Maurizio Crozza c’è. Anzi no. Nella prima puntata del Festival di Sanremo 2017 il comico genovese non è apparso sul palco dell’Ariston, ma in collegamento da Milano. E’ stata questa la prima sorpresa riservata dall’artista al pubblico della kermesse, al quale terrà compagnia con le sue copertine ironiche. Gag, battute e un po’ di politica (ma senza infierire): al debutto sanremese Crozza non ha smentito se stesso.
“Sono felice di essere qui. Qui a Milano, intendo. Lì non ci vengo, faccio come Bob Dylan, me la tiro. Me la tiro io, prima che mi tiri qualcosa il pubblico” ha scherzato Crozza, apparendo all’Ariston sullo schermo alle spalle dei conduttori Carlo Conti e Maria De Filippi.
E proprio sulla presenza di due padroni di casa il comico ha ironizzato, parlando di larghe intese. Facile l’assist politico: l’artista ha indossato la parrucca e i dentini per imitare l’ex premier Renzi. Ed è partita la gag con Carlo Conti.
“Carlo, posso darti un consiglio?” ha detto Maurizio-Renzi al presentatore. “Non personalizzare mai. Non dire che se va male il Festival ti ritiri a vita privata“.
Poi il comico si è rivolto di nuovo ai due conduttori della kermesse, ribattezzandoli “i promessi sponsor“. “Grazie a voi - ha scherzato - in questa settimana la raccolta pubblicitaria della Rai equivale a una manovra finanziaria. Padoan vuole proporre all’Europa un Sanremo al mese per ripianare il debito“.
Con le copertine di Crozza la satira politica è tornata al Festival, ma senza eccessi. I graffi del comico, tutto sommato, sono stati innocui.
Non sono mancati riferimenti ironici alla polemica sul compenso percepito da Carlo Conti per lo spettacolo: secondo Matteo Salvini, il conduttore avrebbe dovuto devolverlo ai terremotati (cosa che in parte avverrà). “Anche lo stipendio di Salvini andrebbe devoluto” ha commentato Crozza. Poi la virata tutta da ridere: “io sono di Genova. Col ca**o che lavoro gratis!“.
Prima di congedarsi, ultima battuta:
“Il Festival sarà trasmesso in Eurovisione, proprio per vendicarci con l’Europa“.
Un Crozza non diverso da quello delle sue abituali copertine satiriche, quello apparso (in collegamento) all’Ariston. Certamente l’assenza fisica dal palco ha tolto brillantezza al pezzo del comico. Debutto in sordina, per restare in tema musicale.
1. Stefano ha scritto:
7 febbraio 2017 alle 23:57