produzioni esterne



15
giugno

Rai, Michele Santoro: «Il 30% delle produzioni vada a case giovani e indipendenti». Dallatana è d’accordo. A parole

Michele Santoro

Sogna “un servizio pubblico grande e competitivo“. Sarà per questo che, ogni volta, Michele Santoro bacchetta la Rai. Lo ha fatto anche ieri, nel corso della presentazione di M, il suo nuovo progetto televisivo in onda su Rai2 giovedì 22 e 29 giugno prossimi (stasera, invece, verrà trasmesso il suo docufilm Robinù). Il giornalista, che ha ideato un format inedito sulla figura di Hitler, non si è trattenuto dall’esprimere il proprio parere su quanto accade a Viale Mazzini: tetto ai compensi, politica, produzioni esterne. E stavolta le sue invettive sono state pure condivisibili. 




13
settembre

RAI, PRODUZIONI ESTERNE: ECCO I COSTI E I PROGRAMMI PIÙ CARI. MA ARRIVANO NUOVE REGOLE (FINALMENTE)

Paola Cortellesi, Antonio Campo Dall'Orto e Laura Pausini

Regole chiare ed inclusive per arginare il ‘far west’ delle produzioni esterne in Rai. A Viale Mazzini è in arrivo una piccola rivoluzione, che gli amanti del piccolo schermo non potranno che plaudire. Nella nuova Concessione del servizio pubblico radiotelevisivo, infatti, sarà presente una norma che obbligherà l’azienda ad affidare una percentuale delle produzioni esterne a società giovani e autonome, anche di piccole o medie dimensioni, svincolate dalle ‘major’ che attualmente monopolizzano (o quasi) il settore.