Atleti come Roberto Cammarelle, Clemente Russo o Carlo Molfetta potrebbero turbare il sonno dei minori; motivo per il quale determinati sport (boxe/pugilato, judo, etc…), considerati troppo crudi e violenti, necessitano del bollino rosso e la messa in onda in una fascia oraria “sicura”.
Lo stop – come riporta il Corriere della Sera – arriva dalla commissione di coordinamento dei palinsesti Rai che, su direttiva della commissione di vigilanza per il rispetto delle fasce protette, ha già imposto un cambio di programmazione: la trasmissione dei Campionati di pugilato femminile, prevista stasera alle 20.45 su Rai Sport, è stata rimandata a domenica, non prima delle 22.30.
Ma c’è di più. Discipline come il judo, la lotta, il karate e il taekwondo sono considerate ancor più pericolose per il bambino che guarda la tv e, dunque, “passabili” dall’emittente di Stato soltanto dalle 23.00 in poi. Questa, dunque, è la realtà di oggi. E pensare che appena due mesi fa, nel corso dei XXX Giochi Olimpici di Londra 2012, incontri di judo, boxe/pugilato e via dicendo (dai quali sono arrivate sei medaglie per l’Italia) venivano regolarmente trasmessi dai canali Rai a qualsiasi ora del giorno. E con ottimi ascolti.