Quattro mesi di reclusione per abuso d’ufficio. E’ la condanna emessa oggi dalla quarta sezione del tribunale di Roma a carico dell’ex direttore del Tg1 Augusto Minzolini per la vicenda riguardante la rimozione di Tiziana Ferrario dalla conduzione del notiziario delle 20. I fatti risalgono al 2010, quando la giornalista si dichiarò vittima di una vendetta da parte del suo superiore.
Secondo l’accusa, Minzolini avrebbe destinato la collega ad altro incarico a seguito dei rilievi sollevati da quest’ultima sull’imparzialità del direttore sulle notizie diffuse dopo la conclusione del processo Mills. La rimozione della Ferrario fu la “conseguenza di una vendetta“, hanno sostenuto i difensori della giornalista. Da qui, l’accusa – e oggi la condanna – per abuso d’ufficio.
Ma l’ex direttore e attuale senatore di Forza Italia ha sempre respinto tali contestazioni, sottolineando che la scelta delle mansioni da assegnare ai colleghi atteneva allo svolgimento del suo ruolo a Saxa Rubra.
“La demansionata è a New York come corrispondente. Mentre la rottamazione in politica ti porta a palazzo Chigi, cambiare una conduttrice che ha alle spalle 28 anni di video, proponendole di andare a New York e promuovendola a caporedattore, cosa che non era, è un reato. Adesso tutti i direttori dovranno stare attenti, decidere è una colpa” ha dichiarato Minzolini dopo la condanna.
Il senatore forzista si è anche sfogato su Twitter, attribuendo una connotazione politica alla vicenda.
Se in lItalia assumi 18precari inRai e per rinnovare cambi conduttrice che è in video da 28 anni ti condannano a 4mesi.Ma solo se è di sx…
— Augusto Minzolini (@AugustoMinzolin) 15 Dicembre 2015
Il giornalista ha poi evidenziato una particolarità di casa Rai: a Viale Mazzini – ha fatto notare – ci sono 972 contenziosi, l’80% per demansionamento.
La condanna per abuso d’ufficio si aggiunge a quella definitiva emessa recentemente dalla Corte di Cassazione per peculato. Minzolini è stato condannato a due anni e mezzo per aver utilizzato in maniera impropria la carta di credito che gli era stata fornita dalla Rai per le spese di rappresentanza.
1. Giuseppe ha scritto:
15 dicembre 2015 alle 19:08