Maurizio Crozza, come tutti i comici, ha un grande privilegio: quello di celare i propri pensieri – anche quelli più critici – dietro al sorriso di una battuta ironica. Invidiabile prerogativa. Ebbene, sembra proprio che ieri sera lo showman genovese abbia esercitato questa facoltà sin dai primi minuti del suo Fratelli di Crozza, al debutto stagionale. Durante il monologo d’apertura, dedicato al suo ritorno in onda sul Nove, Crozza ha rifilato qualche freddura proprio al canale che lo ospita. Ridendo e scherzando, sì, ma forse non troppo.
Le battutine sono scattate nella sigla iniziale, che – come accadde lo scorso anno – Crozza ha intonato proprio in ‘omaggio’ al Nove.
“Quanto a me, forse farei più share andando in pizzeria. Incontro molti fan che mi dicono – ve lo giuro – ‘Crozza ciao, ma adesso dove sei? E’ un peccato che in tv non ti si veda più’. Io dico, guarda che ci sono sempre e forse ti sbagli tu, ti do le prove: sono sul Nove e ci starò ancora un po’, che voglia o no (…) Io amo Nove e come si prende ve lo spiego io: se trovi in onda un cuoco e poi un cul0 ti fermi lì“
ha cantato il comico genovese, che poco dopo, fingendosi agitato e quasi in lacrime, ha iniziato il proprio monologo descrivendo ironicamente la sua permanenza sul Nove come “una pena accessoria“.
“Mi merito la buona condotta, mandatemi da don Mazzi ma fatemi uscire di qui, caxxo!“
ha chiosato l’attore. Crozza ha poi precisato di voler scherzare e subito dopo ha ironizzato su una delle novità del nuovo palinsesto della rete: Kings of Crime con Roberto Saviano. “Quattro spettatori in più per la rete sono sicuri: quelli della scorta ci saranno” ha aggiunto Maurizio. E poi via, ancora un po’ di ironia sullo scrittore campano, passato “dalla terra dei fuori alla rete dei cuochi“. Ma questa scelta – ha proseguito Crozza – è stata intelligente:
“Lui è stato minacciato dalla criminalità e l’unico modo che aveva per farsi dimenticare da tutti, compresa la camorra, era venire sul Nove. Dopo due puntate qui, nessuno per strada non lo riconoscerà più nessuno. Fidatevi: a me è successo!“.
Va bene, d’accordo: quello di Crozza era un monologo ironico e le sue erano battute pronunciate per far ridere. Ma il sottile dubbio ci resta: non è che il comico abbia usato il linguaggio della satira per raccontare un’amara verità? Ad un anno dal suo inizio, del resto, il ben remunerato sodalizio tra l’artista ed il Nove mostra qualche criticità. Crozza infatti, da parte sua, sta cercando ancora – e non senza fatica – di farsi notare su una rete che si impegna ad avere un profilo generalista, pur non avendo spesso riscontri d’ascolto e palinsesti degni di quella categoria.
L’esordio de La7 aveva ottenuto ascolti maggiori del 119% rispetto a quelli registrati sul Nove (+53% per La7 se si considera anche il simulcast su altri canali del gruppo Discovery).
1. lorenzo ha scritto:
23 settembre 2017 alle 16:01