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dicembre

VIRUS, SGARBI BACCHETTA CROZZA SUL NATALE: “STUDIA!”

Virus, Vittorio Sgarbi

Opinionisti, comici, politici: negli ultimi giorni si sono tutti accalcati attorno al presepe. Più che la capanna, han fatto un capannello. Tra le tante voci intervenute sul tema del Natale si è distinta quella di Vittorio Sgarbi, che ieri sera abbiamo ascoltato a Virus. Su Rai2, il critico d’arte ha arringato il pubblico con argomentazioni appassionate e ha sbertucciato Maurizio Crozza per alcune battute pronunciate a diMartedì.

Su La7 il comico aveva ironizzato sul concetto di tradizione, e proprio da quelle battute Sgarbi ha preso spunto per il suo intervento settimanale. A Virus il critico d’arte si è innanzitutto riferito alle polemiche sul Natale negato in nome dell’integrazione ed ha ruggito:

L’integrazione è uno dei concetti più ridicoli che siano stati imposti con la falsa tolleranza e il dogmatismo laicistico, cioè l’idea che si è laici e quindi bisogna dire di no a quello che sarebbe legato alla religione. Io sono per la disintegrazione: ognuno è integralmente se stesso e ognuno è curioso dell’altro perché il bene è la conoscenza“.

Nel corso di un editoriale degno di plauso (in pochi minuti Vittorio ha condensato una vera e propria lezione), Sgarbi ha più volte chiamato in causa il comico di La7.

Natale vuol dire qualcosa di diverso da quello che intende Crozza in maniera divertente. Vuol dire la natività di una persona che ha fatto una rivoluzione per cui l’uomo non deve odiare l’altro ma amarlo” ha detto.

E ancora: “nessuna religione ha espresso tanta bellezza come la nostra, caro Crozza“. Poi Sgarbi ha passato in rassegna alcune opere significative e, davanti all’Adorazione dei pastori realizzata da Caravaggio, ha tuonato: “questa natività guardala, Crozza! Studiala. Compiaciti di vedere questa meraviglia“.

Lo stratagemma retorico di stuzzicare Crozza ha funzionato. Chissà che al comico genovese non siano fischiate le orecchie per alcuni minuti…



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3 Commenti dei lettori »

1. xxxxx ha scritto:

4 dicembre 2015 alle 11:35

A mio avviso con questo preside della scuola di Rozzano se la stanno prendendo tutti in modo esagerato: in tante scuole superiori non si fa nessun addobbo e nessuna festa e nessuno si lamenta. Tolgono il presepe da una scuola? Pazienza, te lo fai tu a casa se vuoi (non sta scritto da nessuna parte che fare il presepe sia obbligatorio per religione…). Poi, sinceramente, queste cose dette da uno che un giorno si lamenta con la Chiesa e dice di essere ateo e il giorno dopo si professa orgogliosamente cattolico sono tutto meno che credibili. Condivido solo il fatto che ognuno deve essere se stesso e interessarsi degli altri.



2. Giovannil713 ha scritto:

4 dicembre 2015 alle 12:54

Mi trovo perfettamente d’accordo con Sgarbi. Secondo me bisogna difendere le tradizioni. Oltretutto molte non c’entrano neanche con la religione cattolica. L’albero di Natale, per esempio, non ha affatto origini religiose, è una tradizione insita nella cultura europea. Il fare festa il 25 dicembre poi è un’usanza romana, perché quel giorno si festeggiavano i saturnali. Poi la chiesa l’ha fatta coincidere con la nascita di Gesù, ma questa è un’altra storia. Giustamente, poi, senza la religione non ci sarebbero stati capolavori artistici come quelli citati da Sgarbi (ma anche molti altri). Quindi ognuno dovrebbe tenersi stretto le proprie usanze, perché a volte sfugge che il confronto tra persone di culture diverse deve arricchire, altrimenti il tutto viene appiattito e non c’è alcun giovamento. Casi come quelli di Rozzano si verificano ogni anno, ma secondo me non c’è neanche bisogno di discutere. Uno può esprimere il proprio essere, fatto anche di tradizione, cultura, religione, ecc. come vuole quindi se in una scuola si decide di fare il presepe, l’albero di Natale, ecc. si sta solo portando avanti una tradizione millenaria che non deve essere cancellata assolutamente. Anche perché spesso si pensa che siano persone delle altre religioni a sentirsi in qualche modo “offese” da questa ostentazione, ma invece non è così, ci si fascia la testa ancor prima di farsi male.



3. Nina ha scritto:

4 dicembre 2015 alle 19:40

Molto efficace Sgarbi e non certo per le parolacce o per le offese, ma per la sostanza.



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