Se dovessimo scommettere su una nuova serie Netflix, punteremmo su Tredici. Venerdì 31 marzo, 13 Reasons Why (questo il titolo originale) sarà disponibile sulla piattaforma streaming. Tratta dall’omonimo libro e prodotta da Selena Gomez, la serie segue le vicende del teenager Clay Jensen (Dylan Minnette), che trova una scatola misteriosa con il suo nome sopra, proprio davanti alla porta. All’interno scopre delle audiocassette registrate da Hannah Baker (Katherine Langford), una sua compagna di classe per cui aveva una cotta e che si è suicidata due settimane prima. Nelle audiocassette, Hannah spiega i tredici motivi per cui ha deciso di porre fine alla sua vita. A Berlino, abbiamo incontrato i due protagonisti Dylan Minnette e Katherine Langford.
Quest’ultima, in particolare, è sembrata entusiasta di Tredici:
“Ho pensato: è una storia che può cambiare la vita. Quando si interpretano questi personaggi 16 ore al giorno, arriva anche la persona. E sono diventata protettiva nei confronti del personaggio [...]. Il copione è fantastico, Brian (Yorkey) ha veramente un modo attuale di scrivere, racconta la storia in modo preciso [...] Mi sentivo nelle mani giuste”.
La sua presenza, peraltro, è frutto di una scelta curiosa. Lei è australiana e ha raccontato di aver fatto un provino tramite la registrazione di un video. Ma Katherine è riuscita ugualmente a convincere, era il volto giusto come spiega lo sceneggiatore Brian Yorkey (presente in collegamento):
“E’ stata una ricerca molto approfondita, quella degli attori. Soprattutto quando si tratta di un libro molto apprezzato, i lettori hanno una loro visione su chi potrebbe interpretare i ruoli. C’è voluto molto tempo [...] Siamo andati in Australia tramite Skype per trovare Katherine [...] Bisognava trovare attori che potessero capire il percorso dei personaggi“.
I due protagonisti, dunque, non si erano mai incontrati prima di esser scelti ma “sapevamo che la chimica sarebbe stata giusta“. Yorkey, poi, dice di aver letto il libro ben prima di occuparsi dell’adattamento e che ha cercato di esser fedele alle vicende originali pur, allo stesso tempo, andando più in profondità. Nessuna tentazione dunque di apportare modifiche per evitare spoiler derivanti dalla lettura del libro anche perchè l’impattante finale è già noto sin dall’inizio.
Una differenza, come rivela Dylan Minnette, è l’arco temporale: dalla notte del libro si passa a circa una settimana. L’attore ha confessato di essersi sentito un po’ smarrito sul set dovendo interpretare il suo personaggio tra presente e passato. Il suicidio di Hannah lo fa cambiare, diventa una persona diversa, non più silenziosa e riservata ma desiderosa di giustizia e pronta a non arrendersi.