28
marzo

Selvaggia Lucarelli a DM: “a Ballando sono come l’amante in un matrimonio di 10 anni”. E durante l’intervista scopre di essere stata querelata da Signorini

Selvaggia Lucarelli

Selvaggia Lucarelli

Scrive per il Fatto Quotidiano, gestisce pagine social per due milioni di follower, quando riesce scrive libri e, per non farsi mancare nulla, fa parte della giuria di due programmi in prima serata sulla tv italiana. E che giuria: il sabato sera non si guarda più Ballando con le Stelle per assistere ad una gara di ballo, ma la curiosità è tutta per i ficcanti giudizi nei confronti delle sue ‘vittime sacrificali’. Facciamo due chiacchiere con l’unica vera influencer dell’internet di casa nostra, Selvaggia Lucarelli.

Tanto per incominciare, se potessi scegliere un solo lavoro tra quelli che fai, su quale ricadrebbe la scelta?

Quello che mi permette di invecchiare senza paranoie su come verrò in video: la scrittura in tutte le sue declinazioni.

Da più ‘ritorno’ un profilo Facebook con oltre un milione di seguaci o una giuria come quella di Ballando?

Al mercato quando vado a comprare la cicoria mi fa più comodo Ballando, la signora mi mette sempre un etto in più. Tra gli addetti ai lavori e nel mondo vago e intangibile della comunicazione molto di più i seguaci su Facebook. La tv dà visibilità, i social e i giornali, se usati bene, danno autorevolezza.

E la Lucarelli a Ballando cosa dà?

Credo ironia e dinamiche imprevedibili.

Danno anche polemiche, a quanto pare. La giuria di Ballando non è mai stata così chiacchierata…

Beh, vuol dire che funziona no?

Mi stai dicendo che sei tu a farla funzionare?

No, Ballando e la giuria funzionavano benissimo anche senza di me, semplicemente forse ho sparigliato un po’ le carte. Sono un po’ come l’ingresso di un’amante in un matrimonio di 10 anni: a volte serve a ravvivare il rapporto. Naturalmente parlo così perché ho la famosa sindrome della ragazza dell’est: non si è mai in troppi all’interno di una coppia. Scherzo eh, che poi faccio la fine della Perego e ad alzar palette ci mettono Eleonora Daniele!

Qualcuno però sostiene che siate troppo litigiosi…

Come no. Ogni sabato devono ripulire la pista da sangue e resti umani. Un’efferatezza impressionante. Ora, a parte che qualcuno si dimentica gli show della Oxa a Ballando e io all’epoca ero a casa a fare la calza, vorrei capire perché non si parla di trash o di discussioni sopra le righe quando Arisa urla ’sucaaaaa’ a X Factor o a Standing Ovation un concorrente dice alla Bertè che è uno scherzo della natura o la Mussolini fa il dito medio in un salotto TV o dalla Gruber volano insulti di Santanchè o Brunetta e così via. A Ballando quest’anno le liti non esistono. Sono polemiche, non si urla, non volano insulti, nessuno esce fuori dalle righe. Chi lo sostiene o non vede il programma o è un monaco shintoista o è in malafede. Ora andrà a finire che non essere d’accordo su un’opinione altrui è trash.

Quando si parla di Rai 1 si va sempre più cauti… questione di pubblico, forse.

Noi teniamo conto del fatto che quello di Rai1 è un pubblico diverso credo. Non si inviterebbero Franco nero e Vanessa Redgrave a ballare altrimenti e io avrei mandato a cagare Asia argento un anno fa dopo il suo “analfabeta” . Dici che sono attenzioni sufficienti per il pubblico di Rai 1?!

Tanto, se la prendono sempre con te. E’ come se con la Lucarelli si potesse…con gli altri no.

Ormai è un meccanismo perfino divertente. Gli altri giudici dicono “hai ballato male” e i concorrenti incassano, io faccio una battuta tipo “quando balli tu c’è il picco di share ma anche quello di suicidi!” e pare che li abbia accusati di gestire il narcotraffico con la Colombia. Forse ha ragione mia madre: non è quello che dico. È che lo dico io, e io non suscito mai reazioni tiepide, nel bene e nel male. Un po’ perché sono una donna, e quando le donne non hanno un ruolo decorativo ma come in questo caso sono addirittura su un pulpito, la reazione di chi ha una mentalità più o meno consapevolmente maschilista è quella di tirarla giù dal pulpito.  E poi c’è un’aggravante: uso il registro dell’ironia, e come ha scritto qualcuno “l’ironia è una facoltà a numero chiuso”. Chi non parla la lingua dell’ironia la scambia per derisione e ne soffre.

O magari arrivi dal web, quindi sei di serie B?

Sono una che ha cominciato a scrivere sul web anziché sul giornalino locale, erano gli anni 2000 e ho capito il mezzo prima di altri. Non sono di serie b, sono solo stata più sveglia e visto che sono ancora qui evidentemente me lo sono meritata.

Non trovi che internet sia un po’ come il gatto in tangenziale?

No, il contrario. Si brucia in fretta l’onda emotiva, il titolone del momento, l’indignazione del giorno, ma la carcassa del gatto su internet rimane per sempre. Oggi se vuoi incastrare qualcuno sulla sua incoerenza digiti su google il suo nome e un tweet o un post in cui sosteneva il contrario di quello che sostiene oggi lo trovi sempre. O una sua foto impietosa. O una notizia che lo mette in difficoltà.

C’è il diritto all’oblio…

Ma quale oblio. Non si riesce a far cancellare i video privati della Leotta, capirai se riesco a far cancellare una notizia falsa su di me. Io di quello che scrivono di me a proposito di quello che faccio in TV me ne frego, sia nel bene che male. Mi dispiace solo la malafede. Quando leggo titoli tipo “Selvaggia offende ancora” perché ho detto a un concorrente che balla con lo sguardo atterrito di uno che schiva delle coltellate penso “Ma perché questo giornalista non fa il kebabbaro anziché scrivere pezzo ad effetto così scemi?”. Anche le cose che leggo sul processo Canalis sono incredibili e non posso difendermi, perché dopo 7 anni tra indagini e processi la difesa non è stata ancora ascoltata. Dico solo: come mai nessuno mi ha mai chiamata per ascoltare la mia versione dei fatti? Strano, la controparte continua a lanciare strali, questo processo ha titoloni che neppure tangentopoli, ma non c’è un giornalista che si sia preoccupato di ascoltare la mia versione dei fatti o di scrivere non due titoloni ad effetto, ma quello che è effettivamente agli atti.

Quindi tra qualche anno potrà darti fastidio che Grasso abbia scritto che, oltre alla Perego, il problema della TV pubblica è Ballando e le liti tra te e la Parietti?

No, mi dá fastidio che il giorno dopo aver scritto quella cosa totalmente ingiusta su Ballando Grasso abbia scritto che Le olimpiadi della TV di Maria De Filippi sono un esperimento e che “Maria può”. La Parietti è trash, la Cipollari è Charlotte Casiraghi. Quando si dice fare giornalismo con la schiena dritta proprio.

C’è sempre la scusa che quello non è servizio pubblico…

Senti, a me questa manfrina della TV pubblica che siccome la paghiamo noi ha il dovere di offrire contenuti culturali mentre il resto della TV può fare come minchia vuole non va giù. Intanto sottolineo che paghiamo il canone 7 euro al mese. Ripeto: 7 euro al mese. Basta con “l’io pago e pretendo!!!”. Certo che devi pretendere, ma non è che sugli altri canali non si abbia il dovere di avere un minimo di decoro o una funzione educativa. La tv non è un contenitore innocuo, è una bomba all’idrogeno. Maria De Filippi a Sanremo per me ha detto una cosa gravissima, passata totalmente inosservata. “La mia TV non educa, racconta la realtà così com’è”. Non è vero un cazzo. La sua TV educa eccome, la D’Urso educa eccome, lei, loro hanno un bacino di utenza nel sud Italia che fa impressione. Uomini e donne e i tronisti, per dire, non raccontano nulla ma alimentano, costruiscono, ispirano. Diventano modelli. E io me ne dovrei fregare perché non pago 7 euro al mese per vederla? Umberto Eco diceva l’esatto contrario: “In TV il problema non è che non si faccia cultura. È che tutto fa cultura”.

Non a caso io parlo di ‘funzione pedagogica implicita della tv’. D’altra parte, invece, un contenuto può essere recepito diversamente a seconda del grado d’istruzione di chi guarda…

Certo. È una cosa che sostengo da sempre. Se uno come Alberto Manzi con il suo mitico programma TV “Non è mai troppo tardi” ha contribuito all’alfabetizzazione degli italiani negli anni 60 non si capisce perché non potrebbe valere anche il contrario. Certi programmi (dis)analfabetizzano. E non basta dire che si può cambiare canale perché per usare il telecomando bisogna avere gli strumenti culturali che molti non possiedono. Io ogni tanto guardo schifezze in TV, ma ho spirito critico e cultura a sufficienza per rendermi conto che guardo una schifezza e ci rido su. Vedo C’è posta per te ogni tanto e mi diverto, ma non penso che quel baraccone rappresenti il giusto modo di risolvere i conflitti e non penso che Maria sia un giudice di pace.

Non pensi che il web influenzi troppo gli addetti ai lavori che non tengono in considerazione il pubblico di cui è espressione?

Si, questo è un corto circuito assurdo. Non si tiene conto dei pareri autorevoli ma della massa, che spesso segue l’onda emotiva senza neppure aver visto il programma di cui si parla o senza sapere bene di. Cosa si stia discutendo. La Perego è sessista??? Lo dicono tutti? Lo scrivo pure io va, tanto la partita inizia tra 10 minuti. Da una parte in TV si poteva avvalorare e far passare qualsiasi schifezza e raramente si pagava il conto, per cui l’occhio vigile dei social in questo senso è positivo. Dall’altra ha reso il dissenso facile o l’insulto feroce uno sport nazionale praticato da gente in buona parte senza mezzi culturali e senza la percezione del mezzo: io scrivo che Emma è un cesso o la Lucarelli è una puttana o La Marcuzzi è una vecchia rincoglionita ormai, tanto le dirette interessate non lo leggeranno. Tanto non mi succede niente. E invece leggiamo, soffriamo, potremmo andare da un legale e denunciarti. E poi è tutto così facile: ti indigni, mandi un tweet di insulti e torni a mangiare il tuo hamburger. Prima dovevi uscire, andare dal tabaccaio, comprare carta e francobollo, cercare l’indirizzo della sede tv, scrivere a penna… Passava la voglia e pure l’indignazione.

Non solo. E’ una massa relativa. Le nonne dove le metti? In tv comandano loro, alla faccia di chi cerca ossessivamente il pubblico giovane!

Sta buono va. Da quando faccio Ballando ho una nutrita schiera di nonne hater che hanno la foto profilo ingrigita tipo quella della lapide e che mi scrivono cose terribili tipo “Maleducata, acida e zitella!” , “Tappati quella bocca gallinaccia!”, “Porta rispetto per la Parietti che è più anziana di te!” e così via. Le temo più dei fan di Scanu.

Fattene una ragione, se Ballando va bene è grazie ai picchi di Albona!

(ridiamo) Ahahah. Andava molto bene anche l’anno precedente e quelli prima ancora. E comunque a Scialba Parietti qualcuno dovrebbe raccontare la teoria del gatto spiaccicato in autostrada: anche quello lo guardiamo tutti passando con la macchina, ma non perché ci piace.

Però lei è la pasionaria di sinistra…

Beh, l’anno scorso Santoro e la Innocenzi avevano proposto a me il programma che poi ha fatto lei perchè l’ho rifiutato, l’hanno chiamata al posto mio, sono contenta di averle liberato un posto, ne ha bisogno. Io tra giornale e due programmi TV di lavoro ne ho a sufficienza, avevo rifiutato perché era a fine stagione ed ero stanca morta. Per me la tv non è la vita, potrei fare l’ospite ovunque tutti i giorni, ma non accetto quasi mai, devo stare con mio figlio, col fidanzato, devo viaggiare, leggere, scrivere, guardare cosa succede nel mondo non negli studi TV. Se perdi l’occhio sulla realtà cosa scrivi? Cosa racconti?

A proposito di ciò che accade nel mondo, sai che c’è un programma svedese con un giornalista che va a scovare gli hater e chiede spiegazioni delle loro parole?!

È quello che sostanzialmente faccio sui social.

Appunto!

L’ho proposto più volte ma non mi si filano. C’è ancora una grossa sottovalutazione del fenomeno “odio sul web” e delle conseguenze enormi che sta avendo sulle nuove generazioni e sulla società in generale. Se vogliamo rimanere in tema tv ti basti pensare che proprio un autore tv importante mi raccontava che oggi quando si chiama un personaggio per un programma, tra le prime perplessità che palesa c’è “poi chissà cosa scriveranno sui social contro di me…”. Si vive in trincea, qualsiasi errore o anche minimo inciampo diventa linciaggio mediatico.

Quindi ti piacerebbe condurre…

Se devo fare la conduttrice pulita, educata, super partes o, come si dice in gergo, “la padrona di casa”, preferisco fare quella che suona il citofono e scappa. Non sono adatta a conduzioni istituzionali e infatti me ne propongono pochissime, che rifiuto. Fare il giudice in compenso è fighissimo perché si fanno  freddure, si tessono lodi sperticate, si pratica lo spirito critico e in più dalla vita in giù puoi stare in bermuda e ciavatte e nessuno se ne accorge. Se, invece, ci fosse qualcosa a là Louis C K… magari. In Italia, però, Letterman lo facciamo fare a Cattelan, la vedo dura. E non è una critica a Cattelan, che è bravo e simpatico: è che è il conduttore più democristiano della storia e ha un programma in cui dovrebbe essere la bandiera del sarcasmo, della satira, del politicamente scorretto. La tv italiana ha paura, è prudente. Io quando vado in TV censuro il 50 per cento delle cose che vorrei dire. Una sera ho detto al ballerino cieco Oney Tapia: “Sai cosa? È un peccato che tu non ti possa rivedere ballare in TV, perché sei un Figo pazzesco.”. Il pubblico degli indignati per la mia scarsa delicatezza mi ha riempito la bacheca di insulti. Oney invece ci ha riso su, perché è intelligente. Nella puntata successiva , dopo la sua esibizione, stavo pensando di dire “e pensare che Asia Argento aveva dieci decimi!” per lodarlo, ma ho rinunciato. Il pubblico di Ballando non è ancora pronto.

Saresti criticatissima. Già il successo non si perdona a nessuno, se poi arriva dal web…

Ovvio. È una delle cose che da più fastidio, tant’è che tra i miei detrattori ci sono molti sedicenti social media manager o gente che insegna agli altri a comunicare sul web. Moltissimi giornalisti. Molti/e aspiranti influencer. Quelli che “lei è seguita perché ha le tette” o “perché fa TV”.  Peccato che se mi si seguisse per motivi che non hanno a che fare con la scrittura avrei 1 milione di follower su Instagram e 200 000 su fb, invece è il contrario, chissà perché.

A proposito, come vanno le querele?

Ho querele di D’Urso per un tweet ironico, Scanu per una battuta ironica sul pandoro con la sua faccia sulla scatola e, non ci crederai, scopro ora di una querela di Signorini. Mi ha querelata per un’intervista (tra l’altro bellissima) che ho fatto io a lui, celebrativa per i 20 anni del suo giornale. Ma è già stata richiesta l’archiviazione. Peccato, se mi arrestassero magari mi dedicherebbe una copertina come a Maso o a Corona, alcuni dei suoi eroi da copertina.

Chi è la rivelazione e chi, invece, vincerà Ballando?

Vedo una finale a tre: Oney, Stella, Basile. Ma io sono una di quelle “Trump non vincerà mai!” e anche “No dai, la Ventura non farà mai l’Isola come concorrente!”.  Oppure “non mi fidanzerò mai con uno più giovane!”. Sono un po’ come l’Auditel: autorevole ma totalmente inaffidabile. La rivelazione, invece, credo sia la De Sio, con la sua insospettabile fragilità. E la Bruzzone, con un’ironia insospettabile quanto la fragilità di Giuliana. Poi vabbè, c’è Oney Tapia, un gigante, uno che ti insegna la differenza tra ” vedere” e “saper vedere”.

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11 Commenti dei lettori »

1. Luca ha scritto:

28 marzo 2017 alle 20:08

Grande Selvaggia
Donna acuta ed intelligentissima
ce ne fossero altre come lei che non le mandano a dire
Continua così



2. Curiosity ha scritto:

28 marzo 2017 alle 21:11

Davide Maggio sveglia però. Ha lanciato due stilettate alla De Filippi vuoi approfondire o no?



3. osservo ha scritto:

28 marzo 2017 alle 23:06

Grande!
Molte considerazioni le condivido totalmente, la valutazione sulla televisione DeFilippiana in primis.
La seguo da molto, effettivamente è l’unica influencer che abbiamo in Italia. La stimo anche quando non la penso come lei, perché non parla per dare aria alla bocca!



4. Davide Maggio ha scritto:

29 marzo 2017 alle 01:29

Curiosity: ma dai, dici davvero?



5. MARCELLO79 ha scritto:

29 marzo 2017 alle 10:18

Non si è ancora capito SELVAGGIA LUCARELLI che lavoro faccia e che meriti abbia per essere collocata nella giuria di BALLANDO.
Critica la D’URSO, ma quando ha partecipato al reality “LA FATTORIA” ed era presente nei suoi salotti, non le faceva così schifo, non era diseducativa allora….. Che banderuola da quattro centesimi!
Lei parla tanto di rispetto, di valori nobili, di educazione, intanto nella prima puntata di BALLANDO CON LE STELLE si è permessa di offendere pubblicamente una concorrente straniera, la modella russa BELOUSOVA, dicendole che aveva fatto un’ottima performance, ma fisicamente era un “CESSO”, cosa ancora più grave perchè il giudizio veniva rivolto ad una persona che palesemente non comprendeva quale epiteto le venisse rivolto e non aveva quindi possibilià di difendersi. Vergogna, cara LUCARELLI, è facile vendersi come un mix di educazione, gusto, personalità e sensibilità, tu non sei nulla di tutto questo, per me sei solo la degenerazione della donna!



6. Saverio ha scritto:

29 marzo 2017 alle 10:50

Davide buongiorno.
Per me in questa intervista manca una domanda fondamentale:
Perchè su internet cancelli i commenti e blocchi le persone che anche in maniera civile ed educata la pensano diversamente da te?
Stimo molto la scrittura della Lucarelli e sono (stato) anche lettore del suo libro che mi è piaciuto: leggero, ironico, emozionante…
ma da quando mi sono reso conto che essere in dissenso con la sua opinione ti porta ad essere bannato senza possibilità di replica…
Eh no! allora no.
Continuo a leggerla se mi capita. Per una questione di principio non comprerò mai più un suo libro… E se mai dovesse leggere sto commento mi piacerebbe fargli sapere che le dittature, illuminate o meno cosi come le definisce lei… non vanno mai bene.
:)



7. Valentina ha scritto:

29 marzo 2017 alle 16:31

credo che il commento di marcello 79 sia la sintesi di quanto detto da Selvaggia, povera Italia!!



8. MARCELLO79 ha scritto:

29 marzo 2017 alle 18:22

Credo che al commento della signora VALENTINA si possa rispondere solo con una frase della bravissima scrittrice ALDA MERINI: “Le mosche non riposano mai perchè la merda è veramente tanta”!



9. luca ha scritto:

30 marzo 2017 alle 17:15

quando disse a xenia che era un cesso lo disse in modo IRONICOOO, nel senso che voleva intendere che invece è molto bella, ma davvero l’ironia c’è gente che non riesce affatto a comprenderlaaa ???
poi ha pienamente ragione quando parla di de filippi e dei suoi orrendi programmi, condivido in pieno !



10. Luca ha scritto:

1 aprile 2017 alle 11:35

@ marcello79
ma veramente non hai capito che la Lucarelli era ironica quando ha detto alla modella russa che era un cesso ?
Cavolo mi dispiace per te….
E’ una figura retorica e si chiama : IRONIA
Consiste nell’ affermare una cosa che è esattamente il contrario di ciò che si vuole intendere. Si tratta di un tipo di comunicazione che richiedenel lettore e nell’ ascoltatore la capacità di cogliere l’ambiguità sostanziale dell’ enunciato.



11. MARCELLO79 ha scritto:

1 aprile 2017 alle 19:43

Caro Luca,
inutile dare il vestito dell’ironia a ciò che è stato detto. La signora LUCARELLI sapeva quale messaggio dare, e l’ha ripetuto per ben due volte. Tu la vuoi chiamare ironia? Libero di farlo, ma per molti non è così. E’ stata di una cattiveria inaudita.
Il concetto di ironia lo conosco benissimo, grazie comunque per la spiegazione, ma lo colgo laddove c’è e NON E’ STATO CERTO IL CASO IN ESAME, te lo posso assicurare.
Non ti dispiacere per me se non afferro quella che TU chiami IRONIA.
A me spiace per te che sei offuscato dall’amore per un personaggio estremante discutibile.



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