Dici arredamento, dici “Paola Marella è dietro l’angolo”. Si, perché l’esperta di case più famosa della tv digitale è ormai diventata la paladina indiscussa del settore, il mantra da seguire prima di spostare il vaso in ceramica dal salotto o il divano più vicino alla finestra. Da alcuni mesi per Paola si sono aperte le porte di un nuovo canale e stasera prende il via la sua prima avventura nella fascia oraria più prestigiosa.
Alle ore 21.15, infatti, grazie a Cielo (DTT 26, Sky 126 e TivùSat 19), l’ex volto di Real Time rientrerà nelle case degli italiani con lo show Quattro Case, un progetto in tre puntate che promette di catturare l’attenzione dei telespettatori home addicted e di portarli in viaggio fra le case più interessanti del Belpaese. Più che una semplice conduttrice, la Marella vestirà i panni di un vero e proprio giudice pronto a decretare il vincitore di questa sfida a 4 per eleggere la casa migliore.
Il meccanismo del gioco è elementare e, nonostante venga venduto come “innovativo ed originale”, sembra meramente inserirsi nel filone dei vari “Quattro ristoranti” o “Quattro matrimoni”, programmi sui quali la “nuova tv” sta puntando da anni per tenersi stretti i propri fedelissimi. Ogni puntata di Quattro Case viene costruita su un tema specifico, terreno di battaglia sul quale si scontrano 4 abitazioni diverse fra loro per stile, caratteristiche dei proprietari, e che chiaramente ambiscono ad aggiudicarsi il titolo di migliori della categoria. A turno ogni proprietario invita a casa propria gli altri 3, ai quali spetta esprimere un giudizio su più livelli (stile, funzionalità e atmosfera), oltre che critiche pungenti sugli avversari.
Parallelamente ai concorrenti, anche Paola analizza le case in gara per evidenziarne i punti di forza e i punti di debolezza, fare una panoramica del quartiere e della zona in questione elargendo, inoltre, consigli sul modo migliore per valorizzarne alcuni aspetti. Successivamente al momento nel quale i proprietari sono chiamati a proporre agli altri concorrenti un’attività che li aiuti ad entrare in sintonia con l’atmosfera della propria abitazione, arriva la fase del conteggio dei voti e del giudizio della conduttrice, che –neanche a dirlo- ha la capacità di confermare o ribaltare completamente il risultato ed eleggere la casa migliore della puntata. Il senso di far votare i 4 proprietari allora? Verrebbe da appuntare.
Questo meccanismo ricorda un po’ le logiche di quei game in cui c’è il televoto di circostanza, che stabilisce ma non definisce, perché tanto alla fine tutto viene deciso dalla produzione, dal conduttore o da terze parti sbucate dal nulla. L’auspicio è comunque che non venga vanificato del tutto il ruolo degli sfidanti in gara che –in teoria- dovrebbero rappresentare cuore e motore del programma.