Ufficiale: Massimo Giannini è il nuovo conduttore di Ballarò. A partire dal 16 settembre prossimo, il giornalista del Gruppo Espresso sarà alla guida del talk show che fu di Giovanni Floris, anche in qualità di autore. Lo ha annunciato stamane il direttore di Rai3 Andrea Vianello sulle pagine del Corriere, confermando le indiscrezioni circolate con insistenza nelle ultime ore. Con la firma di un contratto biennale, il nuovo acquisto di Viale Mazzini si dimetterà dal quotidiano La Repubblica, dove ricopriva l’incarico di vicedirettore. L’entità del suo compenso è top secret, ma secondo Libero il neoconduttore dovrebbe percepire tra i 400 e i 450mila euro lordi annui.
Al momento, quel che è certo è che nella prossima edizione di Ballarò non mancheranno le novità. Giannini, infatti, dovrà imprimere un proprio stile al programma, evitando di imitare il suo predecessore (e competitor diretto su La7) Giovanni Floris. Al riguardo, Repubblica svela che gli autori del talk show di Rai3 stanno puntando alla realizzazione di un programma con una forte riconoscibilità e identità politica. Il neoconduttore, insomma, avrebbe intenzione di utilizzare un approccio deciso e non necessariamente neutrale.
Giannini a Ballarò: meno opinionismo, più fatti
Inoltre, stando alle intenzioni, quest’anno ci sarà più inchiesta, sempre con un occhio rivolto all’economia e alla quotidianità degli italiani. Gli inviati della trasmissione saranno sul campo alla ricerca di notizie, ed i loro ospiti interagiranno con il parterre in studio. Una novità per Ballarò, ma non per gli appassionati di talk show in generale. “Meno parole, dunque. Meno opinionismo e più fatti” anticipa Repubblica: che Giannini abbia fatto tesoro della sua lunga esperienza come ospite ed opinionista proprio nello studio di Giovanni Floris?
Usigrai contro Massimo Giannini a Ballarò
Intanto, mentre il giornalista prepara la nuova edizione di Ballarò, l’Usigrai esterna la propria contrarietà al nuovo ingaggio, polemizzando coi vertici aziendali.
“Siamo alla spending review a giorni alterni. O più probabilmente agli spot personali quotidiani. L’ennesima chiamata di un cronista esterno è uno schiaffo ai 1.700 in forza alla Rai. E anche alla tanto decantata revisione della spesa. Il direttore generale Gubitosi riveli con massima trasparenza i contenuti del contratto siglato con Giannini: la Rai deve essere una casa di vetro, quindi parli con chiarezza. E già che c’è dica quanti giornalisti esterni (compresi i pensionati di altre aziende) sono contrattualizzati con le nostre testate e reti, e quanto costano ai cittadini“
ha scritto il sindacato. Parole cui ha risposto, in differita, Andrea Vianello sulle pagine del Corriere.
“Credo che il servizio pubblico radiotelevisivo debba sia mettere in luce le risorse aziendali che diventare il riferimento delle migliori potenzialità professionali esterne. E’ successo con Gad Lerner e con Michele Santoro. Comunque tecnicamente va via un esterno Rai, Floris, e arriva un altro esterno” ha chiosato il direttore della terza rete.
1. Davide ha scritto:
6 agosto 2014 alle 12:50