Il 2010 sarà ricordato come un anno intenso per la RAI. Le varie polemiche sull’orientamento politico di alcuni personaggi di spicco dell’informazione e del giornalismo della tv di Stato, il difficile passaggio dall’analogico al digitale, i conflitti con i concorrenti-rivali Sky e Mediaset sempre più frequenti, la rivoluzione e l’ampliamento dell’offerta digitale gratuita e l’ammodernamento di loghi e grafiche.
Un susseguirsi di innovazioni e discussioni. E tra questi due ardenti fuochi, anche il TG1, il telegiornale della prima rete nazionale, ha deciso di cambiare il suo stile, al passo con i tempi digitali. Andiamo a vedere le novità presentate a Saxa Rubra dal direttore Augusto Minzolini.
Manca poco, solo un giorno e poi vedremo il nuovo studio. Sfavillante, con colori decisi, si presenta ampliato e multimediale. La postazione del giornalista-conduttore, per capirci la scrivania, è stata progettata come un ponte verso le telecamere che lo inquadreranno. Ci saranno infatti due rampe ai lati del desktop principale che collegheranno lo studio al dietro alle quinte. Dietro ci saranno grandissimi schermi, come tante finestre sul mondo, che seguiranno gli eventi del giorno senza interruzioni, nemmeno durante la presentazione delle notizie.