TV Talk



12
febbraio

SANREMO LIVE24: 12 FEBBRAIO 2013. DM SU RADIO RAI, TV TALK IN DIRETTA DA SANREMO, LA VENEGONI ‘MICROFONATA’, BERNARDINI SLOGGIA DAL ROSA DEI VENTI PER IL ROYAL

Sanremo Live 24 - 12 Febbraio 2013

Sanremo Live 24 - 12 Febbraio 2013

Come tradizione, il nostro DM Live24 diventa, nella settimana festivaliera, Sanremo Live24. Un ‘contenitore’ aperto 24 ore su 24 dove troverete aggiornamenti in tempo reale dalla cittadina ligure e, al tempo stesso, potrete segnalare tutto ciò che riguarda la kermesse canora sia per cognizione diretta sia ‘de relato’, spulciando qua e là notizie interessanti relative al Festivàl.

>>> Dal Diario di ieri…

  • Davide Maggio live ogni sera su Radio Rai

Ogni sera, durante il primo nero pubblicitario del Festival di Sanremo 2013 (alle 21.15 circa), commenterò in diretta la kermesse canora su Radio Rai WR8.

  • Marinella Venegoni ‘microfonata’ in sala stampa

Si accingeva a fare la propria domanda durante la prima conferenza stampa del Festival di Sanremo 2013 ma la hostess, suo malgrado, l’ha maldestramente colpita col microfono. Per la giornalista de La Stampa Marinella Venegoni niente domande ma abbandono della sala stampa. Per nervosismo?

  • Bernardini sloggia

Alloggiava con lo staff di Tv Talk al Rosa dei Venti di Sanremo. Ma la camera non era di suo gradimento: si gelava, dice! Massimo Bernardini ha così pensato di cambiare albergo preferendo l’Hotel Royal, unico cinque stelle della città. Avrà pagato la Rai o salderà il conto col proprio portafoglio?

  • Tv Talk in diretta




6
novembre

LE PAGELLE DELLA SETTIMANA TV (29/10-4/11/2012). PROMOSSI REPORT E DI TONNO, BOCCIATI GRILLO E TV TALK

Beppe Grillo

10Report. Il programma di inchieste di Milena Gabanelli continua la sua mission dI servizio pubblico colpendo sia a destra (Formigoni) che a sinistra (Di Pietro).

9Gio’ Di Tonno. Il trionfatore del Festival di Sanremo 2008 ha vinto la seconda edizione di Tale e Quale Show con merito e talento.

8 a Giallo. Ha un nome che – ammettiamolo – brutto è dir poco ma che ha, però, il pregio di colpire subito nel segno. Non è un caso che, malgrado una library non così vasta e un modesto battage pubblicitario, il canale 38 sia riuscito in poco tempo ad attecchire accontentando i famelici di indagini e delitti seriali.

7 a Penelope Cruz. La protagonista dell’ultimo film di Castellitto presto potrebbe sbarcare al Festival di Sanremo, una presenza gradita, la sua, sia per la caratura internazionale sia per la conoscenza della lingua italiana.

6 di incoraggiamento a Flavia Vento che, messa per un attimo da parte la fede in Scientology, ha deciso di tornare alla sua vecchia passione: la politica. La fiamma mancata di Tom Cruise, complici twitter e il palcoscenico di Domenica Live, sta peronando la causa di Grillo e del suo Movimento Cinque stelle. Ne vedremo delle belle…


31
marzo

MASSIMO BERNARDINI: FRECCERO E SANTORO SI CANDIDANO ALLA GUIDA DELLA RAI E PRESENTERANNO A TV TALK UN PALINSESTO

Carlo Freccero e Michele Santoro

Carlo Freccero e Michele Santoro

Mentre il Governo sta ancora cercando una soluzione per la televisione pubblica e i politici si dilettano ad alzare la voce per imporre la propria, Michele Santoro e Carlo Freccero spiazzano tutti e si autocandidano alla guida della Rai, rispettivamente come Direttore Generale e Presidente del Consiglio di Amministrazione (ma forse sarebbe stato più sensato il contrario). L’idea è nata in una puntata di Servizio Pubblico a mò di provocazione ma si è poi concretizzata in un recente convegno dell’Italia dei Valori sul futuro del servizio pubblico radiotelevisivo.

La candidatura, che probabilmente non incontrerà mai i favori di Mario Monti – più orientato verso un Direttore Generale “commissario” che accontenti tutti (Bondi o Cappon) – nè tantomeno dei partiti di maggioranza – ruota attorno ad un concetto ben preciso, illustrato dallo stesso Santoro nella sua trasmissione multipiattaforma: “Se io e Freccero non verremo scelti, vorrà dire che coloro che guideranno la Rai hanno un curriculum di gran lunga migliore del nostro”.

Geniale e malefico allo stesso tempo, dopotutto le doti comunicative del giornalista salernitano sono indubbie. Nonostante comunque le probabilità non siano proprio a loro favore, l’inedita coppia è talmente convinta di quest’idea-provocazione che non si limiterà a presentare il curriculum ma allegherà – per rinforzare la proposta – anche un palinsesto, ipotizziamo della prossima stagione autunnale, per i 14 canali della Rai.





27
marzo

MASSIMO BERNARDINI A DM: I CITTADINI NON NE POSSONO PIU’ DEL BINOMIO RAI-POLITICA. IL SERVIZIO PUBBLICO DEVE TRASMETTERE SIA LE DIRETTE DEL PAPA CHE FISICA O CHIMICA

Massimo Bernardini

La tv che parla di tv senza essere autoreferenziale si può fare. La fa nel bene e nel male Massimo Bernardini, conduttore e autore di Tv Talk, appuntamento del sabato pomeriggio di Rai 3 per cultori (e non solo) del piccolo schermo. A poco più di due mesi dal termine della stagione, abbiamo chiesto al giornalista un bilancio sul programma e un’opinione sull’attuale televisione. Dal “caso Baudo” alla situazione Rai, passando per Fisica o Chimica e la crisi de La7 e della domenica pomeriggio, Massimo Bernardini si fa “analista” su DM.

Caro Massimo, come sta andando quest’annata di Tv Talk?

Direi molto bene. La scelta di posizionarlo e riconfermarlo al pomeriggio si è rivelata proficua dal punto di vista degli ascolti. Quest’anno, poi, ci siamo anche molto allungati per un’esigenza della Rai, cosa che ci costa fatica anche perché se fosse più corto il programma ne migliorerebbe in ascolto.

Dal punto di vista dei contenuti c’è qualcosa di cui è molto soddisfatto?

Ci è piaciuto molto l’esperimento con Rocco Tanica anche se è durato solo tre mesi per impegni suoi. Il nostro problema è che allungando il tempo bisogna arricchire i contenuti. In generale quest’esperimento ci ha fatto capire che si possono inserire anche degli elementi nel programma non necessariamente di analisi televisiva.

E’ soddisfatto anche degli analisti?

Sì perché sono molto più giovani. Danno forse l’immagine di essere un po’ acerbi ma secondo me sono molto più freschi e corrispondenti alla loro età. Ne difendo l’intelligenza e la preparazione, l’essere acerbi rispetto al mezzo è una ricchezza.

C’è un ospite che in tutti questi anni l’ha colpita?

Difficile dirlo, sono stati tanti. Quest’anno abbiamo avuto due volte ospite Maurizio Costanzo, io temevo che fosse un senatore che non avesse più cose da dire se non previste, invece mi ha colpito per l’intelligenza. Poi anche Gianni Boncompagni, intervenuto sabato scorso, è stato fantastico. Il suo sarcasmo, in un contesto serio come il nostro, ci ha dato un uno scatto satirico imprevisto che mi è piaciuto.


26
febbraio

MARANO SMENTISCE IL ‘ROSSO’ DI SANREMO 2012: QUESTO FESTIVAL E’ STATO QUELLO CHE HA DATO MAGGIORE CREDITO ECONOMICO E ASCOLTI

Antonio Marano e Daniele Doglio

Antonio Marano e Daniele Doglio

Sanremo è un evento e come tale continua a far discutere sui giornali e nei salotti televisivi. Tra farfalle e polemiche ecclesiastiche, tra gli argomenti in voga non potevano mancare anche i costi di questa 62esima edizione. E’ stato Libero ha lanciare la notizia: a fronte di una spesa di circa 18 milioni di euro, la Rai ha perso 4-5 milioni raccogliendo con la pubblicità 15 milioni che, in base ai dati forniti da Servizio Pubblico, diventano 9.5 milioni al netto delle commissioni.

Una spesa troppo onerosa per l’azienda, che comunque riesce a coprire i costi anche con il canone, rientrando il Festival nel contratto di Servizio Pubblico Radiotelevisivo come “trasmissione finalizzata alla promozione dell’industria musicale italiana”. Il Festival del buco quindi? Non proprio: nonostante l’azienda se ne sia ben guardata dallo smentire le varie accuse lanciate e rilanciate dalla carta stampata, la situazione pare più rosea di quanto erroneamente raccontato.

A mettere luce sulla vicenda è stato il Professore di Economia dei Media Daniele Doglio che ha effettuato una simulazione per Tv Talk ipotizzando che gli investitori abbiano acquistato la totalità degli spazi pubblicitari, come d’altronde dichiarato dalla Sipra. Ebbene, sotto questa ipotesi il totale ammonterebbe a circa 29 milioni di euro di raccolta che, al netto di sconti e provvigioni, diventerebbero 19 milioni di euro, con un guadagno per la Rai di 1 milione.





26
febbraio

ANTONIO MARANO SUL FESTIVAL DI SANREMO 2013: NO AI SOLI ARTISTI DI RAI1, SI AI VOLTI DELLA CONCORRENZA

Antonio Marano

Antonio Marano

E’ stato un fiume in piena Antonio Marano, ospite di Massimo Bernardini a Tv Talk. Tra gli argomenti toccati durante l’intervento del ViceDirettore Generale della Rai non poteva mancare il recente Sanremo 2012, che tra farfalle e telepredicatori tiene, a distanza di diversi giorni dalla conclusione, ancora banco sui giornali e nei salotti televisivi. Tra l’altro l’ospitata di Marano è stata piuttosto importante, dato che proprio lui è stato designato – durante la settimana festivaliera – “commissario” dai piani alti per “ricreare un fluido chiaro tra consulenti esterni e la struttura produttiva Rai”.

Tecnicismi a parte, c’è uno stralcio interessante dell’intervento che riguarda in particolar modo il futuro padrone (o padrona) di casa della kermesse, che avrà l’incombenza di coniugare ascolti e qualità, il nuovo motto dei corridoi del settimo piano di Viale Mazzini, e cercare quantomeno di pareggiare in ascolti le ultime quattro annate, tutte caratterizzate dalla Direzione Artistica di Gianmarco Mazzi.

Marano ha in sostanza rivelato che Sanremo non può prescindere dai volti della concorrenza, perché non è e non può essere un evento di Rai 1 nè della sola Rai, ma dell’intero Paese. Quindi ben vengano le Belen Rodriguez o i Luca e Paolo, perché contribuiscono a far crescere l’attesa attorno all’evento e inevitabilmente il pubblico, anche quello meno affezionato alla prima rete pubblica, prevalentemente  vista dagli over 57, un target un po’ troppo anziano a detta del ViceDG.


25
febbraio

THE VOICE OF ITALY: MARANO CONFERMA LO SBARCO SU RAI 2 DAL PROSSIMO AUTUNNO

The Voice

The Voice

La conferma arriva tra le righe da Antonio Marano, ospite d’eccezione di TvTalk: per la prossima stagione autunnale, dopo il flop di Star Academy e l’addio di XFactor (in mano a Sky), Rai2 ha messo in cantiere The Voice Of. Il talent nato in Olanda, che si conferma una terra di grandi menti televisive, ed esportato in oltre 35 paesi del mondo, tra cui anche gli Stati Uniti, dove viene trasmesso da NBC, dovrebbe quindi essere pronto per sbarcare finalmente anche nel Belpaese.

Ideato da John De Mol, lo stesso del Grande Fratello, il format – in mano per il mercato italiano alla Toro Produzioni di Pasquale Romano (qui la nostra intervista), che per la Rai produce attualmente Attenti a quei due – è suddiviso in tre fasi. La prima consiste nella famosa audizione al buio, una novità importante che lo distingue nettamente dagli altri talent, dei potenziali concorrenti: i quattro giudici (in America sono: Christina Aguilera, Cee Lo Green, Blake Shelton e Adam Levine) possono solo ascoltare, ma non vedere, gli aspiranti cantanti e scegliere quindi esclusivamente in base alle potenzialità vocali.

Una volta formate le varie squadre, i componenti sono chiamati a scontrarsi in sfide a due sullo stesso pezzo: anche in questo caso il concorrente che passa alla fase successiva, quella finale in diretta, viene decisa dai giudici stessi in base alla canonica votazione a maggioranza. Solo nella fase finale interviene il pubblico da casa con il meccanismo del televoto, grazie al quale ha quindi la possibilità di scegliere il nuovo “The Voice of…”.


24
dicembre

ALBERTO NERAZZINI (REPORT) A TV TALK: NON FACCIO FIRMARE UNA LIBERATORIA DAL 1998

Tv Talk: Alberto Nerazzini di Report

Interessante, vivo confronto di metodo quello avvenuto nel pomeriggio a Tv Talk tra i giornalisti d’inchiesta. A fronteggiarsi all’ombra dell’albero di Natale postmoderno di Massimo Bernardini Gianluigi Nuzzi e Alberto Nerazzini, cani da guardia mediatici del potere. In medias res il conduttore s’inoltra sulla deontologia dell’inchiesta sfruculiando nel lavoro di redazione, nella tecnica delle telecamere spente solo a parole, dei fuori onda trasmessi nel flusso di parole e di montaggi delle puntate, con il corollario di valutazioni che ne conseguono.

Come un fulmine a ciel sereno il giornalista di Report afferma:

“Non faccio firmare una liberatoria, credo, dal 1998″.

Per poi puntualizzare subito dopo qualche minuto che si trattava solo di una battuta, di una provocazione per far arguire la complessità del mestiere di ‘estortore’ di informazioni e di ricostruzioni.

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes

,