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Disney + o –
di Stefania Stefanelli
24/09/2020 - 17:40

Esattamente sei mesi fa, il 24 marzo 2020, Disney + debuttava in Italia con un carico notevole di aspettative: un marchio famoso, uno stile preciso, un catalogo ricco e variegato e un target ben delineato facevano sperare che il nuovo servizio di streaming non le avrebbe deluse. A distanza di sei mesi, però, qualcosa non torna, e c’è ancora un po’ di strada da fare per far sì che l’abbonato pagante, che sborsa 6.99 euro al mese o 69.99 per l’abbonamento annuale, possa ritenersi soddisfatto.
Innanzitutto, il catalogo mostra più di una pecca e alcuni buchi inattesi. Tra gli immancabili classici, gli eroi della Marvel e la saga di Star Wars, mancano alcuni cartoon collegati a pellicole importanti; per citarne alcuni: Aladdin, Buzz Lightear da Comando Stellare e Le Nuove Avventure di Winnie the Pooh.
Maggiori perplessità le scatena il fatto che alcuni film, considerati veri e propri cult, non offrano l’audio in italiano, ma soltanto i sottotitoli: è il caso, per esempio, di Quattro Bassotti per un danese o Herbie sbarca in Messico, che il telespettatore nostrano, inspiegabilmente, non può ascoltare nella propria lingua. E dire che tali pellicole sono state più e più volte trasmesse dai canali tv del Belpaese (al pari dei cartoon sopracitati), dunque il doppiaggio esiste (altrove).
In un lasso di tempo di soli sei mesi è stato poi già inserito di soppiatto un nuovo “pacchetto”: chi aveva scelto l’abbonamento annuale, convinto di poter avere accesso liberamente a tutto il catalogo, ha scoperto che per godere di alcuni prodotti avrebbe dovuto aspettare, oppure aggiungere al conto altri 21.99 euro per l’Accesso Vip. Emblematico di questa novità è stato il live action di Mulan che, non proiettato nelle sale a causa del Coronavirus, è comparso in streaming ma solo a pagamento, almeno fino al prossimo 4 dicembre.
Infine, alcune delle novità annunciate per l’autunno lasciano trasparire una certa confusione, che non si sposa con quell’idea di offerta coerente e netta da cui si è partiti: cosa c’entrano Aldo, Giovanni e Giacomo, oppure Massimo Troisi e Roberto Benigni, nel catalogo di Disney +? I loro film campeggiano, infatti, accanto a Biancaneve, Maleficent, Gli Avengers e Big. Aldilà del valore di questi artisti, volendo inserire prodotti italiani, non sarebbe stato il caso di cercarne di più adatti, spulciando magari tra serie “youth friendly“?!
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