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Usigrai attacca la Rai: “Sul referendum silenzio che fa rumore. E’ complice di chi sta chiedendo di non andare a votare”
Dura presa di posizione del Sindacato Giornalisti in merito alla copertura informativa della TV di Stato sul voto dell'8 e 9 giugno 2025
di Fabio Fabbretti
20/05/2025 - 14:27
© US Rai
Usigrai torna a puntare il dito contro la Rai, che sul referendum dell’8 e 9 giugno è protagonista di “un silenzio che fa rumore“.
Bisogna onorare il Contratto di Servizio e garantire ai cittadini l’informazione necessaria per recarsi alle urne l’8 e 9 giugno avendo chiaro quali sono i temi su cui ci si esprime per i quesiti referendari. E invece i dati emersi dal monitoraggio dell’Agcom sono inequivocabili: tra il 9 aprile e il 10 maggio il tempo dedicato dalle principali emittenti televisive ai 5 quesiti referendari è quasi nullo
è quanto si legge nella nota dell’Unione Sindacale Giornalisti Rai.
Non parlare dei referendum dai canali della Rai significa rendersi complici di chi sta chiedendo di non andare a votare: una opzione che punta ad affievolire l’esercizio della sovranità popolare, sancito all’articolo 1 della Costituzione
prosegue, con evidente riferimento – su tutti – al Presidente del Senato Ignazio La Russa, che nei giorni scorsi ha dichiarato che “farò propaganda affinché la gente se ne stia a casa”.
Chi invita a rimanere a casa e chi non informa sulle ragioni dei referendum sta dalla stessa parte: quella di chi vuole alimentare l’assenteismo dei cittadini dalla cosa pubblica, attraverso l’astensionismo di elettrici e elettori. La Rai non può continuare ad essere in questa compagnia, dovendo onorare il Contratto di Servizio, la concessione decennale per esercitare in esclusiva il servizio pubblico Radiotelevisivo e multimediale, la riscossione del canone in bolletta da parte di tutti i cittadini
conclude Usigrai, intenzionata ad esercitare “tutte le opzioni del sindacato per rompere il silenzio sui referendum dell’8 e 9 giugno”.
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Il Generale Vannacci dice:
I compagni dovrebbero ricordarsi di quando Prodi e Giorgio Napolitano invitavano a non andare a votare per il referendum. Anche Re Sergio Mattarella qualche hanno fatto disse che è legittimo non andare a votare per il referendum.