Milena Gabanelli



23
gennaio

LA TV CONTAMINA IL TOTO-QUIRINALE. LA PARIETTI VUOLE LA GABANELLI, RITA DALLA CHIESA SOSTIENE NANDO, MENTRE IL WEB IMPAZZISCE PER MAGALLI

Giancarlo Magalli

Giancarlo Magalli

Se due anni fa fu la prediletta del Movimento Cinque Stelle, che poi dovettero frettolosamente ripiegare su Stefano Rodotà, oggi l’endorsement alla Gabanelli come inquilino ideale del Quirinale arriva da Alba Parietti.

“I nomi fatti non mi danno emozione, tentiamo qualcosa di veramente diverso”, ha detto a Servizio Pubblico la showgirl torinese. “Perché non Milena? Una donna che mi piacerebbe, che ha dato la sensazione di avere coraggio, forza. E poi ha superato la cinquantina…”.

Ospite di Santoro assieme a Vittorio Sgarbi, la conduttrice ha rivendicato il “bisogno di speranza, di credere in qualcosa”. Per questo “serve qualcuno che abbia coraggio e che l’abbia dimostrato”. Insomma, “qualcuno che la gente consideri un garante”.

Magalli in testa alle Quirinarie del Fatto

Colle e tv: mai come stavolta il binomio ha subìto tanti intrecci, con la figura di Giancarlo Magalli divenuta ormai sinonimo di goliardia sul web all’indomani di una consultazione lanciata dal Fatto.

“La volata nel sondaggio de il Fatto Quotidiano ha provocato moltissime reazioni – ha scritto il presentatore de I Fatti Vostri in un lungo post su Facebook – a tutti ho cercato di spiegare come il nostro sia soprattutto un segnale che vogliamo lanciare, con passione ed impegno, per significare a chi di dovere che è veramente ora che qualcosa cambi. Sono stato scelto come volto di questa insurrezione sorridente avrebbero potuto scegliere molti altri volti al posto del mio e la protesta sarebbe stata egualmente efficace, perché la faccia da mettere è, sì, importante, ma quelle che contano sono le facce da togliere. Mi ha chiamato anche un giornalista de Il Fatto. Ha scherzosamente cercato di farmi dire due cose: la prima è che sarei pronto a ritirarmi dal ballottaggio, come a dire che lo scherzo è finito, e poi che i miei voti se li potrebbe prendere Rodotà che a me è persona che non dispiace.




22
dicembre

REPORT, GUCCI SI DISSOCIA DALL’INCHIESTA DELLA GABANELLI. LEI REPLICA: ABBIAMO FATTO IL NOSTRO MESTIERE

Milena Gabanelli, Report

L’inchiesta era destinata a far discutere, e così è stato. Ieri sera, 21 dicembre, Report è tornato ad occuparsi dei marchi del lusso Made in Italy e ha fatto le pulci a Gucci. Dopo una puntata altrettanto rumorosa dedicata alla filiera di Moncler, il programma di Milena Gabanelli si è interessato al celebre marchio italiano di proprietà del gruppo francese Kering. Con l’ausilio di telecamere nascoste, e grazie alla denuncia di un artigiano, Report ha documentato alcune anomalie nella fase di assemblaggio delle borse.

Stando a quanto mostrato su Rai3, una parte dei prodotti di lusso verrebbe realizzata in Italia da operai cinesi pagati a cottimo. Da un lato, le immagini eloquenti carpite da Report, dall’altro i ‘report’ effettuati dagli ispettori del noto marchio, i quali – ha denunciato la Gabanelli – chiuderebbero un occhio su questo aspetto.

Gucci contro Report

All’indomani della messa in onda dell’inchiesta è arrivata, come prevedibile, la replica del marchio fiorentino:

Gucci si dissocia nel modo più assoluto dai contenuti e dalla forma del servizio mandato in onda domenica 21 dicembre da Report. Telecamere nascoste o utilizzate in maniera inappropriata, solo in aziende selezionate ad arte da Report (3 laboratori su 576) non sono testimonianza della realtà Gucci. Accordarsi a insaputa di Gucci con laboratori che utilizzano manodopera cinese a basso costo e non in regola è una truffa dalla quale Gucci si dissocia e che perseguirà in tutte le sedi…” si legge in un estratto della nota divulgata dall’azienda.

Report: Milena Gabanelli replica a Gucci

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29
luglio

LE PAGELLE DELLA SETTIMANA TV (21-27/07/2014). PROMOSSI ALEX GADEA E FRANCESCA MACRI’, BOCCIATI GABANELLI E LA TV CHE DIMENTICA MIKE

Vincenzo Nibali

Promossi

10 a Vincenzo Nibali. Con sacrificio e dedizione, il ciclista siciliano è salito sul tetto del mondo appassionando milioni di spettatori che hanno fatto schizzare alle stelle gli ascolti del Tour de France, in onda su Rai3, Rai Sport 2 e, per l’atto finale, Rai2 (!).

8 a Alex Gadea. In attesa che il suo Tristan venga ridimensionato con l’avvento della seconda stagione de Il Segreto, l’attore guadagna per la seconda volta in poco più di un mese la copertina di Tv Sorrisi & Canzoni. Non solo, dopo aver partecipato alle registrazioni di C’è Posta Per Te, ha infiammato la platea dello Sconfinando Sarzana Festival, con uno spettacolo teatrale tratto da un’opera di Camus.

7 a Francesca Macrì. L’intuizione giusta, quella di imitare Barbara Berlusconi, ha portato fortuna alla comica lanciata da Scorie. Francesca è stata promossa a conduttrice, al fianco di Matteo Branciamore, del divertente Comedy On The Beach, in onda su Comedy Central.

6 a Temptation Island. Conduzione da dimenticare, fotografia non proprio eccezionale, qualche sbavatura nel ritmo, ascolti normali, eppure il programma di Canale 5 agguanta la promozione. Il format ha funzionato, Maria de Filippi sa come mettere in scena i sentimenti e le emozioni. Per quanto riguarda l’aspetto trash, se scegli di fare una trasmissione come Temptation Island, non puoi certamente essere a prova di Moige.

Bocciati





25
luglio

MILENA GABANELLI CONTRO LA RAI: BASTA LOTTIZZAZIONE E SPRECHI. REPLICA DI RAINEWS E RAI QUIRINALE

Milena Gabanelli

Milena Gabanelli non perde il vizio, manco d’estate. La conduttrice di Report, si sa, è uno spirito libero, e di tanto in tanto sente il bisogno di esprimere la propria opinione sulla Rai nientemeno che dalle colonne del Corriere della Sera. I panni sporchi, Milena, li lava in piazza, sul pulpito. Così, proprio nei giorni scorsi, la giornalista è tornata a bacchettare l’azienda di Viale Mazzini in concomitanza con la presentazione della riforma editoriale messa a punto dal DG Luigi Gubitosi. E non ha usato mezze misure.

Rai, Milena Gabanelli contro la lottizzazione

Per tornare efficiente e competitiva, la Rai andrebbe ’snellita’, ma modifiche radicali saranno possibili solo se si interviene sulla riforma del 1975, meglio nota come lottizzazione” ha attaccato la Gabanelli in un editoriale pubblicato dal quotidiano di via Solferino. Tornando su una polemica non troppo recente (è dalla notte dei tempi che se ne parla), la giornalista ha denunciato che “ogni partito si è preso un canale, e poi ci ha infilato i suoi uomini scegliendo come unico criterio la fedeltà, non all’azienda ma al partito“. Il risultato – ha proseguito – sarebbe stata la “proliferazione di strutture e incarichi dirigenziali che negli anni si sono stratificati“.

Non esiste nessuna tv pubblica al mondo dentro la quale convivono 3 telegiornali che hanno come referenti 3 diverse aree politiche; ognuno ha una sua struttura autonoma, i suoi direttori, i suoi inviati, il suo apparato tecnico, i suoi studi, il suo budget. Poi c’è Rai news 24, che non si può dire sia seguitissima, e le 26 sedi per l’informazione regionale. Bisogna ‘ottimizzare’ si dice, ma da dove cominci se non metti mano al contratto di servizio con lo Stato?

ha scritto Milena, rispolverando un suo cavallo di battaglia: già lo scorso gennaio, proprio sul Corrierone, la giornalista aveva denunciato gli sprechi delle sedi regionali con conseguenti polemiche.

Rai, Milena Gabanelli: non siamo la Bbc

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8
gennaio

PAGELLE DELLA SETTIMANA TV (30/12/2013-6/01/2014). PROMOSSI CONTI E PETROLIO, BOCCIATI IL DEBUTTO DI INFINITY E COSTAMAGNA

bake off italia

Bake Off Italia

Promossi

9 a Carlo Conti. Non c’è miglior modo dell’ennesimo record d’ascolti, registrato a San Silvestro, per il conduttore toscano di dire addio al 2013 – che l’ha visto nuovamente protagonista con i successi di Tale e Quale Show e L’Eredità – e salutare l’anno che verrà.

8 a a Bake Off Italia. Alle prese con la prima grande produzione, Discovery centra il bersaglio proponendo un ottimo programma, cucito su misura per il proprio pubblico, che ha prontamente gradito, portando Real Time a livelli d’ascolto record.

7 a Petrolio. Il programma di inchieste, nato quest’estate con la conduzione di Duilio Giammaria, si conferma uno degli esperimenti più riusciti della prima rete. Si  distingue per le tematiche trattate (la ricerca dei “tesori” mai utilizzati del nostro Paese) ma anche per il piglio di inchiesta, inusuale per Rai1.

6 di incoraggiamento al Capodanno di Canale 5. L’ammiraglia Mediaset ci riserva finalmente un San Silvestro in diretta; un tentativo apprezzabile sebbene scelga la via low cost di trasmettere il doppio concerto di Marco Mengoni e Mario Biondi e abbia riportato ascolti insufficienti. Del resto non è che il repertorio del cantante di Ronciglione si adatti proprio ai festeggiamenti dell’ultima notte dell’anno.

Bocciati





1
gennaio

MILENA GABANELLI CONTRO LA RAI: NELLE SEDI REGIONALI SOLO SPRECHI E SERVIZI SULLE SAGRE

Milena Gabanelli

Chi polemizza a Capodanno, polemizza tutto l’anno. Se così fosse, saremmo a posto. Per iniziare un 2014 col botto, Milena Gabanelli ha sparato una bombetta pirotecnica contro la Rai, contestando a Viale Mazzini una gestione troppo dispendiosa delle proprie risorse. La giornalista, in particolare, ha scritto una lettera al Corriere della Sera in cui ha auspicato una razionalizzazione economica nel Servizio Pubblico, prendendosela specialmente con le spese delle sedi regionali.

Gabanelli: troppi sprechi nelle sedi regionali Rai

Privatizzare la Rai è un tema ricorrente. Nessun Paese europeo pensa di vendersi il servizio pubblico perché è un cardine della democrazia non sacrificabile. In nessun Paese europeo però ci sono 25 sedi locali: Potenza, Perugia, Catanzaro, Ancona. In Sicilia ce ne sono addirittura due, a Palermo e a Catania, ma anche in Veneto c’è una sede a Venezia e una a Verona, in Trentino Alto Adige una a Trento e una a Bolzano. La Rai di Genova sta dentro a un grattacielo di 12 piani… ma ne occupano a malapena 3. A Cagliari invece l’edificio è fatiscente con problemi di incolumità per i dipendenti. Poi ci sono i centri di produzione che non producono nulla, come quelli di Palermo e Firenze.

Con queste parole, la conduttrice di Report è intervenuta a gamba tesa su un argomento di per sé molto dibattuto. E lo ha fatto col ditino puntato, con toni a nostro avviso supponenti e fuori luogo. Perché, infatti, polemizzare aspramente sulle pagine di un quotidiano nazionale e non invece risolvere la questione tra le quattro mura di Viale Mazzini, parlandone con chi di dovere? La giornalista si è poi soffermata sull’operato delle sedi regionali Rai, rincarando la dose.

Gabanelli: razionalizzare i tg regionali Rai

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18
novembre

BRUNETTA CONTRO REPORT: ANNUNCIA QUERELE A GABANELLI E RAI PER L’INCHIESTA SULLE SUE CASE

Renato Brunetta

Renato Brunetta è di nuovo sul piede di guerra contro la Rai. Stavolta, però, la sua crociata contro gli stipendi milionari non c’entra. Il problema è un altro: il capogruppo di Forza Italia alla Camera, infatti, ha minacciato “citazioni e querele” contro Milena Gabanelli ed i vertici di Viale Mazzini dopo aver appreso che stasera, in prime time, Report proporrà un servizio sulle sue case. Il programma di Rai3, in particolare, ha annunciato di aver in serbo un’inchiesta sui presunti affari immobiliari dell’ex ministro,dalla costiera amalfitana al parco delle Cinque Terre, passando per il patrimonio Inpdai a Roma“.

Il diretto interessato pare non abbia gradito. “Il settimanale condotto da Milena Gabanelli manderà in onda un servizio sulle mie case. Un vero scoop… con cinque anni di ritardo!” ha accusato Brunetta in una nota. Secondo l’esponente di Forza Italia, si tratterebbe delle stesse “del tutto false e diffamanti, ‘notizie’ che il settimanale l’Espresso ha pubblicato nel novembre del 2008 e per le quali – ha aggiunto – ho avviato una causa per essere risarcito di lesioni così gravi della mia persona“.

Così, l’ex ministro ha minacciato citazioni e querele contro Milena Gabanelli ed i suoi collaboratori coinvolti nella realizzazione del servizio. Non solo. Brunetta si è detto pronto chiamare in causa anche la presidente della Rai Anna Maria Tarantola e il DG Luigi Gubitosiper questa insensata, pervicace e fors’anche concordata iniziativa“. Già settimana scorsa, il capogruppo di Forza Italia aveva lamentato un “duro e costoso peregrinare” dei giornalisti Rai per le sue case, ed aveva provocato a distanza la conduttrice di Report. Pronta la replica della giornalista:


30
settembre

REPORT: MILENA GABANELLI RIPARTE DAI POLITICI “AL POSTO GIUSTO”

Milena Gabanelli, Report

L’altra faccia dell’economia, quella di cui nessuno parla perché troppo vicina alle radici del sistema. La mostrerà quest’anno Report, il programma di Milena Gabanelli al via stasera su Rai3 con una nuova stagione. La trasmissione d’inchiesta, approdata al lunedì dalla tradizionale collocazione della domenica, ripartirà con nuovi reportage dedicati soprattutto ai temi economici d’attualità, con l’obiettivo spiegare ai cittadini anche gli argomenti e le trame più delicate.

Report – Milena Gabanelli solleva il problema etico

Lontano dalle piazze e dai salotti, ma dentro le leggi e le relazioni fra il potere bancario e quello politico: con questo imperativo, anche stavolta Report si prepara a far discutere. Tra le novità in programma, un intervento iniziale della stessa Milena Gabanelli, che in apertura di ogni puntata solleverà un problema etico. Dalla scommessa sulle polizze vita, alle multe per i comportamenti pericolosi, dal prestito ai vip di luoghi pubblici, alla vendita del sangue, la conduttrice alimenterà la discussione sui “valori” e sul “prezzo” e coinvolgerà il pubblico attraverso un sondaggio on line.

Report – inchiesta della prima puntata

La prima puntata di stasera si aprirà con un inchiesta di Bernardo Iovene, intitolata “Al posto giusto”. Il reportage prenderà il via da una domanda apparentemente semplice, ma di difficile risoluzione: quali sono i criteri di nomina dei ministri, sottosegretari e presidenti di Commissione? Report, al riguardo, ha contattato tutti i componenti del Governo, ma soltanto pochi di loro hanno voluto rispondere. Secondo il programma, fra ministri e sottosegretari scarseggerebbero le competenze specifiche, con ricadute sull’intero sistema. Quali?

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