RAI



27
luglio

FLAVIO INSINNA: “SI PARLA CON RAI1 DI NUOVI PROGETTI MA SENZA FRETTA”

Flavio Insinna

Più che un’ipotesi, sembra quasi un’ammissione. Flavio Insinna, reduce da due stagioni a Mediaset con alterne fortune, apre al ritorno in Rai e ammette di aver avuto diversi contatti con la tv di Stato dove in passato ha trovato la sua consacrazione come attore e soprattutto come conduttore grazie al successo ottenuto nell’access prime time di Rai1 con Affari Tuoi.

Il probabile ritorno nell’azienda che lo ha lanciato passerebbe dalle porte secondarie della radio. A partire dal prossimo autunno infatti, potremo ascoltare la voce del presentatore direttamente sulle frequenze di Rai Radio2 dove si occuperà di un programma di intrattenimento del quale sarà anche autore. Ma il passaggio dal contatto con gli ascoltatori a quello con i telespettatori potrebbe essere consequenziale anche se non velocissimo, come si evince dalle dichiarazioni rilasciate da Insinna a seguito della partecipazione al Fiuggi Family Festival:

Faccio una cosa per volta. Non ho mai sottoscritto contratti in esclusiva con nessuno. Scelgo di volta in volta di fare ciò in cui credo e che mi piace a prescindere dall’emittente televisiva che lo manderà in onda. Non conta dove, conta come e cosa (…) Si parla con Rai 1 di nuovi progetti, ma senza, almeno da parte mia, la fretta di esserci. Il mio è un mestiere che vive spesso di quello che non fai più che di quello che fai. Quindi, adesso tornare di corsa a Rai 1 e fare una cosa in cui non credo non mi interessa. C’è voglia reciproca di tornare a lavorare insieme ma si concluderà qualcosa quando ci troveremo con serenità tutti d’accordo. Poi certo si può sempre sbagliare ma l’importante è farlo sempre e comunque con la coscienza a posto

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17
luglio

RAI: IL DISCORSO DI INSEDIAMENTO DI ANNA MARIA TARANTOLA

Anna Maria Tarantola, Presidente Rai

Anna Maria Tarantola, Presidente Rai

In apertura dei lavori desidero ringraziare il Presidente Monti, in qualità di azionista, questo Consiglio e la Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi per la fiducia che mi hanno accordato affidandomi questo delicato incarico.

Questo CDA nasce dopo un iter complesso, ha un compito impegnativo e sfidante; la sua composizione, eterogenea per storie personali, professionalità, esperienze, può essere vista come un handicap ma è invece un punto di forza, può essere di aiuto alla realizzazione di un programma di riequilibrio economico e di rilancio della RAI quale servizio pubblico. A me è stata affidata la Presidenza; sono consapevole che si tratta di un incarico di grande responsabilità. La RAI è un’azienda strategica per il Paese, per le importanti funzioni di pubblico interesse che è chiamata a svolgere. Intendo esercitare il mio mandato con equilibrio e indipendenza di giudizio.

L’azienda RAI è ricca di uomini e donne di valore, di grande professionalità, competenza e passione sulla cui collaborazione sono certa di poter contare. Senza di loro non potrei, non potremmo, raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo. Da parte mia porterò il bagaglio di oltre 40 anni di lavoro in una Istituzione che mi ha insegnato molto: il rispetto della cosa pubblica, il rigore nel perseguimento dei fini istituzionali, l’attitudine a valutare il merito e la qualità del lavoro, un metodo orientato al risultato e all’efficienza, a  lavorare in squadra.


16
luglio

ALE E FRANZ CONTRO LA RAI: “O COPIA LA SPAZZATURA DEGLI ALTRI O METTE IN ONDA COSE MOSTRUOSE”

Ale e Franz

Ale e Franz strizzano l’occhio al cinema e si scagliano contro la tv, in particolare contro la Rai. La tv di Stato, che lo scorso 17 aprile li ha “ospitati” su Rai 2 per lo spettacolo Aria Precaria (seguito da 1.643.000 spettatori, pari al 6.11% di share), secondo il duo comico ha il demerito di produrre soltanto spazzatura. Questo, come riportato da Leggo, il duro sfogo in occasione dell’incontro con i ragazzi della masterclass del Festival di Giffoni:

In Rai, se ti presenti con 10 milioni di euro - accusa Franz - ti fanno fare pure un programma in cui bastoni i cani (…) Un conto è lamentarsi, un conto è stracciare il bollettino del canone davanti a Viale Mazzini. Il pubblico ha il dovere di ribellarsi ed è ora che dica di no”. Gli fa eco Ale: “Quella pubblica è una tv che dovrebbe essere educativa, e che invece o copia la spazzatura degli altri o mette in onda cose mostruose, programmi come Unomattina, in cui al massimo si parla del problema delle unghie scheggiate”.

Ma la Rai fa parte di un sistema che, secondo Franz, ha ormai smesso di vivere da tempo, a causa della troppa importanza data agli sponsor, agli inserzionisti, che non guardano alla qualità ma agli ascolti. Ed è così che, nella crisi economica del momento (!), “l’unico aspetto positivo è che non ci sono più soldi nemmeno per produrre la spazzatura: arriveremo al punto che i ragazzi pagheranno per entrare al Grande Fratello. Mano tesa, invece, al “loro” Zelig, reduce da una deludente annata:





13
luglio

L’OSCURAMENTO DEI CANALI RAI SU SKY: ILLEGITTIMO SECONDO IL TAR. VIALE MAZZINI IMPUGNERA’ IL PROVVEDIMENTO

Sede Rai di Viale Mazzini

Il Tar del Lazio ha sentenziato: la Rai non ha alcun diritto di oscurare parte della sua programmazione sulla piattaforma televisiva digitale di Sky, definendola una “violazione degli obblighi di servizio pubblico“. Così i canali Rai potrebbero essere visti di nuovo integralmente sul satellite grazie all’annullamento del provvedimento dell’Agcom del 16 dicembre 2009 che sanciva l’oscuramento di determinati programmi di mamma Rai su Sky, non concedendo, dunque, la trasmissione alla sola Tivùsat (società di Rai, Mediaset e La7), che favoriva esclusivamente gli investitori e gli azionisti della Rete stessa configurandosi come “distorsione della concorrenza”.

Gli oscuramenti risultano così illegittimi perché violerebbero il contratto di servizio pubblico 2007/2009 in vigore fino al 28 giugno 2011 che prevedeva l’obbligo di fornire gratuitamente la programmazione Rai a qualsiasi piattaforma richiedente, a patto che questa garantisse la gratuità della trasmissione delle reti a tutti i telespettatori in questione aventi l’obbligo legislativo dell’annuale pagamento del canone.

Il Tar ha precisato altresì che, anche con il contratto di servizio pubblico 2010/2012 in vigore, la Rai è comunque tenuta a rispettare il principio di neutralità tecnologica e l’offerta della propria programmazione alle piattaforme distributive deve avvenire in modo non discriminatorio e salvaguardando la parità di condizioni concorrenziali nel mercato televisivo. La Rai, da parte sua, ritiene di applicare correttamente il contratto di servizio che discende dalle linee guide emanate dall’Agcom d’intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico e che pertanto non ha nessun obbligo di cessione gratuita dei propri canali. L’azienda in relazione alla delibera specifica che:

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10
luglio

CDA RAI: ANNA MARIA TARANTOLA ELETTA PRESIDENTE

Anna Maria Tarantola

Anna Maria Tarantola è il nuovo Presidente Rai. La nomina, avvenuta su designazione del premier Monti, è stata ratificata oggi pomeriggio dal CdA di Viale Mazzini. L’ex manager di Bankitalia ha ottenuto il voto di tutti i Consiglieri, tranne quello di Antonio Verro (Pdl), che si è astenuto. Una scelta, la sua, di natura politica. Tarantola non era presente alla consultazione che l’ha eletta al suo nuovo incarico.

Secondo quanto si apprende, tale assenza è avvenuta “per garbo istituzionale e per rispetto verso il Consiglio d’Amministrazione, per lasciare allo stesso la libertà di votarla come presidente“. In altre parole, Anna Maria Tarantola avrebbe evitato di infiammare ulteriormente con la sua presenza un CdA che già si annunciava delicato. In realtà, come riporta Repubblica, la mossa della Tarantola sarebbe un’altra: il neo Presidente sarebbe intenzionato a non presentarsi in Consiglio finché non le verranno assegnate quelle importanti deleghe che il Governo intende attribuirle, e sulle quali il Pdl ha recentemente polemizzato.

L’eponente Pdl Paolo Romani, in particolare, ha definito “un pericoloso precedente” l’eventualità che l’Esecutivo decida i poteri del vertice Rai. Intanto, ”per ragioni di opportunità“,  è stato annullato il previsto incontro tra i nuovi consiglieri d’amministrazione della Rai ed i giornalisti. I componenti del CdA sono dunque usciti dalla sede di Viale Mazzini senza rilasciare dichiarazioni.

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7
luglio

DIAZ: DI BELLA VUOLE IL FILM SU RAI3. INTANTO A DICEMBRE ARRIVA SU SKY

Diaz - Non pulire questo sangue

Notizia politico-giudiziaria di spicco degli ultimi giorni è la sentenza della Corte di Cassazione con la quale i giudici della V Sezione Penale hanno confermato le condanne per falso aggravato a carico di diversi dirigenti di polizia coinvolti in quanto accaduto il 21 luglio 2001, durante il G8, presso la scuola Diaz di Genova. Non è sicuramente questa la sede per disquisire sul pronunciamento della Suprema Corte, ma è opportuno spendere due parole sul destino televisivo che verrà riservato alla pellicola Diaz – Non pulire questo sangue, uscita nelle sale ad aprile e oggetto di un vero e proprio ‘caso‘.

A maggior ragione dopo la sentenza, infatti, si sono fatte sempre più insistenti le richieste concernenti la messa in onda sulla Rai, nel ruolo di Sevizio Pubblico, del film di Daniele Vicari. In particolare,  il sito Articolo 21 ha lanciato una vero e proprio appello online per sostenere la causa. Tra i primi ad aderire alla sottoscrizione, il direttore di Rai3 Antonio Di Bella, che ha “rassicurato” tutti:

Abbiamo trasmesso questa mattina (ieri, ndDm) vari estratti di ‘Diaz’ e già da alcune settimane abbiamo chiesto a RaiCinema di poter acquisire i diritti del film. Già altre volte abbiamo stravolto il palinsesto per affrontare temi di stringente attualità, come abbiamo fatto di recente mandando in onda proprio il documentario ‘Black Block’ di Carlo Augusto Bachschmidt che ricostruisce i fatti del G8 di Genova”

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5
luglio

CDA RAI: FUMATA BIANCA PER LE NOMINE. ECCO CHI SONO I CONSIGLIERI

Gherardo Colombo

Finalmente fumata bianca per il rinnovo del consiglio di amministrazione Rai: la commissione di Vigilanza ha votato i sette consiglieri di sua competenza e ciascuno è passato con cinque voti. Si tratta di Antonio Verro, Antonio Pilati, Luisa Todini, Guglielmo Rositani, Gherardo Colombo, Benedetta Tobagi e Rodolfo De Laurentiis. Quattro voti, poi, per Flavia Nardelli che quindi non è passata al vaglio della Vigilanza. L’unico che non ha partecipato al voto è stato il radicale Marco Beltrandi.

Con il via libera di oggi la Commissione di Vigilanza Rai ha designato un nuovo Cda che dà la maggioranza ai consiglieri in quota Pdl. Infatti sia Antonio Verro che Antonio Pilati, Luisa Todini, su cui evidentemente sono confluiti i tre voti della Lega, e Guglielmo Rositani rappresentano il Popolo della libertà. Mentre, come è noto, sono in quota Pd sia Gerardo Colombo che Benedetta Tobagi. Resta confermato il sostegno a Rodolfo De Laurentiis da parte dell’Udc. A questi nomi sono poi da aggiungere Anna Maria Tarantola (la sua nomina deve passare però al vaglio della Commisione di Vigilanza) e Marco Pinto, indicati invece dall’azionista di riferimento, il ministero dell’Economia.

Vediamo ora nel dettaglio, così come resi noti da Adnkronos, i curricula dei 7 consiglieri:


4
luglio

RAI: SALTA ANCORA LA NOMINA DEI 7 COMPONENTI DEL NUOVO CDA. DOMANI MATTINA SI VOTA AD OLTRANZA

Viale Mazzini

E’ sempre più caos da Cda a Viale Mazzini. Come riferisce l’Agi oggi c’è stata l’ennesima fumata nera in Commissione di Vigilanza e dunque non si è proceduto alla nomina dei sette componenti del Cda Rai di pertinenza della stessa Commissione. Questa volta, a differenza di ieri sera, è stata la mancanza di numero legale a rendere nulla la seduta.

A riferire dell’esito dei lavori è stato il vice presidente della Commissione, Giorgio Merlo (Pd), il quale ha parlato inoltre di “atteggiamento irresponsabile del centrodestra che cosi’ facendo blocca il funzionamento della Rai”. A giudizio di Merlo, “di fronte a questa situazione politica, ha ragione Bersani: bisogna prendere la strada del commissariamento”. Secondo quanto ha riferito ancora Merlo in Commissione per il voto erano in venti e a far mancare il numero legale sarebbe stato anche il radicale Beltrandi.

Per eleggere il Consiglio d’amministrazione si voterà ad oltranza a partire da domani mattina alle 9.30.

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