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febbraio

LUCA TELESE A DM: ‘BIANCO E NERO, UNICO E INEDITO. FIORELLO SI E’ SPIEGATO MALE O HA AVUTO UN TRAUMA, DIFENDO LA D’URSO’

Luca Telese

Luca Telese

Dopo una parentesi a Matrix, torna su La 7 uno dei volti noti dell’approfondimento politico e – in questo caso – dell’approfondimento di cronaca nera. Bianco e Nero – Cronache Italiane è il nome del nuovo progetto di Luca Telese (ogni lunedì, dal 6 febbraio, alle 21.15), che affiancato da un parterre di specialisti e opinionisti del calibro di Francesca Lancini, Giuseppe Cruciani, Giulia Bongiorno e la ritrovata Luisella Costamagna traghetterà gli spettatori del lunedì sera della rete ammiraglia di Urbano Cairo verso i casi di nera che hanno attanagliato il nostro Paese. Abbiamo incontrato Luca Telese per saperne di più.

Luca, il lunedì è un giorno molto affollato per la cronaca e l’attualità: Quinta Colonna, Presa Diretta… come avete pensato di differenziare il vostro prodotto?

Il nostro è un programma unico e inedito il lunedì, il martedì, il mercoledì, il giovedì… Dell’affollamento del lunedì non ce ne frega niente, non per noncuranza o sventatezza, ma perché vogliamo fare una cosa diversa. È un format inedito, mescola i due grandi colori della cronaca, inspiegabilmente separati, il bianco e il nero. Parte da un delitto per raccontare un problema sociale, racconta il problema di una difesa per porre il tema delle garanzie e dei diritti, entra dentro la storia di una donna che rischia la vita come Tiziana Cantone per raccontare la nuova frontiera delle identità digitali, della mancanza della privacy, delle vendette pornografiche. Vuole essere un programma con tre sapori: come un film di Tarantino perché il male e il crimine esistono, come un film di Almodovar per gli affetti e i sentimenti amplificati, come un film di Hitchcock perché l’investigazione e l’intelligenza e il dettaglio sono sempre al servizio di qualcosa che va capito. Se uno esce da questo programma e ha tre cose in più rispetto a quando ha iniziato a vedere la puntata dovrebbe essere contento. C’è il tema della ricchezza esibita, declamata, arrivata fino alla divulgazione che è la grande novità di questo tempo. Perché amano Gianluca Vecchi come un eroe per quattro balletti, glorificato per essere un miliardario che vive di rendita, e magari la stessa gente odia e copre di ingiurie Bonolis perché si è preso un aereo coi soldi che guadagna? In questo mondo rovesciato, se becchi la corrente social, Bonolis diventa un criminale e invece Vacchi è un eroe perché è splendido. L’assurdo deve essere ricondotto a una regola. E’ un programma che prova a spiegare senza l’emotività e senza l’ossessione del processo mediatico ed è un programma diverso dagli altri e utile. Non devo cancellare Quarto Grado, un programma fatto benissimo anche se non risponde al gusto di come lo farei io, o ‘Chi l’ha Visto?’ che è un’istituzione della tv italiana anche se alle volte è una specie di grande tribuna inquisitiva. Lo faccio con un umiltà e spirito artigianale sapendo che anche la mia voce può essere utile.

Il lunedì è anche affollato di programmi forti come l’Isola dei Famosi e le fiction di Rai 1. L’auditel quanto vi interessa?

L’auditel ci interessa, anche entrando con la nave in tempesta nel peggior lunedì della storia televisiva sappiamo che dobbiamo andare a crescere, produrre ascolti, guadagnare riconoscimenti di critica e di pubblico sul prodotto che facciamo. Il lunedì era una giornata abbandonata, faceva l’1.5%. Ora accendiamo i motori e dobbiamo arrivare a raggiungere le medie di rete, ovviamente nel tempo, come qualunque prodotto. Andiamo su una terra vergine e dobbiamo cercare di colonizzarla.

Il bianco, il nero, ma anche il rosa. Ben tre presenze femminili. Cosa porterà ognuna?

Sono assediato dalle donne! Il delitto lo farò in casa per eliminara qualcuna di questo cast che mi è stato imposto e io non volevo. Scherzo! Avrò la presenza luciferina di una guest star come Giuseppe Cruciani che appare in video, ma avrò un cast di donne carrozzate, serie ed esperte. La Lancini porta il gusto di un’intellettuale raffinata che guarda la tv con una punta di criticità, la Bongiorno sarà la nostra cassazione dei diritti e delle garanzie e Luisella è una delle più grandi appassionate di cronaca che io conosca e ricordi. Ha dentro il mestiere di chi si è formata con Costanzo, Santoro. Io ero piccolo quando lei faceva le puntate sui coltelli di Erika e Omar!

Nel passato però con la Costamagna ci sono state frizioni… spegniamo tutte le voci di un astio tra di voi?

Non le dobbiamo minimamente spegnere! Siamo come moglie e marito mediaticamente, abbiamo condotto per tre anni insieme e ci conosciamo come le tasche. Ci siamo presi a pesci in faccia… ma tutto questo perchè a me dà fastidio la televisione finita, non ci univa un contratto ma un rapporto. Quando abbiamo litigato per un’opinione è perché avevamo tutti una grande passione giornalistica. Questo il pubblico lo riconosce e lo ama. Io l’ho voluta in questo programma, so che forse mi sbugiarderà, darà opinioni totalmente opposte dalle mie ma io non cerco il coro, cerco la polifonia. Non posso fare a meno di confrontarmi con un’idea diversa dalla mia.

Fiorello recentemente ha dichiara…

Sbaglia! Fiorello sbaglia. Perché non è che qualcuno fa la televisione brutta e sporca per gli ascolti e qualcun altro la fa per essere probo e giusto. Facciamo dei prodotti che sono anche dei prodotti di mercato. Io non mi sono mai posto la domanda di fare ascolti però non lo considero una colpa, ma il nostro mestiere. Chi è che vuole fare un programma bello che non vede nessuno?! La nera è più brutta degli altri generi? Ma scherziamo? La nera è Pasolini, la nera è Buzzati, la nera è il giornalismo e la letteratura italiana, non è un genere minore per pornografi o persone malate. Penso che Fiorello o si è spiegato male o ha avuto un trauma, qualcosa. Non è che se metto i ragazzi di fronte ad una brutta trasmissione politica va bene e se li metto davanti una bella trasmissione di nera va male! Spero sia stata una boutade, perché conosco la sua intelligenza, ma non mi tiro nemmeno indietro sulla polemica. Giudichi le cose. Io difendo addirittura quel momento di televisione della D’Urso. Cosa ci stava dimostrando la D’Urso, seppur con la sua lingua popolare? Ha preso una vittima di un’aggressione, che secondo un cliché era l’ennesima vittima, ha mostrato che aveva uno squilibrio dentro. Spiegava in questo dialogo disperato un anello che non funziona tra genitori e figli. Non è che la D’Urso ha fatto qualcosa di osceno, ha preso una madre e una figlia, se poi la figlia dice ‘lui mi ha aggredito perché mi ama’ fa bene a dire ‘Scusate quella è una persona che ha bisogno di aiuto’. Perché dire la cosa più scontata come ‘Ah, la D’urso fa schifo! Io sono chic e raffinato!’. A me piace Fiorello perché è partito con la coda di cavallo a fare il karaoke e non capisco il suo bisogno di guadagnare il suo gallone di prestigio dicendo che la D’Urso è brutta sporca e cattiva. Quello della D’Urso, con i suoi eccessi, è stato un momento vero che io avrei fatto diversamente magari, ma che ho guardato perché ho capito delle cose.

Santoro nell’ultima puntata di TvTalk ha definito La7 come una ‘non tv’ e ancora prima una ‘CNN all’amatriciana’. Lei che di La7 è un volto amato come risponde?

Povero Michele, questa è stata un’uscita un po’ infelice e mi dispiace. Lui a La7 è tornato e ha avuto uno spazio di libertà quando lo aveva perso. Una delle regole della mia vita è che bisogna essere grati con chi ti ha dato qualcosa, non in modo stupido ma in modo lucido e razionale. Non ho capito alcune cose di Michele, a partire dal suo endorsement al renzismo, lui che era il contropotere, e questo calcio allo stinco ad una rete in cui -chiunque ha lavorato può dirlo- non ci sono diktat, ma anzi c’è un clima di stima, dialogo e ragionamenti. Non ho capito questa uscita, spero che la corregga. Sarà una delle boutade con cui arriva sempre magistralmente a fare titolo, questa volta facendola fuori dal vaso.

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4 Commenti dei lettori »

1. Tv anni 90 ha scritto:

2 febbraio 2017 alle 22:00

Vermente Fiorello ha Ragione



2. RoXy ha scritto:

3 febbraio 2017 alle 09:03

Fiorello cerca solo un po’ di pubblicità e di riflettori visto che è (s)caduto nel dimeticatoio…



3. Sboy ha scritto:

3 febbraio 2017 alle 15:04

Non se ne può più di questa storia. Scusate ma Fiorello chi caz.. è? ma tutta questa importanza per due parole dette da uno showman?! Giornalisti scesi in campo a difendere il loro lavoro dissociandosi dalle dicharazioni fatte da un ex animatore da villaggio turistico, manco fossero state fatte da Enzo Biagi..
Per non parlare della puntata messa in piedi dalla signora “arcobaleno” solo per buttare merda sul lavoro della collega di Canale5, quando in casa loro fanno di peggio (citofonare a Storie Vere o Chi l’ha visto)



4. ciak ha scritto:

4 febbraio 2017 alle 08:55

FIORELLO CHI?
…allora vedete che spesso commentate solo per numeri…
Fiorello ha espresso un parere da libero cittadino
…tutti siamo liberi di criticarlo o meno…
ma è anche sotto gli occhi di tutti che la CRONACA NERA ormai in TV è trattata come un reality. Fa “ASCOLTI” alti e tutti la cavalcano … E non fa bene soprattutto se la trasmettono dalla mattina presto alla prima serata passando per il pomeriggio. Insomma basta… come stancò pure la cronaca rosa trattata in modo morboso durante gli anni di Cucuzza a la VITA IN DIRETTA…
io ad esempio se fossi tra i dirigenti del servizio pubblico (in particolare) promuoverei GEO che su raitre fà un bellissimo programma per tutte le età… garbato, culturale, educativo… eppure si vedono sempre le stesse storie… Sul fronte tv commerciale alla durso affiderei solo e soltanto teatro… (perchè lei l’attrice la sa fare e anche molto bene)…. ma affiderei un pomeriggio che va dalle 14 alle 16:00 a Costanzo e DeFilippi… insieme…
quindi dico e sottolineo…che FIORELLO ha fatto da cassa di risonanza per questo stile televisivo che ormai seguono tutti…vedi anche il BIANCO E NERO… almeno nelle intenzioni…somiglia a un 4° grado alla 7-ima potenza…sulla carta…
vedremo nei fatti come sarà.



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