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Ieri Iene, oggi lupacchiotti paciocconi
di Cristian Tracà
23/02/2012 - 13:06
2.5 /5
Le Iene non sono più quelle di una volta. La scelta editoriale è chiara: i cani sciolti sguinzagliati a metterci la faccia con i loro servizi, in studio una linea più pacioccona e generalista. Dalla scelta di Enrico Brignano alla progressiva girandola di nomi che ha portato alla sostituzione di Argentero prima con Alessandro Gassman e poi con, novità assoluta da marzo, Claudio Amendola deduciamo che la comicità quest’anno batta solo all’ombra del Cupolone.
Quando ci sarà la reunion un po’ in salsa Cesaroni tra Claudio ed Enrico, anime calcistiche contrapposte della Capitale, l’effetto più da salotto del Costanzo Show che da spettacolo d’assalto di Davide Parenti sarà dietro l’angolo. A questo punto sembra lecito chiedersi: per quanto i cambi d’identità di rete siano spesso letali ai prodotti e visto lo sciacquare dei panni nel Tevere, perché non tentare il colpo di reni definitivo lanciando Le Iene in questa nuova veste più da varietà sulla rete ammiraglia?
In filigrana l’innovazione di questa stagione porta i germi di una satira meno graffiante dal punto di vista politico (una conseguenza diciamo tecnica?) ma piuttosto tendente al ritratto di costume. Che parli dei black block o della domenica d’agosto sul pulmino per Ostia o Ladispoli con le ascelle pezzate i monologhi di Brignano hanno ‘tradito’ la vocazione originale.
Se il gap tra quello che è stato Fabio Volo e quello che, a occhio, potrà essere un Claudio Amendola non fosse già importante di suo ci si mette la scelta di giocare sempre di più sulla maturità d’intrattenimento, quasi più teatrale che televisiva, a scapito dell’appeal del programma presso un target più giovane.
Diciamo anche che spesso proprio i nomadi digitali consumano il prodotto in maniera frammentaria selezionando solo i casi di interesse, in barba alla struttura e agli intermezzi. Sull’asse Garbatella-Parioli, in omaggio a due luoghi simbolo della Roma televisiva, poli e anime della romanità sembra giocarsi tutta questa nuova linea editoriale. Rimane il tradizionale vestito nero, nel buon solco dell’omaggio tarantiniano, ma sotto alla camicia bianca più che un cuore da iena rugge un’anima da Roma capoccia, da figli della lupa.
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MAX Paris dice:
TEOZ: concordo! Il peso lo fanno i servizi, tanto se dobbiamo sorbirci quei inguardabili stacchetti e quei miseri siparietti banali e insipidi per lanciare i servizi, tanto meglio mettere gli inviati stessi a rotazione in studio!
teoz dice:
beh dai nn ci sn sempre state "iene" a condurre le iene... enrico bertolino??fabio de luigi?Afef?Daria Bignardi?insomma poi si sa che il programma lo fanno i servizi si è capito tutto da settembre col cambio della guardia l'auditel nn è cambiato anzi...quindi come amendola ci possono mettere topo gigio...alla fine sn i servizi che fanno scalpore...
Anna dice:
Ma sono l'unica a rimpiangere il ruolo della Ventura,cioè è così utopistico riavere una conduttrice, dal carattere forte, al timone della trasmissione?Perché in Italia le donne devono sempre e solo avere la funzione di specchietti per allodole senza carisma e smidollate? Chi si ricorda Volo e Pellizzari bacchettati dalla Ventura? Sono davvero l'unica a vedere uno svilimento della donna nel passaggio alla Marcuzzi-Chiabbotto-Blasi?
MisterGrr dice:
Sarà che non sono di larghissime vedute come sembra, ma io non ce lo vedo proprio uno come lui. Ci manca solo che chiamano Pippo Franco al posto di Ilary Blasi e siamo a posto.
Niki dice:
Olè. Giuro che se Canale 5 ruba a Italia 1 anche le Iene è la volta buona che non guarderò più Mediaset.
amazing1972 dice:
lo trovo un po attempato per un programma giovane come le iene. ci avrei messo la iena matteo,che è un gran bel vedere tra l'altro :-)
DUrsino dice:
Chiamare Claudio Amendola alla conduzione de 'Le Iene' significa snaturnarne l'essenza. A me Amendola piace con la sua bonomia da romano cacarione (ma talvolta appare dall'aria un po' presuntuosetta). A parte tutto, in una delle trasmissioni più irriverenti della TV proprio non ci sta. Luca e Paolo continuano ad essere ancora difficilmente sostituibili. E come dici tu Tracà, la si butta sul varietà ed a questo punto si potrebbe anche tentare la carta Canale 5 e se proprio non si volesse far decantare il GF almeno per un anno lo spostassero, di contro, sulla rete diretta da Tiraboschi.