L’emergenza immigrati sarà al centro di Lampedusa, nuova miniserie in due puntate diretta da Marco Pontecorvo. La fiction, destinata a Rai1, andrà in onda la prossima primavera e vedrà come protagonisti Claudio Amendola e Carolina Crescentini. L’argomento immigrazione, mai attuale come in questo momento, sarà affrontato da più angolazioni. L’obiettivo dei due sceneggiatori Andrea Purgatori e Laura Ippoliti è, infatti, quello di raccontare non solo i migranti, ma anche chi come la Guardia Costiera e gli abitanti dell’isola li accoglie, e chi, come volontari, operatori sanitari e amministrazione pubblica, ne segue il percorso in prima persona. Spiega Purgatori all’Ansa:
“Noi parliamo di ciò che vuol dire l’accoglienza e l’arrivo dei migranti ma anche la tragedia di chi s’imbarca, di chi non riesce a imbarcarsi, di chi viene violentato, depredato dai trafficanti”.
Claudio Amendola, di ritorno in Rai a dieci anni di distanza da Cefalonia, interpreterà un sottufficiale della Guardia Costiera alla guida di una imbarcazione. Intervistato dall’agenzia di stampa, l’attore si è mostrato particolarmente sensibile al tema immigrazione.
“Nei giorni scorsi ero al ristorante. Ho sentito una frase che dovrebbe farci riflettere. C’era un ambulante che vendeva delle rose e che forse era un po’ insistente. Di solito i camerieri allontano queste persone dicendo ‘torna al Paese tuo’. Questa volta la frase è stata: ‘Vai ad affogare in mare anche tu’. Allora bisogna chiedersi cosa sta succedendo, bisogna riflettere sulla scarsa memoria, sul fatto che non riconosciamo più la provenienza degli italiani, i nostri valori. Se la frase violenta diventa questa, vuol dire che c’è bisogno di intervenire e di farci tutti un grande esame di coscienza. Queste cose non possono passare come una battuta butta lì a caso. La Rai è molto coraggiosa e responsabile ad affrontare questo tema. Questo è servizio pubblico”.
Nei giorni in cui l’informazione è monopolizzata dal braccio di ferro tra Francia ed Italia, alla frontiera di Ventimiglia per il respingimento dei migranti intenzionati a lasciare il nostro Paese e proseguire oltralpe il loro viaggio della speranza, la miniserie prodotta dalla Fabula Pictures, profuma sin d’ora di polemiche. Del resto un tema così controverso, in grado di dividere politica, stampa ed opinione pubblica, difficilmente non potrà divenire oggetto di critiche e generare opinioni discordanti. La speranza è quella di non scivolare, o meglio affogare, nella retorica.
1. ellen ha scritto:
23 giugno 2015 alle 20:55