In principio era la ragazza laureata alla Bocconi che doveva dimostrare che gli stereotipi sulle belle ragazze erano deprecabili e che si potesse essere belle, brave e buone. Poi dopo anni interlocutori il diluvio. Prima le intercettazioni, poi la campagna contro le banche insieme ad Alfonso Luigi Marra, con tanto di pettegolezzi su una liaison amorosa tra i due, infine l’affaire a luci rosse.
Come risucchiata da un vortice più forte delle sue energie, come in un labirinto senza uscita Sara Tommasi è diventata in questi ultimi mesi il caso più chiacchierato della rete. Per molti quasi irriconoscibile, così come inspiegabile è sembrato il cambiamento, tanto da diventare un tormentone di disapprovazione da parte del web.
Al di là del porno, su cui ancora aleggiano misteri da film noir, quanto per il tritacarne in cui sembra sia rimasta incastrata la giovane soubrette. E’ vero che ormai, specie in un paese come l’Italia ancora solo fintamente emancipato per alcuni aspetti, poche cose come un sextape o una pellicola più scottante riescono a farti cavalcare le cronache, ma in molti commenti sulla vicenda sono altre le questioni che si sollevano.