Mentre Massimo Liofredi nella giornata di ieri era intento a render noto il suo disappunto nei confronti di Simona Ventura, il ciclone della nuova prima donna di Sky era ancora soltanto a metà dell’opera. Nell’infuocata intervista, pubblicata oggi integralmente sulle pagine di Vanity Fair (leggi l’intervista – guarda il backstage video), l’ex regina di Rai 2 rincara la dose sul nuovo direttore di Rai Ragazzi:
“Se lo avessi lasciato fare avrei distrutto venti anni di carriera in cui ho messo in gioco tutto: salute, famiglia e vita privata”.
E gioca l’affondo sul capitolo Isola dei Famosi:
“L’Isola è l’esempio migliore di come Rai 2 abbia boicottato se stessa. Obbligare un reality a chiudere prima di mezzanotte, senza che ce ne sia un vero motivo, significa solo rinunciare agli ascolti della seconda serata. Sarebbe stato più onesto dire che non si voleva più fare lo show. Invece lo si è voluto mandare in onda per poi penalizzarlo con continui cambi di giorno, scegliendo la stagione più sbagliata per la messa in onda. Una follia, dato che l’Isola porta ricchezza in termini pubblicitari, sottraendola alla concorrenza (…) E, malgrado tutti i bastoni che ci hanno messo tra le ruote, è andata bene anche l’ultima edizione. E’ andata bene perchè mi sono buttata dall’elicottero in mare, e nuotato per raggiungere l’Isola. L’ho fatto anche per me stessa, per dimostrare che non mollo mai finchè la battaglia non è finita. Ed è stata una bellissima sensazione quando all’alba mi hanno detto che avevamo fatto il 20% di share”.
E sulla prossima edizione, quando si citano le dichiarazioni di Ilaria Dallatana sul fatto che il reality può tornare in onda senza di lei, non risparmia frecciatine neanche a Magnolia:
“Non è certo un pozzo di gratitudine ma io ci lavoro bene”.
Ma la sua “rabbia”, mista ad orgoglio, la tira fuori anche quando in ballo c’è Quelli che il Calcio:
“Abbiamo intervistato i big del calcio, abbiamo portato gli ospiti internazionali – da Lady Gaga a Amy Winehouse, semisconosciuta nel 2004 – abbiamo lanciato comici come Max Giusti e Lucia Ocone, valorizzato Maurizio Crozza e Gene Gnocchi, creato un gruppo di autori straordinari. E poi ci hanno tolto il sostegno della rete. Mi sono ritrovata a pagare di tasca mia il trucco dei comici Ubaldo Pantani e Virginia Raffaele”.