Toto Cutugno



3
giugno

ITALIANI MADE IN CHINA: ECCO I PROTAGONISTI DEL VIAGGIO IN ORIENTE DI REAL TIME

Italiani Made in China

Parte questa sera alle 23:05 su Real Time Italiani Made in China, un nuovo programma che racconterà il viaggio di sei ragazzi di origini cinesi che vivono in Italia, ma sono pronti a lasciare le loro famiglie per andare in Oriente alla ricerca di queste origini. Un esperimento particolare accompagnato da un padrino d’eccezione, Toto Cutugno: il cantante per il lancio del programma ha inciso una versione cinese del suo grande successo L’Italiano e girato un videoclip, al grido di “Sono un cinese, un italiano vero“! Ma conosciamo meglio i protagonisti del docureality.

Italiani Made in China: Alessandro

Alessandro Zhou, 23 anni, viene da Prato ed è nato in Italia, dove i suoi genitori sono arrivati in cerca di fortuna più di trent’anni fa. Il padre ha abbandonato la famiglia quando lui era piccolo ed è morto qualche anno fa; lui lavora con la madre e il fratello, è aiuto cuoco nel ristorante di famiglia. Non parla cinese, solo un po’ di dialetto, e il suo italiano ha un fortissimo accento toscano, è stato in Cina solo un paio di volte e vorrebbe tornarci per frequentare i nonni. Ha avuto una storia importante con una ragazza cinese e vorrebbe tanto sposarsi, trova le italiane diffidenti nei confronti degli stranieri. E’ molto amico di Massimiliano, altro protagonista del programma.

Italiani Made in China – Massimiliano

Massimiliano – vero nome Xiao Martigli Jiang, ha 24 anni e viene da Prato. E’ nato in Cina e all’età di sette anni è venuto in Italia, in un viaggio clandestino organizzato dalla mafia cinese. Il padre, morto da alcuni anni, era un giocatore d’azzardo ed ha mandato in rovina la famiglia; lui è stato dunque adottato da una famiglia italiana ed ha di fatto due diverse famiglie, sentendosi a volte anche vittima di episodi di razzismo. E’ perito chimico, frequenta una ragazza russa e vorrebbe tornare in Cina solo per incontrare di nuovo la cugina preferita. Ma la sua vita è qui: i cinesi vivono solo per lavorare!

Italiani Made in China: Alex Chen




11
novembre

EMOZIONI: AL VIA LA NUOVA SERIE SU RAI 2 CON UN OMAGGIO A TOTO CUTUGNO. POI TOCCHERA’ AI MODA E AI NOMADI

Toto Cutugno

Grazie ai talent, alle ospitate, ai concerti-evento e ai programmi condotti dagli stessi cantanti in una sorta di auto celebrazione, la musica è sempre più protagonista del piccolo schermo, offrendo al pubblico televisivo l’occasione di conoscere nuovi talenti e godere dei propri artisti preferiti comodamente seduti sul divano di casa. Ma la tv può fungere anche da archivio della storia musicale italiana e da oggi, a rispolverarli, torna a pensarci Rai 2.

Emozioni: da questa sera la nuova serie su Rai 2

Parte alle 23:40 la nuova stagione di Emozioni, il programma musicale di Rai 2 che si occupa dei più grandi artisti della musica italiana ed internazionale e che finora ha omaggiato, tra gli altri, Rino Gaetano, Lucio Dalla, Giorgio Gaber, Roberto Vecchioni, i Matia Bazar, Franco Califano e Renato Zero ma anche artisti più giovani come Gigi D’Alessio, Cesare Cremonini, Alex Britt e Max Pezzali.

Emozioni: la prima puntata è dedicata a Toto Cutugno

Nella prima puntata in onda questa sera – lunedì 11 novembre 2013 – il protagonista sarà Toto Cutugno, una delle voci italiane più note all’estero che vanta circa cento milioni di dischi venduti e quindici partecipazioni al Festival di Sanremo. Ascolteremo dalla voce de “l’italiano” com’è nata la sua carriera e quali sono stati i suoi più grandi successi e non mancheranno le interviste a collaboratori e colleghi illustri, tra i quali Umberto Tozzi e Albano. Per Cutugno un nuovo omaggio dopo lo speciale premio alla carriera ricevuto all’ultimo Sanremo, dove si esibì con il coro dell’Armata Rossa.

Emozioni: nella seconda puntata i Modà e i Nomadi

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12
febbraio

SANREMO 2013: ARRIVA L’ARMATA ROSSA CON TOTO CUTUGNO

Toto Cutugno

Toto Cutugno

Che Silvio Berlusconi si tranquillizzi. A Sanremo 2013 stasera arriva l’Armata Rossa, ma non è un’invasione comunista. Arriverà infatti nella veste di coro di Toto Cutugno, per cantare, all together, una versione rinnovata de L’Italiano, la canzone ormai inno per gli italiani all’estero.

Presentata al Festival di Sanremo nel 1983, edizione in cui arrivò prima Tiziana Rivale, la canzone arrivò solo quinta, ma, diciamoci la verità, “buongiorno Italia, buongiorno Maria con gli occhi pieni di malinconia…” è ormai diventato un cult della canzone italiana, attraverso quel processo di trasformazione del “trash in cult”, che, nel cinema, ha coinvolto, per esempio, i film degli anni 70. Oggi non si è più imbarazzati nel confessare di aver guardato “Giovannona coscialunga disonorata con onore”. Quindi stasera siamo pronti a scommettere che un pezzettino de L’Italiano lo canticchieremo tutti. E, se non lo fate, allora siete snob!!!

Il costo dell’Armata, tanto per essere chiari ed evitare che si sparga la voce che quelli del Festival hanno invitato e pagato un coro russo per “cantarle” a Berlusconi, pare se lo sia accollato Toto Cutugno. Allora è lui il comunista! E Anna Oxa che aveva puntato tutto sulla connection Albano-Russia.





13
dicembre

ALBANO, TOTO CUTUGNO E UMBERTO TOZZI ASSIEME AL FESTIVAL DI SANREMO 2012?

Cutugno, Albano e Tozzi

Cutugno, Albano e Tozzi

Albano, Toto Cutugno, Umberto Tozzi e Gianni Morandi. Mancano solo Enrico Ruggeri e Romina Power e la frittata è fatta. Ironia a parte, pare proprio che al prossimo Festival di Sanremo condotto per la seconda volta da Gianni Morandi con la direzione artistica di Gianmarco Mazzi vedremo un inedito trio che ai telespettatori un po’ più adulti ricorderà un Sanremo di qualche anno fa. No, non ci sarà il ritorno sulle scene di Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici, il pericolo di vedere personaggi perlopiù televisivi e poco attinenti pare per fortuna del tutto scampato.

A Sanremo 2012 potremmo invece vedere Umberto Tozzi, Toto Cutugno e Albano cantare per la prima volta assieme sul palco dell’Ariston, con la benedizione di Gianni Morandi, che prenderebbe così tre piccioni con una fava. Stando a quanto rivelato dal settimanale Di Più, per i tre cantanti, legatissimi da una storica amicizia, si tratta del coronamento di un sogno. Tozzi è assente dal Festival di Sanremo dal 2005, anno della rivoluzione targata Paolo Bonolis, e la voglia di tornare in pompa magna sulle scene è tanta (ma ha fatto i conti senza l’oste, i talent).

Dopotutto l’unica volta che vinse la kermesse fu nel 1987, dove trionfò con Si può dare di più cantata assieme a Gianni Morandi e Enrico Ruggeri. Quello stesso anno, come ci ricorda Di Più, arrivò secondo Toto e al terzo posto la coppia composta da Albano e Romina Power, a quell’epoca ancora innamorati. Il Carrisi invece è un presenzialista del Festival: la sua ultima partecipazione risale solo ad un anno fa, dove si presentò con Amanda è Libera, mentre nel 2009 partecipò con L’amore è sempre amore e nel 2007 con Nel perdono.


14
novembre

LA SFIDA DELLA DOMENICA: DALLA CUCCARINI ARRIVANO CINO TORTORELLA E ALESSANDRA AMOROSO, MARIA CARMELA INTERVISTA FRANCO CALIFANO E DANIELONA

Franco Califano

Se la scorsa settimana è toccato a Lorella Cuccarini il turno di pausa, questa domenica toccherà invece a Massimo Giletti e Sonia Grey fermarsi al pitstop per dare spazio all’ultima gara di Formula 1, che vedrà Alonso, Webber e Vettel darsele di santa ragione per vincere il Mondiale. Alle 16.35 l’appuntamento è comunque con Domenica in… Onda il cui cast si arricchirà da oggi di un elemento comico molto apprezzato. Parliamo di Gabriella Germani che, chiuso TvMania, interverrà all’interno del contenitore domenicale di Rai1 con le sue “inimitabili imitazioni“.

Come sempre tanto spazio alla musica: ospiti di Lorella Cuccarini saranno infatti Malika Ayane, Alessandra Amoroso (entrambe duetteranno con la padrona di casa), Giovanni Allevi e la Camut Band. Al centro dell’intervista a colori ci sarà invece un altro interprete della musica italiana che, promettono, rivelerà episodi della sua vita mai emersi nel corso degli anni: Toto Cutugno. Grande attesa comunque per il ritorno di Cino Tortorella, storico (ex) patron de lo Zecchino D’Oro (in partenza martedì su Rai1), che in esclusiva racconterà la sua “esperienza extrasensoriale” a seguito dell’infarto avuto.

Abbandonato il caso Scazzi, almeno per il momento, nel segmento Talk di Domenica Cinque si parlerà del caso di Pinerolo, piccola cittadina piemontese venuta alla ribalta a causa della presenza di un “asilo degli orrori”. Franco Califano, che sarà al centro di un’intervista a 360 gradi, sarà lo spunto del secondo talk di Domenica Cinque dedicato alle garanzie economiche per i vip divenuti nip. Maria Carmela intervisterà inoltre Daniela Ranaldi, meglio nota come la Danielona di Uomini e Donne, e Sergio Arcuri, fratello della ben più famosa Manuela. Il momento varietà prevede invece l’esibizione di Manuel Frattini, attualmente a teatro con Aladin, e dei Neri per caso (che duetteranno con Loretta Grace).





19
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO 2010, ATTO III: POCA ETICHETTA E TANTA SERENITA’. RIPESCATI SCANU E, TRA I FISCHI, PUPO E EMANUELE FILIBERTO

Cambiare idea è spesso difficile e questo Sanremo è proprio l’eccezione che conferma la regola. E’ inutile confrontarlo con i Festival dei grandi exploit e dei grandi showman: questo Festival è diverso. Come già detto ieri questa sessantesima edizione è timida, asciutta, tutto fuorchè esplosiva eppure… piace, con la benedizione dell’auditel e con la concorrenza assente ingiustificata. Una festa della musica che strizza l’occhio alle grandi manifestazioni americane ma che alla fine, più che ai Grammy, vuole assomigliare ad una festa di paese e non se ne vergogna. Non c’è da stupirsi se ad un certo punto ci si ritrova virtualmente abbracciati a canticchiare “Non ho l’età” con Miguel Bosè: Sanremo è una fede, o ci si crede oppure no, e quest’anno a quanto pare la fede e la fiducia del pubblico abbondano. Basta vallette mute, basta grandi sermoni: quest’anno è di moda il “low profile” e alla fine questa dimensione rassicurante, va bene un po’ a tutti.

Non c’è una canzone che brilla per innovatività, non c’è la super star del momento, non c’è un punto di forza  unico: funziona il meccanismo nel suo complesso e tanto basta, nonostante le molte scelte avventate. In tutto questo non si può non menzionare la conduttrice, salvatrice (a sorpresa) della patria. Un simpatico mix tra una casalinga di Voghera che prova a vestirsi come Raffaella Carrà e una rassicurante anchorwoman, ospitale e cordiale nella propria professionalità. Cammina sui tacchi con la stessa nonchalance di un cammello su un iceberg, ha i seni che a momenti prendono il volo e in più saluta il padre in platea chiedendo “Come sto andando?”: insomma poca etichetta e tanta serenità e alla fine è innegabile che diventa proprio la Clerici la vera vincitrice della kermesse.

Anche la terza serata è trascorsa nel segno della musica e della caciarona italianità. Elisa, Carmen Consoli, Fiorella Mannoia, Bosè, Bennato, Coccciante, Renga e poi standing ovation per Massimo Ranieri e Nilla Pizzi “regina del Festival”,  tutti insieme per celebrare la leggenda di Sanremo ed eseguire  molti (forse troppi) dei brani più significativi della tradizione canora italiana. Ciascuno rigorosamente in promozione di qualche cd/concerto/spettacolo, i grandi nomi della musica (che si guardano bene dall’andare a Sanremo in gara) hanno regalato nel complesso bei momenti di musica e televisione, pur costringendo la povera Antonella al primo “sforo” di quest’edizione (ritardo di 55 minuti).


18
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO 2010, II ATTO: E’ CACCIA AGLI AUTORI DELLE DOMANDE AL CIOCCOLATO PER RANIA DI GIORDANIA. CLAMOROSAMENTE FUORI VALERIO SCANU.

Sanremo è (dovrebbe essere) nella sua essenza una gara canora tra artisti che si mettono in gioco e, tolte alcune fisiologiche “variazioni sul tema”, la seconda puntata di ieri sera ha confermato proprio questo: 17 esibizioni e una massiccia e monolitica sequenza di note, che a volte farebbe sbuffare anche il fan più accanito e indolente alle critiche (soprattutto considerato che mancano ancora due serate alla finale). Dei dodici “Artisti” in gara, la giuria demoscopica elimina a sorpresa Valerio Scanu e i Sonohra, mentre il giudizio combinato del televoto e dell’orchestra dell’Ariston fa fuori dalla “Nuova Generazione: Jacopo Ratini, Broken Heart College e Mattia De Luca.

La serata scivola senza imprevisti e sussulti e più che ad un atteso evento annuale, sembra di assistere ad un pacato show infrasettimanale e la conduzione della Clerici ne è la riprova. Finalmente più sciolta e disinvolta, la conduttrice si è liberata della zavorra emotiva (ma ahinoi, non dei vestiti di Gai Mattiolo) della prima puntata riuscendo nell’intento di essere più coinvolta e coinvolgente con i cantanti e con lo spettacolo in generale. A proprio agio sul palco, la Clerici ha ringraziato le colleghe/amiche solidali con il suo successo, si è cimentata in un can can da Moulin Rouge, e ha dato sfogo a tutta la sua materna simpatia proprio quando si è trovata ad interagire con il “Trio” di tenori, lanciati dal suo “Ti Lascio una canzone”.

Rimangono i limiti di una conduzione poco aggressiva e a volte poco carismatica, ma Sanremo quest’anno è così: un po’timido e rassegnato al suo destino di “edizione minore”, ma forse per alcuni aspetti meno isterico e più sereno. A tentare il tutto per tutto per rientrare in gara, troveremo questa sera: Valerio Scanu, Toto Cutugno, i Sonohra, Nino D’angelo e la premiata ditta Pupo/Savoia.


17
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO 2010: PRIMA PUNTATA SENZA PERSONALITA’. ELIMINATI: TOTO CUTUGNO, NINO D’ANGELO E I “RACCOMANDATI” PUPO-EMANUELE FILIBERTO

Ritrovarsi sintonizzati a guardare la prima puntata del Festival di Sanremo è un pò come ritrovarsi a cena con un lontano parente che, per fortuna o per cattiva sorte, si incontra solo una volta all’anno. Con il telecomando in mano lo si scruta, si cerca di capire se è cambiato o magari invecchiato; si ascolta per vedere se ha argomenti interessanti di cui parlare e  scoprire se durante l’anno trascorso ci è mancato oppure no. Ieri sera su Raiuno è partita la sessantesima edizione del Festival targata Antonella Clerici, e di rifessioni su questo “lontano parente” ce ne sono tante da fare.

La prima arriva puntuale nel momento in cui ad inizio trasmissione Paolo Bonolis consegna il testimone della kermesse canora all’amica Clerici. Una riflessione che arriva dal cuore, perché dopo i minuti di divertenti siparietti con il fidato Luca Laurenti, probabilmente non pochi spettatori hanno pensato e invocato: “Paolo resta! Fallo per noi!”. Il confronto era già in partenza difficile, la presenza di Bonolis sul palco ha definitivamente evidenziato la differenza tra i due conduttori “compagni di scuderia” (by Lucio Presta) e tra gli spettacoli delle due annate coinvolte. Il problema della Clerici, infatti, non è stato la comprensibile emozione iniziale nè tanto meno la necessità di dover far filare liscia una gara che comunque è lunga e a tratti ripetitiva, ma piuttosto la sua scarsa abilità nel “riempire i vuoti” dello show. Complice anche, come vedremo tra poco, la totale assenza di una spalla su un palco difficile come quello dell’Ariston.

La bionda conduttrice è stata puntualmente in grado di mancare l’appuntamento con lo sprint e con l’adrenalina necessaria per condurre un carro armato televisivo come Sanremo. Sicuramente garbata e rassicurante, non è però riuscita a dare un’impronta tangibile del suo essere anche in circostanze come il discorso virtuale a Morgan (che non era sul palco, così come la sua canzone) oppure i fischi della platea a Pupo ed Emanuele Filiberto, rimanendo imbarazzata e poco incisiva negli unici momenti in cui lo spettacolo concedeva un po’ di spazio all’imprevisto.  La gara è proseguita regolare e il giudizio della giuria demoscopica ha alla fine condannato all’esclusione  Toto Cutugno, Nino d’Angelo e i due conduttori de “i Raccomandati” (tutti i dettagli dopo il salto).