Neffa torna al Festival di Sanremo per la seconda volta, dopo dodici anni di assenza. La sua prima e unica partecipazione risale al 2004, quando fu in gara con il brano “Le ore piccole”. Quest’anno invece si ripresenta con “Sogni e nostalgia”, brano scritto da Giovanni Pellino (che altro non è che il suo vero nome).
“Mi ha voluto Conti, ma se non avessi avuto un brano adatto non mi sarei presentato. Non riesco a pensare di scrivere una canzone appositamente per il Festival”, ha raccontato il cantautore campano classe 1967 che negli anni ha collezionato diversi successi, da “Io e la mia signorina” a “Molto calmo”, passando per “Dove sei”. Oggi si ripresenta all’Ariston con uno stile nuovo: “Ho preso un po’ di reggae, di hip hop, certe sonorità del rock inglese, il blues americano, la musica yiddish. E quello che è venuto fuori è il mio stile di oggi. E pensare che qualcuno dice che sembro Celentano… ma come? 20 mila anni per trovare il mio stile e ora, con tutta l’ammirazione per Adriano, mi dicono che sembro un altro?” ha dichiarato.
Il brano in gara parla “delle assurdità della vita, del fatto che le gioie e i dolori vengono insieme ed è impossibile separare l’uno dall’altro, e probabilmente questo è alla base della magia di vivere”. Sogni e nostalgia sarà inserito in Resistenza Edizione Speciale, album atteso per il 12 febbraio, in pieno Festival, che sarà una riedizione del disco già uscito nei mesi scorsi.
Per la terza serata, quella delle cover, ha scelto di tributare la sua terra (è infatti originario di Scafati, provincia di Salerno): canterà “‘O Sarracino” di Renato Carosone: “Avevo voglia di tirar fuori il napoletano che c’è in me, nel mio dna. Un omaggio ai miei genitori e alla tradizione della musica napoletana”.
INTERVISTA A NEFFA
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