Quando non basta neanche il terremoto a dare una scossa, bisogna fermarsi a riflettere. E se nel quindicesimo episodio di Grey’s Anatomy 11 – trasmesso da Fox Life lunedì scorso – la terra ha tremato sotto i piedi di Meredith rivelandola sempre più impermeabile a tutto, il boato arriverà più avanti, come svelano le anticipazioni arrivate dall’America.
Grey’s Anatomy: l’undicesima stagione non emoziona
Ma basterà a dare un senso all’undicesima stagione della serie tv più amata? Difficile, a meno di tardivi miracoli: le puntate finora trasmesse in Italia sono state un insieme di casi medici più o meno interessanti che di coinvolgente hanno avuto poco. Fatta eccezione per il dramma che ha colpito April e Jackson – costretti per colpa di una malattia incurabile a rinunciare al bambino che aspettavano – di emozioni ce ne sono state davvero poche.
Grey’s Anatomy 11: protagonisti sullo sfondo
Eccessivo lo spazio dedicato alla malattia di Nicole Herman (Geena Davis), guest star che ha interagito con un’Arizona sempre più sbiadita senza Callie accanto, e che ha fatto quasi da riempitivo; tremendo il racconto dell’arrivo di Maggie Pierce, la nuova sorellastra di Meredith, con la quale la storica protagonista dello show non ha stretto nessun legame particolare. Maggie ha pure influito negativamente sul padre naturale Richard Webber, da sempre uno dei personaggi più belli: paterno fino allo spasmo con i suoi studenti e segnato dal legame con l’amante Ellis Grey, ha scoperto di aver avuto una figlia da lei e si è fatto da parte su richiesta della ragazza. Senza combattere, senza crederci, come se fosse una cosa che non lo riguardava. Irriconoscibile, per il momento. Per non parlare poi di Alex Karev e Miranda Bailey, poco più che inutili nell’economia dell’undicesima stagione.
Grey’s Anatomy 11: la morte eccellente basterà a risollevare la trama? (spoiler)
La creatrice Shonda Rhimes ci aveva abituati forse troppo bene, visto l’alto livello delle prime stagioni e i racconti sempre in crescendo che hanno caratterizzato il prodotto. Ma davvero si è passati dalle stelle alle stalle, dal troppo ritmo al troppo poco, e difficilmente basteranno uno sprint finale e l’uscita di scena eclatante di Derek Shepherd a rimettere in piedi la situazione: il giro di boa degli episodi è stato già superato senza lasciare il segno, e il dottor Stranamore poi è fuori dai giochi da un bel pezzo. Inoltre, il fatto che sia stato silurato per incompatibilità dell’interprete Patrick Dempsey con la Rhimes, e non per una necessaria o costruita strategia narrativa, non fa ben sperare per il futuro.
Non sarebbe stato meglio, piuttosto che buttarla via così, prendersi del tempo per studiare una trama che avesse maggiore consistenza? Nelle corsie del Grey Sloan Memorial Hospital, dove di personale ci sono rimasti solo i goffi baci tra Amelia e Owen, c’è più gelo che nelle terre svizzere in cui si è trasferita Cristina Yang alla fine della decima stagione. E, qualche volta, viene da domandarsi se il senso di Grey’s Anatomy, già confuso da un paio di stagioni, non sia andato via definitivamente con lei.
1. Alle ha scritto:
27 aprile 2015 alle 16:03