Barbara D’Urso gongola per i risultati delle sue trasmissioni pomeridiane, ma a tentare di frenare l’euforia è Pino Insegno, che insieme a Paola Perego rappresenta la concorrenza della signora di Cologno nel dì di festa: lei al timone di Domenica Live su Canale 5, mentre la coppia guida la Domenica In di Rai 1. La corsa all’auditel tra i due contenitori, seppur sottotono, sembra essere più viva che mai; e il conduttore non ci sta a passare per vinto:
“Se alla signora Barbara D’Urso fa bene al cuore dire in giro che vince la gara degli ascolti nel pomeriggio della domenica, faccia pure. E fa niente che a noi risulta tutt’altra cosa“.
Pino Insegno: “I perdenti non siamo noi. Si informino”
E’ un Pino Insegno decisamente convinto e agguerrito quello intervistato da affaritaliani.it, che ci tiene a precisare come la sua Domenica In alla fine di ogni battaglia risulti sempre in testa alla rivale Domenica Live. E il fatto che all’opinione pubblica possa arrivare – anche per bocca della stessa Maria Carmela – uno scenario (secondo lui) differente sembra mandarlo su tutte le furie:
“A me questa storia della battaglia degli ascolti non va proprio giù, ma se dobbiamo dire la verità, ebbene: che sia detta tutta. La Rai ha deciso di porre fine al frazionamento dei programmi, un’abitudine forse anche esecrabile, che serviva a sbandierare qualche punticino di share in più sui giornali. Oggi c’è un risultato univoco che riguarda l’intera trasmissione. Se però andassero a guardare le curve degli ascolti, scoprirebbero che, se in una porzione del programma è avanti Canale 5 per pochi punti di share, in quella immediatamente successiva li sorpassiamo. E si va avanti così fino a quando cediamo entrambi la linea. Ma, mi creda, parlare di televisione in questi termini è deprimente“.
Venendo, invece, ai contenuti di Domenica In, Pino Insegno rivendica il fatto di aver realizzato un’edizione del programma con Paola Perego nella quale è bandita la cronaca nera, anche a discapito di qualche telespettatore solitamente “attratto” da omicidi e delitti. Se si parla di qualità, dunque, “non credo che a dovere fare ammenda siano Domenica In e il suo pubblico”, precisa il conduttore.
Che Domenica In, però, non sia sinonimo di successo di ascolti è inutile negarlo ed è cosa nota ormai da qualche stagione. Per il momento, però, basta(?) vincere:
“Noi ce la mettiamo tutta evitando di cannibalizzare eventi tragici per un ascoltatore in più. Detto questo: i perdenti non siamo noi. Si informino…“.
1. livia guglielmi ha scritto:
6 novembre 2014 alle 12:25