Sgombriamo il campo da qualsiasi dubbio e qualsiasi speranza: Top Chef Italia, partito ieri sera su Nove con uno scarso 1.25% di share, vuol essere la versione blasonata di MasterChef. E non è solo una questione di abitudine, ma proprio di struttura: i due programmi hanno in comune prove, sfide, inquadrature e atteggiamenti; quello che li differenzia è il ritmo che, nel caso di Top Chef Italia, è più tranquillo e di conseguenza meno coinvolgente.
Top Chef Italia: struttura semplificata ma simile a quella di MasterChef
Ci sono due prove iniziali che portano alla prima eliminazione – ieri sera è toccato a Erica Petroni – poi la prova in esterna nella quale a giudicare ci sono anche degli ospiti, infine la Final Blade, ovvero un Pressure Test nel quale il capo brigata che ha perso in esterna sfida uno dei suoi colleghi. Ieri la venticinquenne Maria Amalia Anedda – che condivide l’avventura con lo scontento e meno preparato fidanzato Jacopo Maria Bracchi – ha sfidato e mandato a casa l’espertissimo Raffaele Liuzzi.
Un meccanismo quindi molto simile ma semplificato, bilanciato però dal fatto che i piatti proposti sono di un livello decisamente più alto di quelli preparati a MasterChef. La novità di Top Chef sta infatti nel far gareggiare dei professionisti, che sanno già il fatto loro in cucina e che possono spingersi da subito molto oltre, regalando al pubblico ricette davvero sorprendenti. Il loro essere già esperti ed “arrivati” li porta poi ad avere grande fiducia in se stessi, ad essere poco inclini alle critiche e addirittura ad usare il plurale maiestatis, il che crea un pochino di spettacolo.
La giuria non ha grande forza scenica e fa un po’ rimpiangere i dirimpettai, ma, non essendo la tv il mestiere dei componenti, è una cosa normale e forse con il tempo e l’esperienza si lasceranno coinvolgere di più.
Bella invece l’idea di mettere i concorrenti salvi in una stanza con tanto di monitor per seguire gli assaggi dei colleghi, e non su una balconata dove devono contenere i loro commenti.
In conclusione un programma ben fatto e interessante che, purtroppo, difficilmente si toglierà di dosso il sapore della copia.