Raitre



22
giugno

DA PARIGI SAVIANO TORNA SULLO SHOW CON FAZIO: LO FARO’ SE LA RAI OFFRIRA’ LE CONDIZIONI ADATTE

L’aria frizzante di Parigi rende loquace Roberto Saviano. Dalla capitale d’oltralpe, dove si trova per mettere in scena il monologo La Bellezza e l’Inferno, lo scrittore ha parlato di tutto un po’, da Berlusconi al Cardinal Sepe, ma soprattutto di “Vieni via con me”, la trasmissione che sta preparando con Fabio Fazio per la prossima stagione Rai. Non se ne capisce il motivo, forse la domanda poco originale di un cronista, ma Saviano ha sentito il bisogno di lanciare una nuova frecciata alla tv pubblica in riferimento al suo programma. Una trovata pubblicitaria o il reale timore che l’azienda non gli consenta di realizzarlo? Il dubbio è lecito, visto che lo show è stato ufficialmente annoverato nel palinsesto autunno 2010 di Raitre. Perché discuterne ancora?

Il progetto è stato costruito per Raitre, ma se la Rai non ci offrirà le condizioni adatte la responsabilità non sarà nostra”. Nelle dichiarazioni rilasciate a Parigi e riprese dalla stampa italiana, Roberto Saviano lascia intendere che il destino del suo programma con Fazio dipende tutto dalla tv di Stato, e dal dissolversi di quelle resistenze interne all’azienda di cui anche DM vi aveva parlato nelle scorse settimane. Al di là delle polemiche, che ormai sembravano già da archiviare, lo scrittore ha accennato anche alla struttura del suo show, anticipando qualcosa. “Sarà un programma corale”, ha detto, ma è evidente che il pezzo forte saranno i suoi monologhi, capaci di far discutere, di animare il dibattito. A Vieni via con me interverranno anche altri ospiti, secondo uno stile già collaudato negli speciali che Fazio ha condotto su Raitre.

Tra i temi che il programma potrà trattare ci sono l’emergenza rifiuti a Napoli e quella, sottaciuta ma non meno grave, in Sicilia, gli appalti post-terremoto all’Aquila, le pericolose infiltrazioni della criminalità organizzata al Nord. Sugli argomenti Saviano ha però lasciato il piacere dell’attesa, senza entrare cioè nello specifico. Lanciato com’era per l’affollata prima parigina del suo monologo  teatrale, lo scrittore ha anche commentato i palinsesti Rai, dichiarandosi “preoccupato” che Raiuno diventi il fulcro del servizio pubblico e le altre reti rimangano “una sua declinazione”.




18
giugno

PIPPO BAUDO: “VOLEVANO FARMI FUORI”. MA RAI3 LO SALVA DALL’OBLIO MEDIATICO

Pippo Baudo

Pippo Baudo, nonostante sia appeso a un filo, non vuole mollare il piccolo schermo. L’importante è esserci anche se i settanta sono ormai superati e se la rete ammiraglia gli ha in un certo senso voltato le spalle. “Volevano farmi fuori“, tuona Pippone nazionale, ma anche nella prossima stagione il conduttore avrà un suo programma, seppur su Rai3. Alla presentazione dei palinsesti Rai a Roma nella cornice di Castel Sant’Angelo, Baudo ha intrattenuto i presenti con un piccolo show tra battute ironiche e frecciatine ai vertici Rai. Queste le sue parole:

Innanzitutto dò il benvenuto a Lorella Cuccarini a Domenica In, al mio posto. Sono in Rai da più di 50 anni, ho visto passare tanti presidenti e direttori generali ma io sono rimasto. Avevo proposto un programma su Raiuno ma me l’hanno bocciato e c’era il rischio di rimanere a casa, poi hanno avuto pietà. Così la prossima stagione torno su Raitre con Novecento e dintorni. E’ una rete che mi porta bene e in cui ho avuto sempre successo“.

L’amarezza di lasciare Domenica In, che ormai necessitava di un restyling dopo la formula Baudo ormai usurata, è tanta anche se il passaggio di testimone è a favore della sua creatura Cuccarini. Per Baudo è comunque pronto il ritorno su Rai3, mentre con l’anno nuovo auspica di tornare sull’ammiraglia: “A gennaio poi dovrei rientrare su Raiuno, se mi vogliono ancora per fare il programma con Bruno Vespa, siamo una bella coppia  sui 150 anni dell’unità d’Italia”.


16
giugno

RAI3, PALINSESTO AUTUNNO 2010: SI CONFERMA RETE DI SERVIZIO CON UN NUOVO DAYTIME E IL RITORNO DI GNOCCHI E BAUDO.

Raitre conferma, anche per l’inizio della prossima stagione televisiva, il suo ruolo di rete di servizio pubblico, con un occhio perennemente rivolto all’informazione e al sociale senza per questo rinunciare all’intrattenimento. Tra molte conferme e qualche novità la sorella minore tra le reti Rai dal prossimo settembre torna con la sua spiccata vocazione al talk, soprattutto politico, arricchendo la sua squadra con qualche nuovo ingresso e rinunciando, a sopresa, a qualche programma storico.

Day time: E’ proprio la tv del mattino che ci offre le novità più interessanti, con un nuovo programma condotto da Andrea Vianello che, orfano di Mi Manda Raitre, cancellato dal palinsesto, ogni giorno a partire dalle 9:00 dal lunedì al venerdì ci proporrà un nuovo programma sempre dalla parte dei cittadini. A seguire Michele Mirabella con un nuovo talk show che avrà come filo conduttore, in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dell’unità d’Italia, l’anima “nazionale” degli italiani, e le confermatissime Storie di Corrado Augias. Il pomeriggio confermati i telefilm e la programmazione per ragazzi mentre alle 16.00 ci sarà la nuova edizione, sempre condotta da Sveva Sagramola, di Geo & Geo che quest’anno si amplia fino alle 19.00. Il sabato pomeriggio è all’insegna di Tv Talk, settimanale di critica televisiva che cambia collocazione oraria.

Access prime time: oltre al tradizionale appuntamento con Blob e le storie all’ombra del vesuvio di Un Posto al sole, da settembre parte  Zaum un nuovo “blob” tematico. Il weekend tornerà a farci compagnia Fabio Fazio e la sua compagine, Littizzetto inclusa, di Che tempo che fa.





7
giugno

RAI, AGGIORNAMENTO SUI PALINSESTI 2010/2011

Mai come quest’anno i palinsesti della TV di Stato sembrano una lotteria. Tra cancellazioni, nuovi arrivi, riduzioni e raddoppi il quadro è tutt’altro che definito. Proviamo, tuttavia, con tutti i “se” e tutti i “ma” del caso, a fare un quadro della situazione. Procedremo per macrocategorie.

CONFERMATI

 

CANCELLATI

 

NUOVI ARRIVI

  • Mara Venier: la conduttrice affiancherà Lamberto Sposini a La Vita in Diretta in un segmento autonomo che occuperà la metà del contenitore pomeridiano di Raiuno;
  • Lorella Cuccarini: unica conduttrice della prossima edizione di Domenica In. A far da corollario una serie di personaggi secondari (ad esempio Massimiliano Ossini, previsto anche a La Prova del Cuoco).
  • Paola Perego: la conduttrice prenderebbe il posto in day time occupato da Monica Setta. Esclusa una partecipazione a Domenica In. In forse una nuova edizione de La Talpa su Raidue.
  • Michele Guardì: il noto regista sposterà su Raiuno i suoi programmi del week end.

 

DIRETTORI DI RETE

Se fino a qualche giorno fa sembrava certo l’arrivo di Gianvito Lomaglio al posto di Massimo Liofredi, c’è chi è pronto a riaccreditare per la poltrona di Direttore di Raidue Susanna Petruni.


4
giugno

IL SAVIANO DIMEZZATO: SCOPPIA UN ALTRO CASO SU RAI3. PER ORLANDO (IDV) IL DG DELLA RAI E’ LO STALLIERE DI ARCORE. E MASI QUERELA.

Roberto Saviano

In queste settimane le certezze per la prossima stagione tv sembrano un miraggio. Le indiscrezioni e le reazioni (spesso politiche) sono invece all’ordine del giorno. Dopo i casi Setta, Dandidi e Santoro, si apre quello su Saviano. «Vieni via con me», questo il titolo dello speciale in quattro puntate su Rai3 con Roberto Saviano e Fabio Fazio, sarebbe dovuto andare in onda a novembre, come anticipato dal capostruttura di rete, Loris Mazzetti, alla presentazione di Quelli di caterpillar. Ma secondo il quotidiano La Repubblica, con ogni probabilità il programma non s’ha da fare, o deve essere quanto meno dimezzato.

Secondo le ultime indiscrezioni, infatti, le due puntate riguardanti la ricostruzione post-terremoto in Abruzzo e i rifiuti di Napoli e dintorni potrebbero essere tagliate. Se ciò si verificasse, Saviano e la sua squadra sono decisi a non partire neppure con la nuova trasmissione dell’autunno del terzo canale. La prossima settimana sarà decisiva per la questione, ma nel frattempo le reazioni si sprecano. Tra le tante, non possiamo non segnalarvi le dichiarazioni al vetriolo di Leoluca Orlando (Italia dei Valori):

La Rai è diventata la stalla di Arcore e Masi è lo stalliere di Arcore. E’ incredibile che Berlusconi dica che Saviano offende l’Italia; semmai ad offendere l’Italia è proprio Berlusconi quando nega la realtà raccontata da Saviano“.

Frasi pesanti come un macigno che hanno fatto innervosire il direttore generale della Rai Masi che ha provveduto subito a querelare l’autore per “le dichiarazioni diffamatorie di inaudita gravità rilasciate ad agenzie di stampa“. La definizione dei palinsesti Rai pare non trovare pace e accontentare le varie parti è una questione sempre più delicata.





3
giugno

FAZIO E SAVIANO INSIEME IN AUTUNNO. LO CONFERMA IL CAPOSTRUTTURA DI RAITRE LORIS MAZZETTI

La “meraviglia” per Roberto Saviano non sembra avere vita breve e si arricchisce in queste ultime ore, complice Fabio Fazio. Dopo un’anticipazione dello stesso conduttore che nella puntata dell’ 11 aprile di Che tempo fa aveva preannunciato “Roberto e io stiamo preparando un nuovo programma di 4 puntate, a cui stiamo lavorando e che vedrà protagonista lo stesso Saviano. Non chiedetemi il titolo o cosa sarà, questo lo sa lui”, oggi è Loris Mazzetti, capostruttura di Raitre a Milano, nella conferenza stampa di presentazione di Quelli di Caterpillar, a dare la conferma che il programma in questione è in preparazione per la terza rete.

Non si sa ancora molto al riguardo, se non che  porta la firma di Endemol e che probabilmente troverà posto in palinsesto a novembre. Quel che è certo è che lo scrittore, che deve al suo Gomorra gioie e dolori, ha lasciato il segno: galeotto fu il monologo di Saviano nella trasmissione di Raitre che colpì Mazzetti al punto tale da portarlo a paragonare lo scrittore con Enzo Biagi in quanto capacità comunicativa. Straordinaria capacità che riesce a tenere incollato al video un numero di telespettatori da record. Una gallina dalle uova d’oro, insomma, che la Rai ha pensato bene di tenere nel suo “pollaio” in vista di un autunno ancora tutto da definire.

E nonostante i vani tentativi di scoraggiare lo scrittore che oltre essere minacciato di morte, si è sentito accusare di essere un fascista, un manovrato e anche uno speculatore, la “mitizzazione” è ormai in corso, divinizzazione che lo rende “l’AntiCristo” della mafia e un “cavallo” su cui puntare forte.


29
maggio

RAITRE, IL TRIBUNALE ORDINA IL REINTEGRO DI RUFFINI. L’AZIENDA NON CI STA:”DI BELLA RESTA”

Torna a casa Ruffini. Lo avevano sostituito nei mesi scorsi, sbalzandolo dalla sua poltroncina di direttore di Raitre, e senza fare troppi complimenti lo avevano dirottato verso un altro ruolo interno alla Rai. Un bella stoccata. Lui infatti se l’era presa, lamentando che il nuovo incarico non rispondesse al suo profilo professionale e alle responsabilità finora ricoperte. Non ci aveva pensato due volte e aveva fatto ricorso al Tribunale di Roma. In questi giorni il caso torna a smuovere i piani nobili della tv di Stato, con l’arrivo della sentenza del giudice del lavoro: Paolo Ruffini deve essere reintegrato alla direzione di Raitre. Ricorso accolto.

Il Tribunale motiva il provvedimento con parole che lasciano poco spazio ad interpretazioni. Secondo il giudice “‘indizi gravi, precisi e concordanti” legano la sostituzione di Paolo Ruffini alla direzione di Raitre alla critica verso alcuni programmi della rete. Per questo motivo “la delibera di sostituzione del vertice di Raitre non appare dettata da reali esigenze di riorganizzazione imprenditoriale presentando invece un chiaro connotato di motivazione discriminatoria e quindi illecita“. Un’ordinanza che, quindi, impone alla Rai di reintegrare Ruffini “come dirigente editoriale direttore di Raitre“.

Ma in Viale Mazzini non ci stanno e annunciano “ricorso immediato” al giudice di ordine superiore. Giusto il tempo di leggere l’ordinanza con l’obbligo di reintegro di Paolo Ruffini e l’azienda diffondeva un comunicato in cui si affermava che la nomina di Antonio Di Bella a direttore di Raitre restava valida. Per ora lo stesso Di Bella “continua a svolgere il proprio mandato“. Voce fuori dal coro quella del presidente della rai Paolo Garimberti che ha affermato: “Le decisioni della magistratura  vanno sempre e comunque rispettate così come pacta sunt servanda”. Intanto l’attuale numero uno della terza rete ha preferito non commentare l’ordinanza, riservandosi di leggere prima le carte.

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27
maggio

PARLA CON ME: SERENA DANDINI E LA VERITA’ NASCOSTA (DI CLAUDIO VELARDI)

Il Direttore Generale della Rai Mauro Masi vuole la “testa” di Serena Dandini, riducendo il “divano rosso” di Rai3 Parla con me ad un solo appuntamento settimanale. Considerando le famose intercettazioni di Trani e le ultime dichiarazioni rilasciate, viene naturale collegare la notizia alla volontà del Premier Silvio Berlusconi di eliminare quelle trasmissioni “pagate con il soldi pubblici che si dilettano ad avere come unico bersaglio il Governo”. A mettere un po’ di pepe sulla questione e a svelarci un’altra verità sul “caso Dandini” ci hanno pensato Fabrizio Rondolino e Claudio Velardi per TheFrontPage.

Vi starete probabilmente chiedendo chi siano costoro. Il primo è stato esponente della FGCI, lavorando poi all’Unità e nello staff di Massimo D’Alema; il secondo è stato esponente del PCI, del PDS e dei DS, lavorando nello staff di Massimo D’Alema, Antonio Bassolino (ex Governatore della Regione Campania) e nel 2010 in quello di Renata Polverini (neo Governatore della Regione Lazio) ed è socio fondatore e vice presidente della Pay per Moon, società produttrice di fiction nata nel 2001.

Veniamo al dunque. Secondo lo “spin-doctor” Claudio Velardi, il “caso Dandini” è strettamente collegato allo “spirito democristiano di Viale Mazzini”. Mentre Gianni Alemanno festeggiava la vittoria alle comunali di Roma (e “il sistema di potere culturale costruito da centrosinistra era dunque virtualmente dissolto”), Walter Veltroni cercava urgentemente una nuova sistemazione per Serena Dandini (e per i suoi collaboratori), all’epoca Direttore Artistico del Teatro Ambra Jovinelli di Roma (“Incassi pochi, sovvenzioni molte”) che di lì a poco sarebbe stato chiuso per sequestro. La soluzione venne fornita dall’ex Direttore di Rai3 Paolo Ruffini, che aveva tutte le intenzioni di sgomberare l’ingombrante Tg3 di mezza sera, diretto dall’attuale Direttore della terza rete Antonio Di Bella. Detto fatto: Parla con me dal 2008 occupa quattro seconde serate e al Tg3 sono stati concessi nuovi mezzi per Linea Notte a patto di partire a mezzanotte.