8
giugno

MATRIMONI E ALTRE FOLLIE: UNA FICTION ANACRONISTICA CHE VORREBBE ESSERE ULTRAMODERNA

Nancy Brilli e Mihaela Dorlan

Canale 5 ha lanciato la scorsa settimana una nuova fiction corale che racconta tutte le moderne declinazioni della famiglia italiana. Il pubblico, come ormai sistematicamente accade per la serialità Mediaset, non l’ha accolta bene, concedendo alla puntata d’esordio solo il 12.42%. Ma, aldilà di quella che si può ormai considerare una disaffezione dei telespettatori di Canale 5 al genere seriale, c’è effettivamente qualcosa che stona in Matrimoni e altre follie, ed è il suo sapore a sorpresa anacronistico.

Matrimoni e altre follie: una fiction che sa di “vecchio”

A dispetto di quella attualità che si è cercato di mettere in scena in ogni modo, la fiction sembra ripescata dagli archivi Mediaset anni ‘90, e non soltanto per la presenza della coppia protagonista Nancy Brilli/Massimo Ghini, che a quell’epoca balzò agli onori della cronaca per la fine del proprio matrimonio. A dare questa sensazione di trapassato sono la scenografia e la fotografia stile Casa Vianello, l’ambiente asettico e del tutto ricostruito in studio che fa sembrare la “realtà” narrata decontestualizzata al 100%.

Matrimoni e altre follie: il caso di Mihaela Dorlan

Nulla da dire sugli interpreti, tutti bravi e piacevoli da ritrovare. Per quanto, sarebbe stato consigliabile evitare di dare alla giovane Mihaela Dorlan lo stesso identico ruolo che aveva interpretato nell’ultima stagione de I Cesaroni, ovvero l’altra grande fiction familiare made in Mediaset.

Poco da obiettare anche sulle storie messe in scena, variegate e spesso divertenti, che valorizzano gli attori che quasi giocano in scena, dando l’impressione al pubblico di divertirsi. E nulla da dire in assoluto sulla decisione di Canale 5 di lanciare una serie con l’inizio dell’estate, provando a riaccendere il prime time con un’offerta nuova dopo settimane di film già visti. A meno che, però, – come sospettiamo – la decisione di trasmetterla fuori dal periodo di garanzia non sia dipesa dalla scarsa convinzione perfino in quel di Cologno.

Matrimoni e altre follie è insomma l’ennesimo caso di buone intenzioni non concretizzate, di “vorrei ma non posso”. Un autentico peccato.



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