Il canone speciale Rai non è come l’immondizia di Roma? Una domanda non prevista, un accostamento azzardato: Bruno Vespa non se l’è sentita di rispondervi e, in collegamento con Gianluigi Paragone su Radio105, ha riattaccato il telefono interrompendo l’intervista. Il conduttore di Porta a Porta era intervenuto nel corso della trasmissione Benvenuti nella giungla per argomentare le sue recenti esternazioni sull’emergenza rifiuti nella Capitale, e probabilmente una domanda così non se l’aspettava proprio. Almeno, non in quei termini.
A sparare la provocazione è stata Mara Maionchi, co-conduttrice del programma radiofonico. Saltando di palo in frasca, durante la conversazione in diretta l’ex giudice di XFactor ha domandato a Vespa: “Senta, ma i bollettini della Rai di 408 euro, che poi hanno detto essere un errore, non sono come il pattume di Roma?“. Il riferimento era al canone speciale previsto per i titolari di partite Iva, che tuttavia – come precisato dal DG Rai Gubitosi a seguito di polemiche – non costituisce ingiunzione di pagamento.
L’accostamento – un po’ grossolano – con l’immondizia di Roma non dev’essere piaciuto a Vespa, che senza polemizzare né commentare (per la serie: never complain never explain) ha riattaccato il telefono. “Arrivederci e buonasera, è stato un piacere” ha detto il conduttore di Porta a Porta, congedandosi di colpo. Poco prima, il giornalista aveva commentato il passaggio di Giovanni Floris a La7, scherzando con Gianluigi Paragone che lo incalzava sull’argomento: “Ma che fai, provochi?” aveva detto il giornalista.