Sono le colonne portanti di Bake Off 2016. I giudici Ernst Knam e Clelia D’Onofrio ritornano per il quarto anno consecutivo tra i forni di Real Time (a partire dal prossimo settembre). Per la prima volta, però, dovranno confrontarsi con un terzo giudice, Antonio Lamberto Martino.
DM ha incontrato Ernst e Clelia sul nuovo set del cooking show di Benedetta Parodi.
Cosa avete ancora da dire alla quarta edizione? Cosa c’è da infornare?
Knam: C’è ancora tanto da infornare. Siamo ancora agli inizi.
Clelia: E’ tutto un pensamento continuo per dire cose nuove.
Come la mettiamo con il terzo giudice?
K e C: Dov’è? Chi è?
Ipotizziamo la presenza di un terzo giudice, come la mettiamo? (clicca qui per scoprire chi è e leggere la nostra intervista)
K: Ci ruba un po’ di spazio.
C: Bisogna vedere anche che ruolo avrà…
Tra voi c’è mai stato un vero momento di attrito?
C: Io non so litigare però so impuntarmi.
K: E io con Lady di Ferro non riesco a litigare.
C: C’è un rispetto reciproco per le materie assegnate.
Clelia tu sei una critica gastronomica, quindi da teorica il tuo giudizio potrebbe esser diverso.
K: Non solo teorica. Nemmeno io, essendo più giovane, ho tutta la sua esperienza pratica.
C: Avendo tutti questi bei capelli bianchi e avendo fatto professionalmente una vita avventurosa, sono andata in giro per mezzo mondo e ho avuto l’occasione di mangiare nei posti più diversi e più incredibili.
Qual è la cosa più incredibile che hai mangiato?
C: Una noce di cocco con dentro le cipolle, dei petali di rosa e dei pescetti che non sono riuscita a capire cosa fossero. Ero a Morea.
Ernst, invece, qual è la cosa più incredibile che hai preparato?
K: Non l’ho ancora fatta.
Ernst, qual è il tuo rapporto con i critici e i giurati? Immagino tu abbia partecipato a tante competizioni.
K: Ho fatto tante competizioni, e fare il giudice è un mestiere molto difficile. Se devo criticare o assaggiare, io posso raccontare solo quello che sento. Nei campionati che ho fatto ti trovi venti giudici davanti, uno che dice: “è geniale”, l’altro: “non mi piace”. Chi ha ragione? Per me ha ragione chi dice geniale! E queste gare sono tante volte truccate perchè se Bolt corre 100 m in tot secondi c’è un cronometro a dimostrarlo, ma il gusto o la bellezza sono difficili da valutare; devi avere delle persone veramente serie. Per questo mi piace anche Bake Off perchè noi valutiamo veramente quello che sentiamo e soprattutto quello che fanno. E’ una cosa onesta.
C: Precisamente c’è una linea mediana che delimita l’eccellenza dal disastro. C’è oggettività.
Quando Ernst ha parlato di “gare truccate” ti ho visto stupita.
C: Ho fatto diverse volte il giudice, però sinceramente non mi sono accorta di nulla.
A Bake Off non si lanciano piatti.
C: No, alla conclusione delle riprese ci lanciamo al massimo le torte in faccia!
K: E’ un programma per famiglie, l’educazione sta anche nel come ti poni con una persona. E soprattutto parliamo di cibo, di materie prime, dall’altra parte del mondo ci sono persone che soffrono di fame per cui non è possibile lanciare piatti o sputare. Non esistono parolacce, nel 2016 penso che le persone debbano un po’ rientrare nei ranghi e soprattutto aver rispetto per se stesse.
C: Se possiamo essere severi con un tono di voce autoritario è perchè l’errore è clamoroso e dobbiamo scuotere il concorrente. Ma l’insulto no, non mi verrebbe davvero spontaneo.