Che cast! Il primo commento sulla quarta edizione di Tale e Quale Show, brillantemente partita su Rai 1, è proprio relativo ai concorrenti: un cast eccezionale, composto da talenti sui quali avremmo scommesso e da altri che ci hanno decisamente sorpreso.
Tale e Quale Show 4: ottima partenza e concorrenti preparati
I dodici concorrenti che si sono sfidati sotto l’occhio di Carlo Conti – apparso rilassato, a dispetto della cruciale stagione televisiva che lo aspetta – hanno portato sul palco performance di rilievo. A stupire non è stato tanto il lavoro di trucco e parrucco bensì le voci e la somiglianza vocale con i personaggi imitati, che solo un grande studio ed una seria preparazione hanno permesso di ottenere. La vittoria di questa prima puntata è andata meritatamente a Matteo Becucci, protagonista di una grande prova con il suo Mick Hucknall dei Simply Red. Anche qualcun altro, tuttavia, sarebbe potuto salire sul gradino più alto del podio.
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Tale e Quale Show 4: convincenti Alessandro Greco e Valerio Scanu
Alessandro Greco, per esempio, che Loretta Goggi non ha esitato a definire personaggio “usato troppo poco“. La sua imitazione di Marco Mengoni si è rivelata ottima e ha fatto tornare fuori le doti che il conduttore tarantino ci ha (suo malgrado) nascosto negli ultimi tempi. Altra sorpresa è stata Raffaella Fico, sulle cui qualità non visibili ad occhio nudo avremmo avuto qualche remora: ebbene, la sua Shakira è risultata azzeccata e non per il pantalone attillato o gli ammiccamenti, ma proprio per la voce. Stupore in studio e nella giuria.
Nella voce di Serena Rossi, che ha recentemente doppiato Anna in Frozen, avevamo invece già fiducia. Ma che potesse plasmarla fino a farla somigliare così tanto a quella di un’altra Anna, la Tatangelo, non potevamo immaginarlo. Di sicuro poi una delle imitazioni più riuscite è stata quella che Valerio Scanu ha fatto di Francesco Renga: se l’aspetto ha lasciato a desiderare, in quanto a timbro vocale il primo ha riprodotto fedelmente il secondo, lasciando spiazzati i giudici.
In questa nuova edizione hanno, inoltre, fatto capolino i primi duetti e ad aprire le danze c’è stata una scatenata Rita Forte nei panni di Liza Minnelli ed un compostissimo Gianni Nazzaro in quelli di Frank Sinatra, il cui trucco a fine serata si stava pericolosamente sciogliendo. La riuscita migliore dal punto di vista estetico è stata invece quella di Roberta Giarrusso, irriconoscibile dietro la sua Ivana Spagna. Un lavoro certosino quello realizzato infine da Michela Andreozzi, che ha portato sul palco Barbra Streisand, a detta di Claudio Lippi il personaggio più difficile della serata: fedelissima nella voce e nell’aspetto ma purtroppo incompresa dalla giuria, che ha finito per darle i voti più bassi spingendola nel fondo della classifica.
Tale e Quale Show 4: delusione per Maya, Barbareschi ed Insegno
Gli artisti sottotono, comunque, ci sono stati. Per esempio la prima ad essersi esibita, Veronica Maya, alla quale è capitata una difficilissima Viola Valentino; o un pessimo Luca Barbareschi, chiamato a dar vita ad un improbabile Luciano Ligabue; o Pino Insegno, che ha deluso parecchio con il suo Jhonny Dorelli.
Nota dolente: Gabriele Cirilli. Delle sue battute avremmo fatto volentieri a meno, della sua mission impossible ancor di più. Il tentativo di imitare Suor Cristina è stato semplicemente pessimo: l’unico momento da cancellare di una gran bella serata.
Tale e Quale Show 4, l’unico neo della premiere: il 5° posto di Barbareschi
C’è tuttavia un neo, per fortuna unico: l’operato della giuria. A prescindere dall’essere – in alcuni casi – inopportunamente sopra le righe, a far discutere nella premiere del programma è stata la classifica finale, frutto delle votazioni dei 3 giudici del varietalent.
Tanti, forse troppi i “voti anomali“. E se, nella maggior parte dei casi, questo è (o dovrebbe essere) conseguenza della legittima soggettività della ‘triade giudicante’, a volte, pur impegnandosi, non si riesce proprio a dare una spiegazione logica agli exploit di alcuni concorrenti. Anzi, uno solo: Luca Barbareschi. L’attore conquista un ingiustificabile quinto piazzamento al posto di una meritatissima ultima posizione. La sensazione è che sia intoccabile.
Peccato, ma giustificabile. Per essere perfetta le mancava solo un difetto (cit. Karl Kraus), e noi l’abbiamo trovato.
1. faboulous ha scritto:
13 settembre 2014 alle 07:09