13
aprile

Morgan sempre più duro su Amici: “In quella specie di lager non sono rispettate le idee. C’è tratta di schiavi, manipolazione di minori”

Morgan

Morgan in diretta su Facebook

Non si dà pace Morgan. L’ex direttore artistico della squadra bianca di Amici 2017 ha sentito il bisogno di sfogare tutta la sua amarezza per le ultime vicende che lo hanno visto protagonista in una diretta Facebook particolarmente pungente. Nemici di Marco Castoldi, questo il titolo provocatorio del suo intervento, durante il quale vuota il sacco e, leggendo alcuni appunti scritti in precedenza, sottolinea ed enfatizza tutti gli aspetti negativi della sua ultima esperienza catodica. Di seguito, le affermazioni salienti.

Ho a cuore alcuni aspetti. Innanzitutto: dov’è Lo Strego? Cioè, il ragazzo che è stato eliminato nella seconda puntata dov’è? E io vi dico che forse so dov’è, cioè è ancora trattenuto là. E questa cosa è completamente illegale, dovrebbe essere un uomo libero, dovrebbe essere una persona libera. [...] Il talento di questi ragazzi, ai signori che chiameremo d’ora in poi cattivoni, non importa assolutamente, è una balla. Questi fanno i programmi per arricchirsi, per vendere gli spot pubblicitari e soprattutto per farne del mercato becero una volta che escono dal talent. Quando sono là dentro sono trattati esattamente come si trattavano gli schiavi nei galeoni. La tratta degli schiavi, lì vivono in casette senza finestre, senza libri, non ci sono pianoforti, non ci sono strumenti didattici, non ci sono didatti, non ci sono persone competenti, abilitate a stare spesso con ragazzi minorenni. Il ragazzo che si chiama Thomas che ha un talento meraviglioso, ha sedici anni, io non sono mai potuto entrare in contatto con lui, se non rarissime volte [...] mi si diceva che era scuola, ma non era vero. Solo che siccome era puro, molto puro e molto intelligente, bisognava tenerlo già dall’inizio lontano da me.

Poco dopo prosegue:

L’obiettivo dei cattivoni è quello di plagiare e di tenere sotto controllo costante, in manipolazione e in cupezza, in situazioni dove devono agire inconsapevolmente ma come dei burattini, disanimati, tutti secondo le volontà dei cattivoni, devono essere più che dei militari, devono essere incatenati. [...] Non si può strumentalizzare dei ragazzi per giustificare un atteggiamento di mobbing in questo caso nei miei confronti e soprattutto per rendere possibile un linciaggio pubblico. Non so se vi rendete conto che nelle puntate che andranno in onda con la mia presenza si tratta di linciaggio.

A questo punto inizia a leggere un racconto che ha scritto relativo alla prima puntata del Serale:

Gli immani sforzi di montaggio, di manipolazione con il fine di farmi usare la mia presenza in pessimo modo, forse con l’idea di farmi sembrare una specie di mostro. E così è stato. Fino al punto di linciarmi, gettarmi tutto l’universo contro, di esasperarmi, di avvilirmi, censurarmi, boicottarmi, spaventarmi. Nonostante questo non sono riusciti a strapparmi l’anima e la voglia di combattere con delle armi che si chiamano canzoni: canzoni-bomba. [...] Si sono resi ridicoli loro perché confermano quello che fino ad allora era stato un sospetto per me, cioè che lì fosse proprio il regno del vuoto, ma entrando ho avuto la conferma che è di più, cioè che quello è un cimitero, è un cimitero di idee. [...] Vige la paura, vige la cupezza, vige il panico, la freddezza, il rigore gelido e spoglio di quei corridoi.

Io credo che Mediaset sia responsabile di un abbassamento del livello culturale pesantissimo che ha avuto il nostro paese negli ultimi vent’anni e sono entrato per vedere come si fa, in cosa consiste questa pessima [...] missione che hanno questi cattivoni. Comunque lì vige il silenzio globale, le sale prove senza pianoforte, ma non è che non ci sia l’arte perché l’arte è uno step ulteriore, per avere l’arte ci vorrebbe la vita prima. Ecco, lì non c’è la vita. Dimenticavo: gli studi televisivi [...] non hanno finestre. Una capatina dovrebbe farcela prima o poi gli assistenti sociali o vari organi di controllo per capire e verificare le condizioni psichiche di questi ragazzi. O continuiamo a far finta di niente? Vogliamo mandare degli assistenti sociali? Per vedere che lì dentro, in quella specie di lager, horror, non sono rispettate le idee della costituzione, non sono rispettati le fondamentali regole dello stare al mondo in modo civile. Lì c’è schiavitù, tratta di schiavi, manipolazione di minori. C’è molta paura, molta paura. Come li chiamiamo? Gli zombie-talent?

Una immotivata, continuata, specie di aggressività nei miei confronti che proveniva da vari settori, però era sempre contraddistinta da una forte carica di pregiudizio. Non era generata quale reazione di un accadimento, ma era piuttosto una battuta di un copione. [...] Magari poteva trattarsi di una mia personale sensazione o di un clima generale che non si poteva attribuire come colpa a nessuno. [...] Eppure quella sensazione là era diversa: io ero come il bersaglio, ma ero un po’ troppo sotto tiro, non era trascurabile, ma cresceva e con essa cresceva anche altre cose: il volume dei cori del pubblico, crescevano queste frasi interrotte, crescevano i fuori programma, cresceva la distrazione generale di tutti, cresceva la quantità di cose che andava in scena diverse da come avevamo stabilito concordato. Se si trattava di scelte mie o di dettagli che io avevo modificato nelle performance, quello che andava in scena era esattamente l’opposto.

Si spostava il mio stato d’animo. Oddio, qui non c’è più niente di comodo, non c’è più ironia, non c’è piacevolezza, qui non c’è tranquillità, comprensione, amicizia, calore, meraviglia, gioia. Non c’è più movimento, non c’è pace, non c’è empatia, non c’è niente di tutto questo. Cosa c’è allora? C’era ansia, fretta, c’è ostacolo, c’è panico, c’è incomprensione, c’è dispetto, c’è mutilazione, c’è ira, c’è casualità, c’è fatica, c’è errore e distacco, gelo, chiusura, disagio, scomodità, c’è vergogna, c’è follia, c’è maleducazione, c’è furia, c’è equivoco, c’è sgambetto, distrazione, sottovalutazione, confusione acustica, distorsione [...], cassazione, pesantezza..

A questo punto fa il verso del pubblico che lo interrompe:

Buu buu, [...] Vattene, stronzo, vattene“. Questo io l’ho vissuto [...] e allora andava in scena il ragazzo a questo punto senza presentazione mia, senza lanci, senza supporto, allo sbaraglio, buttato sul palco, impallidissimo, gettato in pasto al pubblico, ai giudici, al pubblico a casa. Poverino. Qui sta degenerando tutto, non si può seguire neanche un ordine preciso, cresce il tentativo di sabotare tutto: la mia presenza, la mia squadra [...] la mia ironia. Qui sta crescendo tutta la difficoltà, io non sono a mio agio. [...] Tutto estremamente violento, violento. Io scaraventato oscenamente contro tutti, tutti, tutti contro di me.

Poi lancia una frecciatina a Maria De Filippi:

Una specie di folla invasata con il consenso sempre e il sorriso agghiacciante del padrone di casa che non fa una piega. Anzi, ci si mette anche lui a rincarare la dose elegantemente, ma neanche troppo dalla mia prospettiva. Mamma mia che paura, che incubo, aiuto ma dove sono cazzo sono? Via devo andarmene via, via. Qui rischio la morte. Questi mi mangiano vivo, mi stanno mangiando come un branco di carogne affamate, mettiamoci in salvo, dov’è l’uscita? Ma poi perché? Ma che mi è successo? Ho fatto qualcosa? Perché alla fine di tutto questo l’unico che era scontento ero io mentre tutti gli altri erano al settimo cielo e andavano a festeggiare nei loro uffici?

MORGAN FUORI DA AMICI

L’annuncio di Maria De Filippi

Il commento di Morgan e la controreplica

Le dichiarazioni di Elisa

Le dichiarazioni di Boosta

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6 Commenti dei lettori »

1. giacomo bartoluccio ha scritto:

13 aprile 2017 alle 08:54

Fatemi capire da qui a sabato una dichiarazione al giorno sua e del cast, così da pompare la puntata di sabato? Ma poi cosa si inventano? alla lunga annoia



2. gef ha scritto:

13 aprile 2017 alle 08:55

Anche se fosse vero a Morgan i soldi di “AMICI” non facevano schifo fino a qualche giorno fa..
Si sta rendendo ancora più ridicolo e poco credibile ora che sta facendo una “guerra” sui social.



3. Manu ha scritto:

13 aprile 2017 alle 10:10

Secondo me non sta bene. Prima afferma che i bianchi lo adoravano, si confidavano, poi dopo due gg cambia versione e dice che lo odiano, ora pensa che la produzione tiene sotto sequestro lo strego; ma dico dobbiamo ancora credere a tutte ste baggianate?



4. luca ha scritto:

13 aprile 2017 alle 13:39

caro Davide Maggio , per capire i meccanismi di Amici e chi è Maria Defilippi ti consiglio guardare
1) la prima puntata di AMICI BIG ed esattamente il momento in cui Maria spiega il regolamento ed è estremamente chiara su un punto : a decidere l’eliminato sarà il pubblico da casa con il televoto .
2)l’ultima puntata del serale (poi ci sarebbe stata l’Arena di Verona) ed esattamente il momento in cui alla sfida finale arrivano Carone vs Emma…….. a decidere dovrebbe essere il televoto, ma all’improvviso
il panico negli occhi di Maria ……. a decidere saranno i giornalisti che naturalmente salvano Emma.
Con il televoto per le dinamiche del programma avrebbe certamente vinto Carone…. il giorno successivo i giornali avrebbero titolato “Carone il vero vincitore di Sanremo” e la carriera di Emma avrebbe ricevuto un brusco stop.



5. emi ha scritto:

13 aprile 2017 alle 15:39

Mi è tutto chiaro dopo aver letto le parole di Morgan.
La penso come lui, per fortuna mia figlia lo guarda sempre meno



6. kalinda ha scritto:

13 aprile 2017 alle 16:30

Questo polverone sta seppellendo Magalli e la Volpe.



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