiti, sulla storia di Sanremo è qualcosa di una qualità tale di cui andar fieri?
Inoltre se la missione di fare un buon programma è precipua rispetto agli ascolti o alla sconfitta della concorrenza, non si capisce perchè il programma, preparato e pensato per mesi, sia stato stravolto dopo poche settimane. Tuttavia, va detto, che Cristina è convinta di raggiungere gli stessi ascolti della stagione precedente, almeno questo asserisce a Tv Talk. Probabilmente fa un impari confronto con la Domenica In di Baudo, in onda in una fascia oraria completamente diversa, e che comunque se avesse soddisfatto appieno i vertici Rai non sarebbe stata cancellata.
Questione Benedetta Parodi
Cristina Parodi poi tradisce un pizzico di amarezza quando si parla dell’accantonamento di Benedetta Parodi. Dalle sue parole si evince che lei avrebbe dato del tempo alla sorella di farsi conoscere dal pubblico di Rai 1.
“Sono convinta che (la sua presenza) avrebbe avuto senso e sarebbe stato bello continuare. Però la televisione di oggi, devo dire, macina tutto velocemente per cui non c’è tanto tempo per metterla a punto. Ora Benedetta Parodi non è un volto Rai 1, Benedetta ha una storia televisiva importante ma fatta in altre reti, per cui aveva bisogno di un pochino di tempo in più per poter diventare un volto abituale a quel pubblico. Quindi sì mi dispiace, abbiamo scelto di comune accordo un altro tipo di trattamento in cui lei si trova molto bene, in cui funziona molto bene”.
Ecco, in questo siamo d’accordo con Cristina, il trattamento da “avanzo” di Benedetta Parodi è l’ennesimo passo falso di una Domenica INconsistente.
1. RoXy ha scritto:
19 febbraio 2018 alle 14:26